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Elezioni Regionali: Tripoli chiederà il riconteggio delle schede

“Siamo il partito del buon senso, non contro il sistema ma a favore dei cittadini”

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TRIESTE – “Una situazione da film, aspettiamo gli ultimi seggi e speriamo”. Così Giorgia Tripoli, candidata presidente alla Regione Friuli Venezia Giulia, ha commentato a caldo i risultati ancora in bilico che vedono la sua lista Insieme Liberi attestarsi al 3,97%, quando la soglia per accedere ai seggi del Consiglio è fissata al 4%. (al termine dello spoglio la lista di Tripoli si ferma al 3,98%).
Tripoli ha comunque annunciato l’intenzione di chiedere il riconteggio, motivandola facendo sapere di avere “notizie di schede che sono state annullate dai presidenti di seggio perché le persone hanno messo la X sul nostro simbolo, scrivendo il cognome di un candidato non presente in quella circoscrizione o addirittura il mio nome. Questo – ha spiegato – non andrebbe fatto. Andrebbe annullata la preferenza e dato il voto alla lista”.

“Sembra che per la legge regionale i voti presi come presidente non contino nulla, e io ne ho presi parecchi – ha proseguito Tripoli – e penso che questo meccanismo vada fortemente modificato perché non ha molto senso, politicamente parlando. Avremmo probabilmente dovuto battere di più sul voto disgiunto perché è abbastanza chiaro che non porta da nessuna parte”.

La Candidata ha poi ringraziato chi ha voluto votarla: “sono onorata, ovviamente non avrò la possibilità di fare qualcosa entrando fisicamente in Consiglio ma sicuramente il progetto di Insieme Liberi andrà avanti e mi vedrà fortemente coinvolta. Probabilmente hanno pagato sia il lavoro che ho fatto in questi anni come avvocato che il fatto che io sia riuscita, con la mia persona, a mettere insieme tante realtà, alcune più estreme e altre più moderate.”

Alle critiche verso la lista Tripoli ha risposto sottolineando che “siamo il partito del buon senso, non contro il sistema ma a favore dei cittadini”. La candidata ha anche evidenziato, “in risposta alle dichiarazioni di Debora Serracchiani, che si è detta preoccupata che la realtà no-vax possa avere un posto nel Consiglio regionale” che ritiene “riduttivo, oltre che una mancanza di rispetto nei confronti di un grandissimo numero di cittadini, che non si possono semplicemente etichettare come no-vax, ma che sono persone che hanno idee e che non hanno accettato di vedersi negate le proprie libertà costituzionali nel giro di una notte, con uno schiocco di dita. La scelta vaccinale è solo la punta di un iceberg – ha proseguito Tripoli – e credo che chi vuole fare veramente politica e ama la propria terra e i propri cittadini debba avere il coraggio di non guardare solo la punta dell’iceberg, ma di mettere la testa sotto, dove c’è un popolo di persone che si è sentito frustrato e limitato nelle proprie libertà”.

Sul suo essere donna e madre in politica Tripoli ha ricordato che “si possono fare entrambe le cose”, al tempo stesso facendo notare di “non aver mai nascosto di essere mamma” e aver continuato a farlo anche durante la campagna elettorale “non potendo, a volte, essere disponibile immediatamente per i giornalisti perché dovevo andare a prendere i bambini a scuola. Penso comunque – ha concluso – che qualcuno possa aver apprezzato il fatto che sono mamma e donna”.

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