Politica
De Toni presenta il programma di coalizione: «Udine merita di più»
Il candidato sindaco e i rappresentanti delle quattro liste che lo sostengono in vista delle prossime elezioni comunali hanno reso noto i punti principali da realizzare in caso di vittoria
UDINE – «Presentiamo la nostra visione condivisa di Udine del futuro. Un programma che vuole restituire alla città la sua funzione e il suo ruolo oggi indubbiamente marginale nel contesto regionale rispetto ad altre città come Trieste e a Pordenone. Udine deve tornare ad essere la capitale del Friuli nel senso di “caput”, ovvero di testa che pensa al Friuli». Così Alberto Felice De Toni ha aperto, nella sede di piazza XX Settembre, la conferenza stampa di presentazione del programma elettorale della coalizione che lo sostiene come candidato sindaco alle prossime elezioni comunali del 2 e 3 aprile. Una coalizione, che lo stesso De Toni definisce «a tridente» e di cui fanno parte la Lista DeToni sindaco, Pd, Terzo Polo e Alleanza Verdi e Sinistra. A fianco del candidato sindaco c’erano Antonio Bondavalli (Verdi e Sinistra), Rita Nassimbeni (Lista De Toni), Alessandro Venanzi (Pd) e Andrea Zini (Terzo Polo).
«Immaginiamo per Udine – ha proseguito De Toni – un futuro diverso. Da industriale prima ed emporiale poi, la città è diventata sempre più un centro di servizi. Vogliamo quindi puntare a far diventare il capoluogo friulano come la città del terziario avanzato e del digitale, ma che interessi altri settori fondamentali come istruzione, salute, giustizia, così come professioni, e quindi anche cultura, turismo, commercio e agroalimentare. In poche parole – ha spiegato – una Udine capitale del terziario avanzato, capace di erogare qualificati servizi a persone, famiglie e imprese, e capace di guidare la transizione ecologica e digitale. Una città dove la qualità della vita è alta, dove le persone decidono di venire a vivere perché Udine è bella».
Rigenerazione e riqualificazione urbana. Nel programma della coalizione, sul fronte della riqualificazione urbana, trovano posto, tra gli altri, temi importanti come la rigenerazione dell’area dell’ex Safau, ma anche il collegamento dell’ellisse di piazza Primo Maggio con il colle del castello. «Creando così un grande polmone verde – ha spiegato De Toni – che ridia valore a quello che gli udinesi conoscono come Giardin Grande collegato al centro storico cittadino». Ma anche la riqualificazione di piazze del centro storico «da troppo tempo irrisolte come, ad esempio, piazza Duomo». Altro tema centrale è quello dell’accessibilità con l’eliminazione delle barriere architettoniche, a vantaggio di persone diversamente abili, ma anche anziani e famiglie con passeggini. «Una città capoluogo come Udine – ha denunciato De Toni – non può avere ad oggi una stazione dei treni senza un ascensore per per accedere ai diversi binari».
Filo rosso che collega il programma presentato dalla coalizione sono le quattro sostenibilità, raffigurate anche nel logo rappresentato da quattro petali: ambientale, sociale, economica e politica.
Le quattro sostenibilità: Ambientale. Diversi i temi che il candidato sindaco, insieme con la coalizione, ha in mente sui temi ambientali. A cominciare dal raddoppio del parco del Cormor e il collegamento tra questo con l’altro grande parco cittadino, quello del Torre. Ma non manca di certo l’attenzione per i trasporti, con la riformulazione del piano urbano del traffico e il potenziamento delle “zone 30”, la riorganizzazione delle corse urbane degli autobus. «È necessario – ha chiarito De Toni – ridisegnare percorsi e orari, collegando quartieri della città attualmente poco o mal serviti dal servizio pubblico. Prendere un autobus, magari anche verso l’hinterland, deve essere conveniente e veloce rispetto all’uso dell’auto». Autobus, ma anche bici, visto che nel programma figura anche la realizzazione di un “biciplan” che colleghi «in sicurezza – ha spiegato De Toni – Udine e il comuni limitrofi e dove non vogliamo più vedere i tantissimi cicloturisti fermi a bordo strada perché si sono persi».
Impossibile, poi, non parlare a proposito di ambiente, del tema dei rifiuti. «A questo proposito – annuncia De Toni – abbiamo coniato un acronimo “Vonde”, in friulano “Basta”. Ovvero “Vogliamo Ora una nuova Differenziata Efficiente». Il riferimento è alla raccolta porta a porta voluta dall’attuale amministrazione comunale. «Un sistema che va ripensato – ha chiarito ancora De Toni – perché così com’è è stato calato su tutta la città senza pensare alle differenti esigenze dei cittadini. Pensiamo quindi a un modello integrato che mappi finalmente la città e tenga conto di porta a porta, isole ecologiche al servizio dei grandi condomini, a dei cassonetti di prossimità per quelli che non hanno spazio, a dei cassonetti a scomparsa per il centro storico per evitare di vedere il degrado che è adesso sotto gli occhi di tutti e a dei cassonetti, stavolta veramente intelligenti che premino in termini di tariffa chi ricicla di più».
Nel programma anche la figura dello spazzino di quartiere, con la città suddivisa in microaree, ognuna delle quali curata con una frequenza giornaliera e con gli operatori in stretto contatto con cittadini e rappresentanti dell’amministrazione.
Non meno importante è il tema degli animali d’affezione. Qui la coalizione, oltre alla valorizzazione e al sostegno delle colonie feline e del randagismo, è quello della creazione di un cimitero dedicato agli animali d’affezione, così come già realizzato in molte altre città e che a Udine ancora manca.
Le quattro sostenibilità: Sociale. «Anche a fronte della caduta dei servizi ospedalieri – ha denunciato De Toni – il sindaco deve farsi attiva per la salute dei suo cittadini e non restare, come accaduto in questi cinque anni, mero spettatore». A sostengo di cittadini e cittadini, poi, nel programma figura il «welfare condominiale – ha spiegato il candidato – quale modello di vicinato atto a farsi carico in particolare delle incombenze quotidiane delle persone residenti in un condominio, ma anche favorire forme di volontariato sociale, sul modello del Time to care e in stretta collaborazione con associazioni del Terzo Settore, come servizio di supporto e assistenza agli anziani». Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie, nel programma figura, oltre al potenziamento degli asili nido e dei servizi di pre e post accoglienza, anche quella che è chiamata la “tata al bisogno”, ovvero un servizio di babysitteraggio comunale che, con un sovrapprezzo rispetto ai servizi erogati, dia un aiuto concreto alle famiglie con i genitori lavoratori alle prese con le malattie dei figli o con la chiusura delle scuole. Scorrendo il programma troviamo anche attenzione ai giovani (ad esempio, con la creazione di “cittadelle dei giovani”, di postazioni per il co-working o di progetti per l’autonomia abitativa dei giovani). Sul fronte delle disuguaglianze De Toni promette anche il ritorno del Comune alla rete Re.A.DY., la Rete italiana di enti locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Rete a cui l’amministrazione guidata dall’attuale sindaco Pietro Fontanini ha deciso di togliersi non appena iniziato il mandato. Ma anche l’adesione del Comune al SAI, il Sistema nazionale di Accoglienza e Integrazione, che prevede modalità di accoglienza diffusa delle persone richiedenti asilo.
Le quattro sostenibilità: Economica. Centrale nel programma anche il tema dell’economia. «Udine – ha spiegato De Toni – può proporsi come capitale prima italiana e poi europea della filiera agroalimentare. Se da un lato, infatti, Friuli Doc può diventare, grazie all’università, un’occasione che vada oltre una grande e colorata festa popolare, dobbiamo puntare, anche grazie al rilancio di Udine Mercati, a far diventare Udine la capitale europea dell’agroalimentare. Ma penso anche – ha proseguito – alla valorizzazione di tutto il sistema casa. In Friuli esiste una tradizione costruttiva delle case esemplare, produciamo mobili, elettrodomestici e vasche di idromassaggio per tutto il mondo. Perché, quindi, non possiamo proporci al mondo come piattaforma distintiva dell’abitare?». Tra i punti per il rilancio dell’economia cittadina, inoltre, anche la candidatura di Udine a Capitale Italiana della Cultura 2028 e quella per ospitare i Giochi del Mediterraneo del 2030.
Le quattro sostenibilità: Politica. Per quanto riguarda la partecipazione, nel programma figura l’istituzione degli sportelli di quartiere, in cui unificare i servizi di ascolto, supporto, e informazione ai cittadini, ma anche «garantire – è entrato nel dettaglio De Toni – degli ambulatori di quartiere con una presenza continua giornaliera, e non come ora solo alcune ore per pochi giorni alla settimana». Sul tema della partecipazione, nel programma elettorale figurano anche il favorire l’utilizzo di spazi pubblici e strutture di quartiere come luoghi di aggregazione, sviluppare il commercio di prossimità di quartiere (la città dei 15 minuti), così come la revisione della composizione dei Consigli di circoscrizione e l’istituzione di un assessorato alla partecipazione oltre alla realizzazione di un bilancio partecipativo. «Udine può diventare un grande laboratorio per la qualità della vita delle persone – ha concluso De Toni –. Ha la capacità e le risorse per farlo, ma sembra aver perso l’ottimismo. In città non può e non deve prevalere uno stato d’animo pervaso da malinconia e di rassegnazione come percepiamo. Dobbiamo spezzare il circolo vizioso della stagnazione e alimentare il circolo virtuoso dello sviluppo. Non è sufficiente garantire l’ordinaria amministrazione. Gli udinesi si meritano di più».
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