Eventi & Cultura
“Non è solo musica ma è soprattutto esser parte di qualcosa!” Jazz & Wine of Peace, 26a edizione
Dal 26 al 29 ottobre il classico ritrovo degli amanti del jazz in quel di Cormons. Costa e Peirani, Chris Jarrett, Fresu e Rava tra i nomi
CORMONS – “Non è solo musica ma è soprattutto esser parte di qualcosa!” E’ questa la frase chiave che sintetizza non questa edizione bensì lo spirito di un festival nato ventisei anni nella capitale del Collio che, per una settimana o quasi, ogni anno diventa la meta di pellegrinaggio di appassionati di jazz e wine lovers da tutta la Mitteleuropa.
Spicca, nel programma presentato a Palazzo Locatelli, l’assenza di grandissimi nomi. O meglio, non che questi nomi non siano di livello – ci mancherebbe – solo balza agli occhi a colui che scorresse l’agenda il confronto con la “gemella” Sacile che, da novembre a dicembre, sarà la vera capitale del jazz FVG.
Appuntamenti da non perdere: Yamandu Costa, un mostro della chitarra a sette corde, idolo in Brasile, in duetto con Vincent Peirani, come sopra ma alla fisarmonica, per un’interessantissima commistione jazz-world music. Chris Jarrett, fratello minore del mito vivente Keith, ed il suo pianoforte protagonisti in uno dei (copiatissimi) marchi di fabbrica di J&W: il concerto nelle cantine. Nella fattispecie a Villa Attems di Lucinico.
Dei diciotto concerti totali impossibile non segnalare Miserere, progetto particolarissimo in una location magica. Rosario Giuliani e il Mac Saxophone Quartet all’Abbazia di Rosazzo con un progetto che sà di futuro antico, parafrasando un grande cantautore italiano. Eric Dolphy è uno di quei compositori del mondo del jazz che sta venendo sempre più apprezzato, a distanza di anni: Marco Colonna e Alexander Hawkins rileggono per clarinetto e pianoforte alcune sue composizioni di jazz moderno; da qui un concerto per intenditori nella splendida cornice del Castello di Spessa.
Anteprima Zerorchestra e le sue colonne sonore per film originali dell’epoca del muto in direzione GO!2025 ed una formazione eccezionalmente per metà composta da musicisti sloveni. Format che negli anni venturi vedremo spesso all’insegna di una cultura di frontiera e… di bandi: starà al pubblico capire quali di questi saranno stati studiati a tavolino per motivi di cui sopra e quelli che realmente deriveranno da autentico spirito di collaborazione tra artisti transfrontalieri. La Zerorchestra, per storia e background, ne siamo sicuri, fa e farà parte del secondo gruppo.
Domenica chiudono in teatro Paolo Fresu ed Omar Sosa: Food s’intitola il loro progetto con un occhio di riguardo sul tema cibo e con un deciso accento etico. La sera prima, nell’interminabile già denominata Saturday Night Cormons, dove la cittadina si anima di concerti pre e post in locali ed osterie, sarà andato in scena Enrico Rava: un “vecchietto”, come è stato simpaticamente definito, con tanti giovani di ottime speranze, un artista che non smette mai di ricercare, influenzare e trasmettere entusiasmo alle nuove generazioni.
Programma completo: Jazz & Wine of Peace, 26 edizione
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