Cronaca & Attualità
L’Istituto Banchmann diventa la prima scuola trilingue d’Italia
Via libera dal ministro Bianchi alla sperimentazione delle tre lingue del territorio: tedesco, sloveno e friulano
TARVISIO – “L’attenzione ricevuta dal Ministro Bianchi dimostra la validità della proposta inoltrata al Governo e, dall’altra, la condivisione di quella che per noi è la visione della scuola: uno strumento in grado di dare risposte non standardizzate ma legate alle richieste che emergono dal nostro territorio e dalla sua specialità”. Così l’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen commenta l’avvenuta firma del decreto con cui si autorizza l’avvio di un progetto sperimentale di trilinguismo volto all’attivazione di un curriculum plurilingue verticale per
l’Istituto Omnicomprensivo di Tarvisio “Ingeborg Bacchmann”. Si tratta, a livello nazionale, dell’unica sperimentazione con l’introduzione di più lingue. L’attività prevede gli insegnamenti in italiano e nelle lingue veicolari, ossia tedesco sloveno e friulano, dalle scuole dell’infanzia fino a quelle secondarie di secondo grado.
L’iniziativa prende avvio da una proposta promossa dai comuni della Valcanale e Canal del Ferro che hanno raccolto le richieste delle famiglie delle valli affinché nelle scuole del territorio ci fosse un insegnamento strutturale delle lingue. Su questa spinta, in passato, le amministrazioni sottoscrissero una lettera di intenti per sottolineare la volontà della popolazione di istituire una scuola di questo genere.
Il progetto si prefigge l’obiettivo di assicurare ai giovani un’esperienza e un ampliamento dell’offerta formativa in linea con le esigenze di un territorio, quello di montagna, a volte trascurato e che sta puntando alla valorizzazione delle attività culturali, linguistiche, turistiche ed economiche. L’insegnamento delle discipline curricolari anche in lingua permetterà da un lato agli studenti di acquisire competenze più ampie e, dall’altro, di salvaguardare le lingue parlate dalle minoranze storiche della Valcanale, tutelando un bagaglio culturale secolare.
“Ci siamo lungamente adoperati a fianco del territorio – spiega l’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen – per ottenere questa sperimentazione approvata ora dal Ministero, che interpreta la nostra volontà di rafforzamento nell’utilizzo delle lingue. Si tratta apparentemente di una piccola parte inserita all’interno della norma di attuazione del titolo V della Costituzione sulla regionalizzazione del sistema scolastico in Friuli Venezia Giulia, che dimostra però la qualità dei nostri percorsi educativi e formativi e la forza di utilizzo delle lingue del nostro territorio quale veicolo di miglioramento dell’intero sistema”.
Soddisfazione è stata espressa anche dalla direttrice dell’ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame, la quale pone in evidenza come la conoscenza delle lingue straniere rappresenti uno dei fattori che incidono sull’occupabilità dei giovani in uscita dai percorsi scolastici e universitari ma anche un valore aggiunto perché risponde alle esigenze sentite nel territorio. Per Beltrame con l’approvazione ufficiale della sperimentazione si riconosce l’importanza dell’autonomia scolastica e delle esigenze dei territori, percorso che in Valcanale, aveva preso avvio circa venti anni fa.
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