Cronaca & Attualità
Chiusa la mostra Insieme: i visitatori sono stati solo 30 mila
Numeri più bassi rispetto alle attesi iniziali. L’amministrazione riflette sul futuro delle grandi mostre
UDINE – Si è chiusa domenica 16 luglio l’esposizione dal titolo “Insieme”, ospitata a casa Cavazzini, il Museo di Arte Moderna e Contemporanea nel centro di Udine. Si è trattata della seconda rassegna organizzata in virtù della collaborazione tra il Comune di Udine e l’associazione culturale Comitato di San Floriano di Illegio, guidata da Don Alessio Geretti. L’esposizione, visitabile dal 18 febbraio al 16 luglio, ha totalizzato 29.683 visitatori.
“La programmazione è nata con l’amministrazione precedente e ha comportato per il Comune un intervento significativo dal punto di vista economico” è il commento dell’assessore alla Cultura Federico Pirone. “Proprio per fare il punto sulla mostra abbiamo di recente incontrato i curatori del Comitato di San Floriano, di cui certamente apprezziamo l’impegno decennale per la cultura del nostro Friuli. Questa amministrazione si è appena insediata e aprirà un momento di riflessione, al fine di valutare attentamente i programmi futuri. Uno dei nostri obiettivi è sicuramente un opportuno rilancio dei musei cittadini e delle collezioni presenti”.
“Un flusso costante di visitatori, durato 21 settimane” commenta il curatore don Alessio Geretti, promotore di “Insieme” dopo “La forma dell’Infinito”. “L’esposizione delle 55 opere d’arte che hanno trovato sede in Casa Cavazzini è frutto delle relazioni che Udine ha stretto con più di trenta collezioni di vari paesi europei: è bello sottolineare la fiducia verso Udine e gli organizzatori della mostra e la stima nel progetto della mostra stessa dimostrata da soggetti eminenti come Palazzo Pitti di Firenze, il MART di Rovereto, il Petit Palais di Parigi, il Belvedere di Vienna, i Musei Nazionali di Varsavia e di Zagabria, la Royal Academy of Arts di Londra. È significativo, inoltre, che tra le opere vi siano stati alcuni gioielli rarissimamente concessi in prestito – tra essi, il dipinto di Salvador Dalì che ha fatto da manifesto dell’esposizione, ma anche La figlia del boscaiolo di John Everett Millais, opera simbolo della vicenda dei Preraffaelliti –, insieme a opere esposte per la prima volta al mondo – una di esse è dell’udinese Mirko Basaldella, dedicata alla desolazione di Sodoma distrutta e dipinta per l’amico Dino De Laurentiis –. Si sono ammirati pittori poco conosciuti in Italia, accanto ad artisti di grande fama, come Kandinskij, Guttuso, Ferroni, Vangi, Pistoletto, oltre al già citato Dalì”.
“Ma la cosa più significativa è che circa 30 mila persone hanno potuto attraversare gli ambienti di Casa Cavazzini, anche nella parte della sua collezione permanente e delle sue stanze affrescate, ed immergersi nel racconto della mostra che ha offerto a ciascuno una meditazione approfondita sulle relazioni più importanti della nostra vita. Il Girotondo di Franz von Stuck, che concludeva il percorso, ha congedato i visitatori con una nota di speranza e un invito a ritrovare le armonie fondamentali, con noi stessi, con gli altri, con la natura e con Dio, con mani non più asservite all’ossessione dell’afferrare e del combattere e dunque più libere a stringere le mani del nostro prossimo” “Le due esperienze di grandi mostre proposte in Casa Cavazzini” conclude don Geretti “sembrano comunque indicare che la stagione migliore per questo genere di esposizioni a Udine sia quella tra l’inverno e la primavera”.
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