Politica
Martines (Pd): «Sul nuovo hotspot non vanno messi uno contro l’altro i territori del Fvg»
“Mi auguro sempre che i vertici della Regione non si intestardiscano su una posizione meramente ideologica contro il sistema dell’accoglienza diffusa”
FVG – “Ascoltando l’intervista rilasciata dal ministro Piantedosi, rilasciata in occasione della sua breve visita a Muggia, mi sembra che il problema del nuovo hotspot da creare in questa regione non sia stato trattato in maniera compiuta, anche se lo stesso ministro ha confermato che questa struttura resta per il Governo di destra centro la migliore soluzione”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Francesco Martines (Pd), aggiungendo che “è condivisibile la sua preoccupazione di fare scelte condivise con gli amministratori interessati. Inoltre, mi sembra che non abbia escluso che queste strutture, proprio per il ruolo che dovrebbero svolgere, abbiano più senso se create il più vicino possibile ai posti di confine. Richiesta, questa, evidenziata qualche giorno fa anche dal sindacato Siulp”.
“Io mi auguro sempre – prosegue l’esponente dem – che i vertici della Regione non si intestardiscano su una posizione meramente ideologica contro il sistema dell’accoglienza diffusa e che impostino, invece, un progetto serio di divisione degli oneri su più comunità. Se così non fosse, allora il presidente Fedriga (quando dovrà esprimere la sua intesa sulla scelta che i prefetti faranno sul sito per l’hotspot) valuti di rispettare i pareri dei sindacati degli operatori interessati alla sicurezza, tenendo in debita considerazione quanto affermato dal ministro in merito al luogo più adatto per l’apertura di questi centri”.
“Si mettano sul piatto dati oggettivi e non discrezionali – auspica Martines – per penalizzare questa o quella comunità, in base magari al colore politico, tenendo in debita considerazione un indice di saturazione e un rapporto che tenga conto della popolazione, della dimensione territoriale e del numero di migranti da ospitare in questo ipotetico hotspot. Questo perché l’impatto sociale ha chiaramente dimensioni diverse a seconda delle situazioni abitative e sociale del sito”.
“Nel dare l’intesa, i vertici della Regione – conclude Martines – abbiano anche il buon senso di non mettere uno contro l’altro il territorio giuliano con quello friulano, tenendo soprattutto conto che quest’ultimo e l’Isontino da anni stanno servendo la causa, facendosi carico di due strutture che, nel tempo, chiaramente più di qualche problema alle comunità l’hanno creato”.
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