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Foibe, Fedriga: “Dalla tragedia lezione che sia monito per il domani”

Il governatore alla proiezione alla Camera dei deputati del docu-film ‘Ricordare, portare al cuore’

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FVG – L’estremismo ideologico sempre foriero di tragedie, come quella delle foibe e dell’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia nel secondo dopoguerra ad opera del regime comunista jugoslavo di Tito; le lezioni della storia che l’uomo non sempre riesce a imparare, come dimostra quanto sta accadendo da quasi un anno in Ucraina; infine, l’esperienza del Friuli Venezia Giulia, una regione nella quale, dopo una sanguinosa stagione di conflitti, si è riusciti a creare un modello di convivenza e di collaborazioni transfrontaliere all’insegna della pace e dell’amicizia tra i popoli”. Questi i concetti espressi oggi a Roma dal governatore Massimiliano Fedriga nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati, davanti a una platea composta da studenti provenienti da tutta Italia, in occasione dell’evento, moderato dal giornalista Fausto Biloslavo, dedicato alla proiezione del docu-film prodotto dal Teatro Stabile Rossetti di Trieste ‘Ricordare, portare al cuore’, ispirato ai tragici eventi che hanno colpito gli italiani dell’Istria e della Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale. Come ha sottolineato il governatore, dopo aver ringraziato il presidente della Camera Lorenzo Fontana per aver organizzato l’evento nei prestigiosi spazi del Parlamento, quella dell’esodo e delle foibe è una pagina di storia rimasta nell’oblio per decenni inferendo un’ulteriore ingiustizia alle vittime e a tutti quegli italiani che furono costretti a lasciare la loro terra per poter vivere in libertà.

“Ricordare – ha detto Fedriga – è innanzitutto dare giustizia agli esuli e alle vittime delle Foibe, ma è anche importante per ripartire superando gli odi e le diffidenze. Da qui è nata la volontà, fin da prima dell’implosione della Jugoslavia, di instaurare come Regione dei rapporti istituzionali con la Slovenia e la Croazia. Partendo da quelle scelte fatte alcuni decenni fa siamo arrivati oggi all’appuntamento di Nova Gorica Gorizia Capitale europea della Cultura 2025: l’ultimo tassello di un percorso di autentica convivenza, che ha avuto il suo più alto momento simbolico nella stretta di mano davanti alla Foiba di Basovizza tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Borut Pahor, all’epoca Presidente della Slovenia”.
“È stata la casa comune europea a cui apparteniamo che, facendo cadere i confini, ha fortificato un processo di pacificazione che oggi può dirsi compiuto. Per questo motivo – ha concluso il governatore – il valore del ricordo assume un significato ancora più forte: perché senza memoria rischiamo di perdere quegli anticorpi che ci difendono dagli errori del passato”.

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