Gorizia
L’Aula ricorda Berlusconi e Honsell resta seduto. Scoppia la polemica
Fedriga: “Da presidente della Regione mi scuso con i cittadini per il suo comportamento”
FVG – Commemorazione di Silvio Berlusconi con fuori-programma giovedì in Consiglio regionale. Durante il minuto di raccoglimento disposto dal presidente Mauro Bordin, il consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha scelto di rimanere seduto al suo scranno anziché alzarsi in piedi come gli altri colleghi di Maggioranza e di Opposizione. Una scelta che il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha duramente contestato: “Consigliere Honsell, credo che oggi l’Aula sia stata svilita dal suo comportamento: avrebbe potuto almeno alzarsi in piedi e mostrare rispetto per chi ha guidato il Paese per tanti anni. Da presidente della Regione mi scuso con i cittadini per il suo comportamento”. Era stato il presidente dell’Assemblea legislativa, Bordin, a tracciare per primo il profilo dell’ex premier e leader di Forza Italia scomparso il 12 giugno scorso, “un uomo – ha detto il massimo rappresentante dell’Assemblea legislativa – che prima da imprenditore e poi da politico ha segnato in modo profondo la vita del nostro Paese almeno dagli anni Ottanta ad oggi”. “Berlusconi – ha aggiunto Bordin – è stato un protagonista importante della società italiana, sempre attratto dalle sfide. Un grande innovatore dei modelli edilizi con l’invenzione di Milano 2, un grande innovatore anche nel mondo della comunicazione, con la costruzione del primo polo di televisioni private in grado di competere con la Rai, e nella vita pubblica, con scelte forti che hanno caratterizzato quella che venne chiamata la Seconda Repubblica”.
Il presidente del Consiglio regionale ha anche ricordato come Berlusconi abbia “guidato il suo movimento politico per quasi trent’anni, ininterrottamente. Costruendo la coalizione di Centrodestra attorno alla sua leadership, è stato protagonista assoluto della stagione del bipolarismo. Tra il 1994 e la fine del 2011 Berlusconi – ha rimarcato ancora Bordin – ha guidato quattro diversi Governi ed è stato presidente del Consiglio per più di 9 anni, un record di longevità nella storia politica del nostro Paese, spesso caratterizzata da Esecutivi instabili, con una fragile maggioranza alle spalle”. “Quello per la politica – ha sottolineato – non è stato per Berlusconi un amore passeggero, non è stato un incarico a termine ma una scelta convinta, persino ostinata: non ha infatti mai abbandonato quel campo in cui aveva deciso di scendere quasi 30 anni fa, con un messaggio televisivo che anticipava anche nelle forme una modalità di comunicazione diretta e senza filtri oggi divenuta abituale”. Da ultimo, Bordin ha fatto riferimento alla scelta del Governo “di proclamare il lutto nazionale nella giornata del 14 giugno, quando per l’ex capo del Governo sono stati celebrati i funerali di Stato alla presenza del presidente Sergio Mattarella, come la legge prevede esplicitamente per le massime cariche del Paese”.
È stata poi la volta dell’intervento di Fedriga, che con l’ex presidente del Consiglio ha collaborato nelle vesti di parlamentare: “Nei momenti cruciali – ha ricordato il governatore del Fvg – il presidente Berlusconi è stato sempre presente, interessandosi in modo diretto al nostro territorio. E anche dopo le ultime elezioni mi chiese specificatamente del futuro della regione, di come potevamo sviluppare la nostra collaborazione”. Sul piano politico, Fedriga è convinto che “Berlusconi abbia cambiato il modo di fare politica in questo Paese, con
conseguenze anche per i suoi competitor. La sua ascesa ha provocato reazioni di contrasto a una persona più che a un movimento politico, con una politica basata sulla delegittimazione della sua figura”. “Io credo – ha concluso il presidente della Regione – che dopo la sua morte chi guarda oggi alla storia di quegli anni non possa che esprimergli solidarietà per tanti attacchi immotivati e strumentali. E mi auguro che se ne riconosca l’importanza per il nostro Paese, in anni difficili di passaggio tra prima e seconda Repubblica, nonché la sua capacità di mediazione ed equilibrio all’interno della coalizione che lui stesso fondò nel 1994, un Centrodestra democratico e capace di sviluppare grandi rapporti internazionali: è questo il frutto della sua eredità”.
“Siamo in un luogo della politica, non a un funerale di Stato, e l’unico strumento che avevo per manifestare il mio dissenso dal celebrare la figura di Berlusconi era quello di restare seduto”. Così il consigliere di Open Fvg, Furio Honsell, replicando “per fatto personale” al governatore Massimiliano Fedriga, ha motivato in aula la sua scelta, durante il minuto di raccoglimento in memoria di Silvio Berlusconi.
“Il mio gesto – ha detto ancora Honsell – voleva esplicitare la distanza da una personalità emblematica di un certo modo di fare politica che io assolutamente non condivido, un esempio a mio avviso da non seguire per il cinismo e la spregiudicatezza con cui manifestava certe opinioni, e mi viene in mente in particolare la vicenda di Eluana Englaro. Nello stesso tempo – ha aggiunto il consigliere di Open – ho mantenuto un comportamento rigoroso e rispettoso dell’Aula, ascoltando senza battere ciglio i discorsi di commemorazione, ma mi si deve pur lasciare libertà di espressione politica. Ho invece dovuto subire l’assalto dell’assessore Riccardi e del presidente Fedriga”.
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