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Cronaca & Attualità

Partiti 7 nuovi corsi Mits, risposta al fabbisogno di super tecnici dell’industria manifatturiera

Sono 131 i nuovi iscritti per diventare Tecnici meccatronici, manutentori ai aeromobili, progettisti di Arredo navale e nautico, Ecodesigner ed Energy specialist

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UDINE – Con l’avvio del biennio formativo 2022-2024 il Mits Academy rinnova la sfida dell’alta formazione tecnica per rispondere alla forte evoluzione dell’industria manifatturiera verso la frontiera del 4.0 dove diventa sempre più centrale la ricerca di figure altamente specializzate soprattutto nei comparti ad alto contenuto tecnologico. Oggi, nella sede di Feletto Umberto, alla presenza del sindaco di Tavagnacco, Moreno Lirutti, della vicepresidente della Fondazione Mits Academy, Paola Perabò e del direttore Ester Iannis (e domani nella sede di Amaro, alla presenza del presidente di Carnia Industrial Park, Roberto Siagri) sono stati accolti i 131 nuovi giovani corsisti iscritti ai 7 percorsi di alta formazione in ambito Meccatronico (articolazione Mechatronics & Robotics, Additive Manufacturing, Smart Automation), Manutentore di aeromobili, Progettista Arredo navale, nautico e hositality, Ecodesign, Energy Specialist. Accanto a percorsi consolidati come Meccatronica e Aeronautica, in linea con le esigenze dell’industria e del mercato arrivano anche due novità assolutamente innovative nel campo energetico e della sostenibilità ambientale: Energy Specialist e Ecodesign. Entrambi i percorsi, pur nella diversità dei settori di futuro inserimento lavorativo, sono orientati alla rivoluzione green, a formare cioè competenze utili a contenere gli sprechi nella produzione degli oggetti e dell’energia, avendo attenzione al ciclo di vita sostenibile di un prodotto, o a dare un contributo alla realizzazione della transizione ecologica.
Sono confermate le sedi didattiche ormai tradizionali, a Udine all’Isis Malignani e al liceo Sello, a Feletto Umberto il Mits 2 che ha arricchito il numero dei laboratori 4.0 disponibili per i corsisti e che nell’anno vedrà crescere le dotazioni nell’ambito della realtà virtuale e aumentata e avvierà il laboratorio di digitalizzazione, raccolta e gestione dati. La novità invece riguarda la sede didattica del Carnia Industrial Park, in un territorio a forte vocazione all’efficientamento energetico.
Nel corso della cerimonia di apertura dell’anno formativo, la vicepresidente Perabò ha spiegato come «il metodo didattico del “learning by doing” trovi perfetta applicazione anche grazie alla nuova sede del Mits 2 a Feletto Umberto dove sono presenti moderni laboratori al passo con le nuove tecnologie concretamente in uso nell’industria votata al 4.0. Inoltre, altro elemento centrale riguarda il corpo docente, composto da professionisti altamente specializzati nei settori di competenza, esperti del metodo “learning by doing” e con un ottimo primo anno di esperienza alle spalle nella sede didattica di Feletto».
A livello Paese i dati relativi alla presenza femminile negli studi di alta formazione Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) o Ict (Information Communication Technology) evidenziano un forte divario di genere: purtroppo – se si escludono i corsi in ambito Arredo – anche il Mits conferma questa bassa propensione delle ragazze a intraprendere studi a carattere più spiccatamente tecnologico e solo il 3% degli iscritti risulta essere di genere femminile. I corsi per il sistema Arredo vedono invece una distribuzione equilibrata di genere: l’avvio di questi corsi è programmato per il 28 ottobre e le selezioni sono ancora aperte e potrebbero riservare sorprese nella distribuzione di genere.
I dati relativi alle provenienze dei corsisti, confermano l’attrattività dell’organizzazione dei corsi Mits e delle metodologie formative learning by doing e design thinking adottate e vedono in crescita il numero degli iscritti da altra regioni (quasi il 10%) e, come novità, anche alcuni studenti provenienti da altri paesi extra europei (quasi il 3%). Per quanto riguarda la provenienza dei corsisti dai diversi territori del Friuli Venezia Giulia la maggior parte di essi risiedono in provincia di Udine, mentre quasi il 16% in provincia di Pordenone e quasi l’11% in quella di Gorizia.

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