Cronaca & Attualità
Concessioni ai balneari, la ricetta di Callari per tutelare l’ecosistema e favorire il turismo
L’assessore uscente, candidato alle regionali per la lista Lega Fedriga, interviene sull’annosa questione che riguarda le coste del Fvg
Sulle concessioni balneari Sebastiano Callari, candidato alle regionali per la lista Lega Fedriga, taglia dritto: “Non vogliamo difendere i privilegi di nessuno bensì gestire la questione delle concessioni legando i concessionari al territorio, all’ambiente, al rispetto di una serie di parametri che riteniamo importanti per fare in modo che le nostre spiagge siano eco sostenibili, innovative, votate al miglior impiego del bene pubblico”. Frontale e schietto sul tema, durante il convegno tenutosi a Grado il 9 marzo sull’annosa questione delle concessioni balneari. Un tema che ormai interessa tutta la cittadinanza che è solita usufruire del litorale durante tutto il corso dell’anno, e gli imprenditori locali che tutelano le spiagge e creano posti di lavoro per la popolazione del Friuli-Venezia Giulia. “Non abbiamo mai fatto nulla sulle proroghe e abbiamo puntato tutto sui rinnovi delle concessioni”, commenta in modo lapidario Sebastiano Callari.
“Io voglio difendere le spiagge non dal signor Rossi o dal signor Bianchi”, incalza il candidato Sebastiano Callari, “ma da tutti quegli speculatori esteri che vengono da noi in Italia per lucrare sul bene pubblico e ad un certo punto se ne vanno lasciando dietro di sé delle pesanti tracce che non fanno bene al territorio e alla cittadinanza. Bene, io mi sono sempre messo di traverso a queste logiche durante tutto il mio mandato in regione e voglio continuare a farlo”. Poi una considerazione sulle norme di settore: “Ho letto che qualcuno ci ha accusato di non aver fatto niente per normare questo settore. Noi, io per primo, nel 2020 abbiamo cercato di normare la questione dei balneari, ma il governo ci bacchettò, impugnando la legge di fronte alla Corte Costituzionale che la dichiarò illegittima un anno dopo nel 2021 e richiamandoci al fatto che non era di nostra competenza normare questo settore. Quindi ricordo ai nostri detrattori che pensano di avere la soluzione chiavi in mano quando in Italia da anni e anni ancora non si riesce ad uscire da questa impasse, è meglio informarsi prima di parlare”.
“Abbiamo certamente la gestione amministrativa in materia di concessioni, ma questa non significa fare delle norme di settore, bensì applicare le leggi fatte dallo Stato”, la spunta il candidato Sebastiano Callari. “Il problema è che le leggi fatte dallo Stato erano inapplicabili, soprattutto quella del 2018, perché contraria alle direttive europee”.
Nel 2020, infatti, la soluzione escogitata da Callari era stata blasonata a più riprese: “Noi abbiamo tentato in tutti i modi di metterci e stare dalla parte dei concessionari e del bene pubblico. E per verità di cronaca, una legge siamo riusciti a farla nel 2020. Ci siamo detti: c’è una legge in Italia che invita a prorogare fino al 2033 le concessioni balneari. Sappiamo benissimo che questa norma non è applicabile perché in procedura d’infrazione con la direttiva europea sul tema, però vogliamo cogliere l’occasione per chiedere ai privati di fare un rinnovo di richiesta di concessione. Non di proroga, di rinnovo”.
Le aziende potevano fare domanda di rinnovo, la regione la pubblicava su tutti i siti interessati alla procedura pubblica di trasparenza, in modo che chiunque ne venisse a conoscenza e qualora non vi fossero domande concorrenti, la regione avrebbe proceduto per il rinnovo della concessione: “Per una procedura di semplificazione amministrativa che prevede che sia inutile fare una gara lì dove non c’è concorrenza”, spiega Sebastiano Callari, “così abbiamo fatto e sulla base di questo, le concessioni su delega alla regione sono state rinnovate al 70%, perché soltanto nel 30% dei casi, abbiamo avuto delle domande concorrenti”. A questo 30% bisognava attuare una procedura di gara, che con l’attuale stallo sulle concessioni non si è in grado di fare perché non è ancora chiaro quali siano le regole d’ingaggio. “La regione non è rimasta inerte proprio perché ha varato la legge regionale 8/2020 perfettamente in linea con i principi comunitari”, chiude Sebastiano Callari. “La regione ha cercato di superare l’ostacolo facendo rinnovare ai balneari attanagliati dall’incertezza del legislatore, con una procedura di trasparenza che è proprio quello che l’Europa vuole attraverso la direttiva Bolkestein”.
Il mantra del candidato alle regionali Sebastiano Callari sulle concessioni balneari sembra dunque così blindato: “Eco sostenibilità, imprese innovative, precedenza ai cittadini del Friuli-Venezia Giulia contro le speculazioni estere, concessionari protagonisti ed accesso garantito alle spiagge per la cittadinanza”.
Continua a leggere le notizie di Diario FVG e segui la nostra pagina Facebook
You must be logged in to post a comment Login