Cronaca & Attualità
Nuovo ponte a San Leopoldo, Riccardi: «Ora il territorio è più sicuro»
Al taglio del nastro anche il sindaco di Pontebba, Ivan Buzzi, che ha ringraziato l’amministratore regionale per la grande attenzione che ha riservato al territorio
PONTEBBA – “Un’opera importante, realizzata in tempi brevi, con fondi della Protezione civile regionale, che riunisce i due abitati di San Leopoldo divisi dal Fella, agevolando gli spostamenti dei cittadini, favorendo chi vive, lavora e transita in questa zona, rendendo resiliente il territorio”. Sono le parole dell’assessore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, che è intervenuto al taglio del nastro del nuovo ponte di San Leopoldo, a Pontebba, un’infrastruttura che necessitava di urgenti interventi di messa in sicurezza anche a seguito dei danni causati dalla tempesta Vaia.
Al taglio del nastro anche il sindaco di Pontebba, Ivan Buzzi, che ha ringraziato l’amministratore regionale per la grande attenzione che ha riservato al territorio, mettendo a disposizione 2 milioni e 250mila euro per la messa in sicurezza del passaggio: uno storico ponte ricostruito in poco più di due anni di lavoro, suddiviso in tre lotti, per il quale è stata conservata la tipica balaustra di protezione.
“Al termine delle opere restituiamo alla comunità locale un’infrastruttura sicura, senza snaturare la sua storia – ha aggiunto Riccardi ricordando l’impegno della Regione nella gestione dell’emergenza maltempo di luglio e agosto 2023, con danni che hanno interessato pesantemente il patrimonio pubblico e in particolare quello privato in quasi 200 comuni del Friuli Venezia Giulia: “la ricostruzione non richiederà tempi brevi ma siamo intenzionati a vincere anche questa sfida. Così come è stato per l’emergenza Vaia, sebbene di natura molto diversa”.
Da quanto si è potuto ricostruire in base a testimonianze storiche e a rare immagini fotografiche precedenti il primo conflitto mondiale, il ponte di San Leopoldo era in legno, impostato sullo stesso sedime del passaggio attuale. Le indagini confermano la datazione del 1923 presente sui cippi e ai lati dei due ingressi.
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