Politica
Giornata della donna, Moretuzzo annuncia: «Giunta formata per la metà da donne»
Il candidato per il centrosinistra: «Tutti sono pronti a sostenere a parole questo tema, ma, al momento dei fatti, molti si tirano indietro»
FVG – «La nostra Giunta sarà per metà composta da donne e la prima proposta di legge che presenteremo sarà quella per l’introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale regionale». Si impegna, fin da subito, Massimo Moretuzzo, candidato alla Presidenza della Regione, per portare la questione della parità di genere all’attenzione dell’Aula nella prossima legislatura, e, in caso di elezione, assicura azioni concrete. «Tutti sono pronti a sostenere a parole questo tema, ma, al momento dei fatti, molti si tirano indietro – osserva Moretuzzo, alla vigilia della Giornata internazionale della donna –. Così ha fatto anche la maggioranza del Presidente Fedriga e non una, ma ben tre volte bocciando la proposta di legge per l’introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale regionale, sottoscritta anche dal Patto per l’Autonomia. I dati oggettivi ci dicono che la doppia preferenza aumenta la presenza nelle assisi politiche della rappresentanza femminile. Evidentemente non è una questione prioritaria per chi ci sta governando. Noi invece pensiamo che lo sia e lavoriamo perché ci sia una adeguata rappresentanza femminile anche in Consiglio regionale, a differenza dell’attuale che è composto da sole 6 donne, su 49 consiglieri eletti».
«Quella di genere non è una questione secondaria – continua Moretuzzo –. La situazione che stiamo vivendo sta acuendo le disuguaglianze di genere e rendendo la società in generale meno inclusiva». In Friuli-Venezia Giulia nel mondo del lavoro permane il gender gap. Una recentissima indagine di Ires Fvg evidenzia come una donna su tre lavora a tempo parziale, solo una su quattro è un quadro e, a fronte di un tasso di occupazione maschile del 74,4%, quello femminile è del 60,2%, con una “forbice” di 14,2 punti percentuali, in diminuzione nell’ultimo triennio, ma superiore rispetto al dato del 2018. Su 100 uomini occupati poco più della metà (54,4%) è diplomato e il 17,7% è laureato. Tra le donne, la quota di diplomate è del 47,6%, mentre le laureate costituiscono il 30,9%. La differenza retributiva tra uomini e donne è pari al 35,5%. Tra i motivi della marcata differenza di occupazione c’è la difficoltà di gestire lavoro e famiglia. In questo senso, «vogliamo ripensare i tradizionali modelli di welfare e le modalità di erogazioni dei servizi territoriali, perché siamo consapevoli che serve un cambio di paradigma, un cambiamento culturale».
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