Economia & Lavoro
Intelligenza artificiale, start up di Confindustria Udine premiata a Cannes
Mareschi Danieli: “Un riconoscimento alle numerose imprese del nostro territorio che, forti del loro know-how e della loro creatività, si stanno facendo trovare pronte e preparate alle sfide presenti e future dell’Ia”
UDINE – Con la sua tecnologia e con un approccio bio-ispirato sta riuscendo a superare i limiti delle attuali soluzioni di visione artificiale, offrendo un vero e proprio “occhio artificiale”, che imita quasi alla perfezione il funzionamento del sistema “cervello + occhio” negli esseri umani: l’artificial eye di AI4IV, azienda associata a Confindustria Udine, è salito alle luci della ribalta anche a Cannes, conquistando il premio come migliore startup italiana in base ai voti attribuiti dai partecipanti e da un panel di esperti alla seconda edizione del contest organizzato al World AI Cannes Festival, il più importante evento mondiale dedicato all’intelligenza artificiale.
La vittoria di AI4IV è stata accolta con grande soddisfazione da Confindustria Udine, che, con la vicepresidente Anna Mareschi Danieli – erano presenti anche il vicepresidente Dino Feragotto e il direttore generale Michele Nencioni -, ha accompagnato l’azienda a Cannes, ospitandola – assieme ad altre 13 imprese – nello stand allestito dall’Associazione all’interno del Padiglione Italia. “Voglio pensare a questo premio – ha commentato Anna Mareschi Danieli – come un riconoscimento alle numerose imprese del nostro territorio che, forti del loro know-how e della loro creatività, si stanno facendo trovare pronte e preparate alle sfide presenti e future dell’intelligenza artificiale”.
“Sono molto orgoglioso di questo riconoscimento che premia i nostri sforzi – sottolinea Giampietro Tecchiolli, uno dei soci fondatori e Board chairman dell’azienda -. Va dato atto, peraltro, al team di Confindustria Udine di averci messo a disposizione un ambiente vitale, dinamico e accogliente nel suo stand. L’auspicio è che, ora, grazie anche a questo premio, le nostre attività troveranno nuova linfa ed energia per continuare il percorso avviato”. AI4IV, che si ritagliando una fetta di mercato sempre più consistente nel campo dello sviluppo, produzione e commercializzazione di sensori di smart vision per applicazioni basate su IA, è sicuramente una di queste. I suoi mercati di riferimento sono veicoli autonomi, robotica, visione artificiale, sicurezza e sorveglianza, agricoltura e aerospaziale.
“Già oggi la maggior parte dei sistemi di visione, basati su telecamere che acquisiscono immagini della scena e CPU/VPU/FPGA che ne estraggono le informazioni chiave, possono offrire buone capacità di riconoscimento, ma – spiega Tecchiolli – nella maggior parte dei casi noi umani possiamo ancora superare anche la migliore combinazione di telecamere e VPU. Ad esempio, il sistema di visione artificiale di un’automobile può perdere di vista un pedone fermo all’uscita di un tunnel, se utilizza una telecamera LDR accecata dalla luce solare esterna, oppure può riconoscere erroneamente un segnale stradale, se utilizza una fotocamera HDR in grado di generare artefatti intorno agli oggetti in movimento. La soluzione basata su software e le complesse fasi di pre e post elaborazione, progettate per superare-ridurre al minimo tali problemi e in esecuzione su VPU costose e ad alto consumo energetico, possono mitigare il problema, ma non risolverlo completamente. Noi di AI4IV – continua Tecchiolli – ci siamo impegnati a rendere disponibili prodotti e servizi che superino questo problema con un approccio innovativo all’implementazione di “occhi artificiali”: un’unità di visione intelligente su silicio basata su una tecnologia e un’architettura di calcolo ispirata ai sistemi biologici. Grazie allo spazio minimo e al profilo energetico necessari per abilitare le sue funzioni IA, la tecnologia AI4IV può fornire sensori di visione intelligenti che restituiscono all’utente immagini di buona qualità della scena e il contenuto informativo associato praticamente in qualsiasi condizione ambientale e allo stesso costo di un chip per fotocamera standard”.
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