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Cronaca & Attualità

La premier Giorgia Meloni da Udine rilancia l’ipotesi della leva volontaria

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa riflette sull’ipotesi della leva preferendo l’idea di una “mini naja di 40 giorni”

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UDINE – Indossa un cappello alpino da generale, con la penna bianca, mentre dal palco d’onore assiste alla sfilata “una delle rappresentazioni più straordinarie di cosa sia l’amore di Patria”. Lei è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, l’occasione invece è l’adunata nazionale degli alpini, a Udine. In 80 mila, secondo le stime dell’Ana, da tutta Italia e anche dall’estero, nonostante la pioggia incessante, si susseguono in parata lungo le vie del centro per tutta la giornata.

La premier arriva al mattino presto per testimoniare la sua vicinanza alla “famiglia” delle penne nere, perché dopo la mamma, dice, vengono loro. A chi l’avvicina, per chiederle quale sia il suo pensiero sulla leva, risponde: “Sicuramente è un tema che si può affrontare come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile”. Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, presente per l’adunata e dopo un saluto alla partigiana Paola Del Din, 99 anni, medaglia d’oro al valore militare, riflette sull’ipotesi della leva preferendo l’idea di una “mini naja di 40 giorni”, sempre su base volontaria: i “colleghi in Senato” a breve presenteranno un ddl in merito, anticipa. Di piccola leva o “o servizio civile obbligatorio” parla anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.   Il titolare della Difesa, Guido Crosetto, raggiunge la tribuna dopo aver scortato il labaro dell’Ana in sfilata con il presidente nazionale dell’associazione Sebastiano Favero. “Qui si radunano centinaia di migliaia di persone che hanno in comune non soltanto il cappello alpino, ma quello che il cappello rappresenta: la volontà di donarsi agli altri e di servire il Paese”, osserva il ministro.

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