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“I Mussolini dopo Mussolini”. A Udine si presenta il libro sulla famiglia del Duce

L’autrice: “Per me è stato importante riuscire a trasmettere che non vengo da una famiglia come tante altre”

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UDINE – Nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del fascismo decretò la sfiducia a Benito Mussolini, capo del Governo in carica. Il giorno successivo, il Duce venne arrestato per ordine del re Vittorio Emanuele III. La notizia raggiunse Rachele Guidi, consorte di Mussolini, a Villa Torlonia, residenza romana della famiglia. Si trovava a Roma anche la primogenita Edda, moglie di Galeazzo Ciano, che aveva sottoscritto il documento di sfiducia al suocero. Presso l’aeroporto di Guidonia era di stanza il secondogenito Vittorio, pilota militare. I figli adolescenti della coppia, Romano e Anna Maria, si trovavano a Riccione, nella casa di vacanza di proprietà della madre.  Quella dei Mussolini aveva rappresentato fino ad allora, nell’immaginario collettivo, la prima famiglia d’Italia, oscurando persino l’aura regale dei Savoia. Si aprì improvvisamente davanti ai familiari del Duce un percorso irto di inattese difficoltà, caratterizzato da drammatici avvenimenti e dalla ricerca di una normalità difficile da raggiungere.  Quando poi, dopo la breve e tragica esperienza della Repubblica Sociale, nell’aprile del 1945 il cadavere del Duce venne esposto in piazzale Loreto, a Milano, allo scempio popolare, i suoi familiari si trovarono indifesi, esposti al vento gelido che la storia sovente riserva ai vinti. Allo strazio per la uccisione del capo famiglia, s’aggiunsero, nel loro animo, l’angoscia per un futuro imperscrutabile e l’umiliazione della messa al bando. Edda Negri Mussolini, figlia di Anna Maria, ha frequentato ciascuno di loro. In questo libro, scritto con Mario Russomanno, ne descrive il percorso esistenziale, le convinzioni, le attese, la quotidianità. Ne emerge un ritratto familiare suggestivo ed emozionante, denso di riferimenti agli avvenimenti storici di cui i Mussolini furono, inevitabilmente, protagonisti.

“In Italia vi è ancora tanto interesse nei confronti della famiglia Mussolini – sottolinea Edda Negri Mussolini –. Azzardando una statistica, direi che tra i partecipanti alle presentazioni del mio libro precedente, i «nostalgici» non superano il venti per cento. Il resto è composto da persone intenzionate a capire, soprattutto le vicende umane. Per me è stato importante riuscire a trasmettere che non vengo da una famiglia come tante altre. Ne sono sempre stata convinta, ma il fatto che tanta gente sia venuta a incontrarmi per saperne di più, e che sia stata disposta anche a cambiare idea, mi ha trasmesso entusiasmo. Anche per questo mi sono impegnata in questo lavoro. Sperando di offrire, a chi vorrà leggere questo libro, l’occasione di farsi un’idea più completa dei Mussolini, delle loro vicende”.
“Ho conosciuto Edda nel 2015. Mi mossi per incontrarla pensando che mi sarei trovato di fronte una signora orgogliosa della storia di famiglia, probabilmente chiusa  a riccio nelle proprie convinzioni. Mi sbagliavo: è donna spiritosa, aperta alle opinioni altrui, piena di dubbi attorno a ciò che a tanti appare giusto o sbagliato. Il flusso dei suoi ricordi è torrenziale, talvolta sopraffatto dalla voglia di ribellarsi a luoghi comuni e preconcetti, ma sempre governato dal rispetto per le convinzioni e i sentimenti di tutti. Ama soffermarsi su aspetti caratteriali e atmosfere familiari, restituendo così la dimensione di persone che finiscono per rivelarsi diverse da come tanti le tratteggiarono. Ci siamo resi conto dell’interesse suscitato da quelle conversazioni. Ci è sembrato utile riordinare quei dialoghi, approfondirli, ricondurli alla parola scritta. Questo libro è il frutto di quel lavoro”, conclude così l’autore Mario Russomanno.

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