Cronaca & Attualità
Incentivi alle imprese per non utilizzare la plastica
A disposizione un milione all’anno per tre anni. Scoccimarro: “Rivoluzione culturale senza imposizioni”
FVG – “Educare e incentivare la popolazione all’utilizzo di materiali ecocompatibili anziché tassare chi usa la plastica”. È questa la filosofia del regolamento regionale illustrato a Trieste dall’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro, che stanzia 3 milioni in 3 anni per iniziative antiplastica a beneficio delle microimprese regionali del settore dei pubblici esercizi. Il regolamento stabilisce, in dettaglio, che sono finanziabili per un importo pari al 65% della spesa ritenuta ammissibile e fino a massimo di 1.000 euro per ciascun esercizio le iniziative volte alla riduzione della produzione dei rifiuti in plastica monouso che prevedono l’adozione, nell’attività di ristorazione, di prodotti o dispositivi ecologicamente sostenibili in sostituzione di cannucce, piatti, posate, agitatori di bevande, imballaggi di acqua minerale e altre bevande, sacchetti e contenitori per cibo da asporto.
“Questi tre milioni vanno considerati come un importo ampliabile, se, come crediamo, l’iniziativa avrà successo. Le rivoluzioni culturali – ha affermato Scoccimarro – vanno accompagnate e le transizioni ecologiche incentivate dalla pubblica amministrazione, senza imposizioni dall’alto, tantomeno con tasse assurde ispirate da ideologie ambientaliste che hanno bloccato la Nazione”.
Le domande per il 2023 vanno inoltrate dal 5 al 23 ottobre via Pec alla Camera di commercio competente, la quale procederà entro 90 giorni all’erogazione del contributo, che riguarda ciascuna sede operativa anche di una medesima piccola impresa della ristorazione.
Alla conferenza stampa di illustrazione del provvedimento sono intervenuti anche il presidente della Confcommercio di Trieste Antonio Paoletti e il presidente regionale della Fipe Bruno Vesnaver.
L’iniziativa, come ha ricordato Scoccimarro, “non è un’azione isolata, ma viene incontro a un settore colpito dalla pandemia prima e dalle crisi successive, nel solco delle iniziative già portate avanti con gli enti pubblici e con le ecofeste e Tifo Pulito”.
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