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Primi 100 giorni della giunta De Toni, per FdI «solo propaganda e nessuna vera azione»

«A parole la sinistra dice di dare più attenzione ai quartieri e alle periferie ma nei fatti chiude gli uffici»

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UDINE – «Il sindaco Alberto Felice De Toni e la sua giunta hanno voluto celebrare in grande pompa magna il loro operato riferito ai primi cento giorni di governo della città. Tuttavia, emerge chiaramente la centralità della propaganda e del lavoro degli addetti stampa dell’amministrazione: nessuna vera azione e nessuna nuova iniziativa concreta, che abbiano ricadute effettive sulla cittadinanza, sono state intraprese. Sentiamo parlare incessantemente di tavoli programmatici, confronti, relazioni e potenziamenti ma tutte cose che, per ora, sono rimaste solo parole senza risultati tangibili». A dirlo sono i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Luca Onorio Vidoni, Antonio Pittioni, Giovanni Govetto e Gianni Croatto.

«Nonostante l’amministrazione dimostri una notevole abilità comunicativa, perfetta nello stile, manca la stessa determinazione nell’azione – aggiungono -. Un esempio lampante ne è la recente chiusura della circoscrizione dei Rizzi. Una dipendente comunale va in pensione (si sa da mesi che andrà in pensione) e l’amministrazione decide di reagire a questo evento chiudendo una circoscrizione con uffici al servizio di circa 20.000 cittadini, chiudendo l’ufficio giustificandosi con la motivazione “carenza di personale”. A parole la sinistra dice di dare più attenzione ai quartieri e alle periferie ma nei fatti chiude gli uffici. Non solo non potenzia i servizi decentrati, come annunciato più volte, ma al contrario li riduce, spostando l’attenzione su altre cose e provando a giustificarsi con motivazioni che non reggono. Se a ciò si aggiunge la volontà dichiarata di ricorrere nuovamente all’accoglienza diffusa, la propaganda da inutile diventerà dannosa: date le dichiarazioni di consiglieri comunali e regionali del PD che hanno contestato l’ipotetica apertura di un hospot a Jalmicco ritenendolo inidoneo perché ha pochi abitanti, è senza servizi e collegamenti a differenza di Udine, è altamente probabile che, chiusa la Cavarzerani, si individuerà un’altra caserma in città e/o verranno “diffusi” immigrati in vari condomìni, immolando Udine ancora una volta sull’altare dell’accoglienza, data la disponibilità già offerta dal sindaco. Non si intravede alcuna rivoluzione neppure sulla raccolta dei rifiuti, se non il prestito di un eco compattatore che gorgoglia posizionato in Via Mercatovecchio davanti al Monte di Pietà, buono per agevolare selfie da postare sui social e già diventato deposito di rifiuti a terra. Sul fronte culturale, Udine appare già fuori gara rispetto agli altri capoluoghi, con il rischio di essere estromessa dalle rotte turistiche, considerato che per il prossimo anno non si intravedono grandi mostre, se non quella meritatamente dedicata a Gino Valle».

«L’impressione, inoltre, è che i proclami vadano letti in senso opposto a quello che viene continuamente affermato. Le telecamere di sorveglianza e l’esercito non servono, – dicevano – votando, inoltre, sempre contro ai provvedimenti della precedente amministrazione per aumentare la sicurezza in città, ma oggi, fortunatamente, potenziano il servizio delle telecamere e mantengono l’esercito.In definitiva, è evidente che questa celebrazione dei primi 100 giorni di governo del Sindaco De Toni e della sua giunta, fondata sulla retorica ottimistica dell’“happy”, si è rivelata poco più che un esercizio di propaganda. I cittadini meritano azioni concrete e risultati, anziché promesse vuote, e, finora, abbiamo visto ben poco che giustifichi tanta enfasi e celebrazione», concludono i consiglieri di FdI.

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