Cronaca & Attualità
Corazzieri, a Muzzana gemellaggio tra le sezioni di Roma e quelle del Friuli
Zanin: “Una cerimonia importante che ci unisce in un luogo simbolico, testimoniando il forte rapporto esistente tra i corazzieri e una terra, la nostra, capace di dare molto all’unità del Paese”
MUZZANA DEL TURGNANO – “Una cerimonia importante che ci unisce in un luogo simbolico, testimoniando il forte rapporto esistente tra i corazzieri e una terra, la nostra, capace di dare molto all’unità del Paese. Proprio qui, accanto al primo monumento loro dedicato in Italia e attraverso un legame ormai consolidato, i carabinieri si sono donati in termini di presidio e vicinanza alle comunità, nonché di assistenza alle nostre famiglie e alle nostre imprese”. Lo ha sottolineato a Muzzana del Turgnano il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, ospite del gemellaggio tra le sezioni di Roma (Quirinale – Gruppo Corazzieri) e di Latisana dell’Associazione nazionale Carabinieri (Anc). “Oggi emerge un insieme di sentimenti, di valori e di identità – ha aggiunto il presidente dell’Assemblea legislativa regionale, rappresentata anche dai consiglieri Maddalena Spagnolo e Mauro Bordin – che rafforza la capacità di ricordare per continuare questa forte tradizione in una comunità che riconosce i propri valori e, così facendo, diventa più libera nella scelta del suo futuro”.
L’evento, promosso dal Comune di Muzzana del Turgnano (patrocinato insieme a quelli di Palazzolo dello Stella, Rivignano-Teor e Latisana) con il supporto dello stesso Cr Fvg in occasione del 1° Anniversario dell’inaugurazione del Monumento al Corazziere, ha preso il via con l’arrivo del gonfalone del Comune di Muzzana nella centralissima piazza San Marco, seguito dall’alzabandiera accompagnato dall’esecuzione dell’Inno di Mameli e della successiva benedizione da parte di don Fabio Filiputti.
Quindi, dopo la lettura della “Preghiera del Cc e del Corazziere”, il gemellaggio e le allocuzioni delle autorità civili e militari nell’attigua sala convegni di villa Muciana, aperte dal saluto del sindaco di Muzzana, Erica Zoratti, e dalle osservazioni del presidente dell’Anc latisanese, Giovanni Doretto.
“Esiste un dovere morale – ha precisato Zanin, dopo aver ricevuto un omaggio dal generale di brigata Domenico Scarrone – che ci impone di ricordare sempre coloro che ci hanno preceduto, sia nelle difficoltà che nella vita tormentata della nostra democrazia. L’Arma ha sicuramente versato un tributo di sangue eccezionale per difendere questi valori e noi non dobbiamo mai dimenticare, dimostrandoci all’altezza di quel sacrificio. Ed è ancora più importante, per i rappresentanti delle Istituzioni, testimoniare il legame con tali ideali in qualsiasi luogo si eserciti il governo del nostro popolo”.
Archiviati gli interventi di Spagnolo (“Grazie per quanto fate ogni giorno a sostegno della nostra comunità, garantendoci presenza e sicurezza”) e Bordin (“La cerimonia evidenzia un grandissimo senso di rispetto per le Istituzioni, fondamentale per riconoscere i capisaldi della nostra comunità e della nostra società. Un grazie profondo e sentito per quanto fatto, state facendo e ancora farete”), Zanin ha rivolto “un saluto particolare al sindaco dei giovani – Jacopo Bianco, subito raggiunto anche dagli altri componenti del Gruppo giovani di Muzzana – al quale cederei volentieri il mio posto. Noi abbiamo già fatto la nostra storia ed importante che, proprio in queste circostanze, possa avvenire un passaggio di consegne generazionale per trasmettere parte dell’orgoglio rappresentato da tutte le divise e i labari presenti in questa sala”.
“Dietro le bandiere che vedi – ha concluso il presidente del Cr, rivolto ancora a Bianco – risiede spesso il sacrificio di persone poco più grandi te, spinte dalla voglia di libertà e da un impeto che non erano riuscite a trattenere, spingendosi fino ad atti di eroismo. Proprio in queste occasioni, perciò, possiamo dare soddisfazione a tutti coloro che si sono sacrificati per noi, rilanciando un messaggio che ribadisce come il loro sangue non è stato sprecato invano”.
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