Politica
Manovra bis, ok dall’Aula al Ddl 178: i milioni rimessi in circolo sono 267
Fedriga ha sottolineato come la notevole disponibilità finanziaria in essere derivi anche “dai nuovi i patti con lo Stato che, da 836 milioni di euro ci portano ora a un impegno sceso a 400”
FVG – Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin, ha approvato a maggioranza (centrodestra compatto, secco no da parte delle opposizioni senza alcuna astensione) il disegno di legge 178 Manovra di Assestamento bis da 267 milioni di euro complessivi. Prima del voto conclusivo sull’Assestamento autunnale, nell’ordine, hanno trovato semaforo verde (sempre a maggioranza)
anche gli articoli 11 (Servizi istituzionali, generali, di gestione e altre norme intersettoriali e contabili, assessore), 11bis (Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio), 1 (Disposizioni di carattere finanziario), 12 (Copertura finanziaria), 13 (Entrata in vigore) e, infine, anche il Coordinamento generale.
Gran parte del dibattito si è svolto nell’ambito dell’articolo 11 da 156 milioni di euro, caratterizzato dalla bocciatura di due emendamenti presentati dal dem Enzo Marsilio (anticipazioni per i beneficiari di contributi previsti dal Pnrr o dal fondo complementare) e dal capogruppo autonomista Massimo Moretuzzo (efficientamento energetico e contributi alle imprese per oneri legati agli impianti fotovoltaici).
Via libera, invece, a un’istanza sdoppiata della Giunta regionale da 56 milioni (che si affiancano all’Ecobonus regionale da 100 milioni) che offre la possibilità alle aziende tenute al versamento del secondo acconto dell’Imposta regionale sulle Attività produttive (Irap) di pagare in sede di saldo nel 2023 (su quanto effettivamente dovuto in termini di imponibile), unitamente ad alcune variazioni contabili.
Piuttosto perplessi, per quanto concerne questa sezione di articolato, gli interventi dei consiglieri di minoranza. A partire da quello di Sergio Bolzonello (Pd) che ha indicato la strada a suo modo di vedere corretta sul tema Irap. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha parlato esplicitamente di “manovra mediatica dove gli unici fondi nuovi sono costituiti dai 100 milioni, mentre il resto è frutto di semplici spostamenti”, seguito da Cristian Sergo (M5S) che ha allargato il discorso alle aliquote Irpef “qui mai discusse”.
Il dem Cristiano Shaurli, dal canto suo, ha rimarcato il fatto che “se sul fotovoltaico si fosse agito tre anni fa, avremmo già dei risultati. Invece, destiniamo risorse che forse utilizzeremo a metà 2023: bisognava intervenire prima e bene, non tardi e male”. Concorde con lui il capogruppo Diego Moretti, auspicando “che i notevoli stanziamenti a Go 2025 siano assegnati correttamente”. Marco Pisani (Ssk) ha lamentato infine che “i 100 milioni di euro avrebbero dovuto essere utilizzati per prepararsi alle sfide dell’inverno in maniera veloce ed efficace, soprattutto davanti alla crisi energetica e ai problemi legati all’occupazione”.
Pronta la replica da parte del governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, tempestivo nel ricordare che “i provvedimenti sull’Irap avevano costituito la prima misura da noi fatta nel 2018. I 100 milioni, più volte citati, vanno invece visti come fondo e non come elemento di una legge subito esecutiva, perché la misura dovrà essere sommata alle detrazioni nazionali. Quindi, non possiamo rischiare di sostituire i soldi dello Stato senza benefici per i cittadini. Siamo anche disposti a un’applicazione retroattiva, magari con un periodo ponte: non toglieremo nulla, ma ottimizzeremo invece le importanti risorse che abbiamo”.
Fedriga ha anche sottolineato come la notevole disponibilità finanziaria in essere derivi anche “dai nuovi i patti con lo Stato che, da 836 milioni di euro, ci portano ora a un impegno sceso a 400. Nel frattempo, abbiamo anche avuto una crescita del territorio con dati tra i primi a livello nazionale. Le risorse non arrivano perciò da Marte, ma da una politica oculata messa in atto anche con lo Stato centrale”. Infine, ha evidenziato che “andiamo a coprire in sede di bilancio tutti i costi, anche quelli aggiuntivi, del ponte sul Meduna, un’opera che riteniamo
strategica” e che “abbiamo finanziato a Udine, Trieste e Gorizia le scuole polmone, considerato che non possiamo certo eseguire i lavori strutturali con gli studenti impegnati all’interno”. L’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, ha ripreso il tema legato all’Irap rimarcando di averne già parlato “sia in sede di Commissione che di illustrazione generale. Il testo dell’emendamento, anche qui come anticipato, è la riproposizione di quanto fatto in emergenza pandemica, prevedendo però contesti diversi sulla base delle esperienze a e considerate le esigenze attuali. Le risorse fresche – ha ribadito – sono di 150 milioni, proprio come avevamo detto”.
Prima del voto sono stati accolti 10 dei 15 ordini del giorno presentati dai consiglieri, alcuni con riformulazione richiesta dalla Giunta (quelli del pentastellato Andrea Ussai e del dem Nicola Conficoni): ok, dunque, alle istanze dei leghisti Elia Miani (3), Diego Bernardis, Alberto Budai e Antonio Calligaris, del forzista Giuseppe Nicoli e ancora di Honsell.
Questi i temi promossi: Acquisto e installazione di accumulatori energetici, Stop a carne e latte sintetici e ai loro derivati, Finanziamenti al teatro di figura, Attivazione del servizio marittimo Tpl a Monfalcone, Adozione tempestiva dei provvedimenti per il mantenimento della sicurezza nelle aree sensibili, Favorire la più ampia funzione del cinema e dell’audiovisivo da parte dei disabili, Sostegno all’efficientamento energetico della pubblica illuminazione nei Comuni e censimento dei punti luce, Rivalutazione dei criteri per le concessioni relative alle attività di discarica per rifiuti pericolosi e non pericolosi nel rispetto delle aree di interesse agricolo con realizzazione di bacini idrici all’interno di cave esistenti, Manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua, Ripristino delle attività sospese nel presidio ospedaliero di Cividale del Friuli.
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