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«Se il sole muore»: gli AlchemicA su Oriana Fallaci

Terzo disco per la band capitanata da Gianpiero Augusti, ispirato da un lavoro della Fallaci, personaggio ancora attuale quanto scomodo. L’intervista, aspettando i concerti dal vivo

Massi Boscarol

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Gli AlchemicA sul palco di Sanremo Rock. Foto: ©Letizia Reynaud

Ronchi dei Legionari – Oriana Fallaci, scrittrice, giornalista, attivista e una serie di epiteti a seguire che la rendono tutt’oggi un’icona è ancora un personaggio che piace, fa discutere, che è punto di riferimento, che si ama, che si odia, o – per riassumere – che spacca.

Il terzo lavoro discografico degli Alchemica, band capitanata da Gianpiero Augusti, prende proprio come spunto un romanzo della stessa uscito alla metà degli anni sessanta e che darà anche il titolo all’album per tracciare un percorso alchemico – neanche a dirlo – tra melodia e parole di trasformazione individuale e collettiva. Ne abbiamo parlato con il leader della band in attesa delle performance live.

La genesi: «questo nostro terzo album nasce durante la pandemia, che ho trascorso cercando di osservare il più possibile, fuori e dentro di me. Ne è nato un concept, certo un formato un po’ desueto ma sicuramente non privo di fascino, che rappresenta il racconto in note di una vita, di tante vite, della vita» ci introduce al lavoro appena uscito GA.

Struttura e forma: «infatti ho pensato questo lavoro in tre atti, proprio come un’opera teatrale,» sorride con una certa soddisfazione il nostro «a tratti come un musical; infatti per tutte le canzoni sono in lavorazione dei video, pezzi di un collage non solo musicale ma anche visivo.»

Atto primo, atto secondo, atto terzo: «è un progetto molto ambizioso al quale abbiamo lavorato molto in studio. Sintetizzando: la prima parte verte su temi quali perdita, angoscia, solitudine. Ti ricordi quando si sentiva dire “ne usciremo migliori!?! Beh, io non ero molto convinto che sarebbe andata così» sorride amaro Gianpiero «e queste perplessità avevo già iniziato ad esprimerle nei miei testi. La seconda parte invece parla di speranza e rinascita mentre nella terza arriva la saggezza, la calma. E’ un po’ come nella vita: da giovani siamo irrequieti, nel mezzo non sappiamo dove siamo né dove andiamo, e con la maturità arriva – o meglio dovrebbe arrivare – la saggezza, appunto. Anche i suoni conclusivi procedono in direzione lounge, in una sorta di quiete dopo la tempesta.»

Alchemica vs Fallaci: «Se il sole muore di OF esce nel 1965: è un mondo completamente diverso dal nostro, eppure ci sono delle analogie: racconta della preparazione dei missioni spaziali – siamo in piena corsa alla conquista dello spazio tra USA e URSS – e il personaggio principale nel disco viene preso e proiettato ai giorni nostri alla ricerca di un nuovo mondo. E’ una provocazione, naturalmente: alla base c’è il messaggio di salvare ciò che abbiamo, portando nuova luce sull’umanità; vedere il mondo com’è cambiato – dall’alto di quella prospettiva privilegiata – con desertificazione, cemento, di nuovo solitudine ed una sorta di proiezione autobiografica nel protagonista volta alla ricerca di un cambiamento spirituale e di quella scintilla – divina, se vogliamo – che possa fungere da detonatore.»

La produzione di Fulvio Arnoldi: «come avrai capito è un disco che parla di trasformazione interiore tradotta in musica, sicuramente un tema poco battuto, soprattutto di questi tempi. A maggior ragione è motivo di orgoglio per noi la produzione di Fulvio Arnoldi, storico collaboratore di Francesco Renga e di altri big della musica italiana, che ci ha creduto sin dal primo istante.»

Perchè Sanremo è… «Sanremo, che inizia proprio in questi giorni, è sempre stato per me un interessante termometro sociale, prima ancora che musicale. Ma ho pochi dubbi, in questo momento quel termometro segna la febbre!» La boutade di Agusti che aggiunge «umorismo a parte abbiamo avuto il piacere di salire per ben due volte sul palco dell’Ariston, nelle occasioni in cui siamo stati finalisti proprio di Sanremo Rock. E ci siamo tolti alcune belle soddisfazioni anche al Vicenza Rock Contest!»

E per vederli dal vivo? Segnate in agenda le prossime date nella quali suoneranno per intero il disco di cui sopra assieme a un breve omaggio strumentale ai Pink Floyd e due cover dei Timoria, punti di riferimento imprescindibili del complesso.

17 febbraio @ Big Brutus di Poggio Terza Armata, Sagrado

11 marzo @ Dall’egiziano (ex Bomba) a Staranzano, strada regionale per Grado

Seguiranno, ancora da calendarizzare, tournée teatrale ed in Triveneto.

Per info: fb AlchemicA

Gli AlchemicA ©Gianpiero Augusti

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