Cronaca & Attualità
Turismo a Udine, la giunta comunale introduce la tassa di soggiorno
Venanzi: “Un passaggio necessario per adeguare la nostra offerta alle grandi città mitteleuropee”
UDINE – “La stagione estiva che si è conclusa a settembre ci ha confermato ancora una volta quanto potenziale possa nascondere la città di Udine tra le vie del suo centro storico e nei magnifici scenari che hanno ospitato gli eventi in programma”, dichiara il vicesindaco e assessore al Turismo Alessandro Venanzi. “Sin dal primo giorno del mandato al governo della nostra città, abbiamo dato il la a un ragionamento diverso rispetto al passato, che mettesse Udine al centro in uno schema di flussi turistici tanto a livello regionale quanto a livello internazionale, vista la sua posizione di assoluta centralità sulla cartina dell’Europa”, spiega il Vicesindaco con delega al Turismo.
A partire dai primi caldi di aprile e maggio fino a settembre inoltrato, con in mezzo la programmazione estiva e lo svolgimento di Friuli DOC, la città di Udine ha registrato numeri importanti. Tra maggio e agosto sono arrivati in città 350 mila turisti (349.979 per l’esattezza), con un incremento del 12,7 per cento rispetto al 2022 e del 9 per cento rispetto all’anno boom del 2019. Contando anche la scorsa stagione invernale, da gennaio a settembre 2023, Udine ha accolto 613.819 persone, questa volta con incremento del 18,1 per cento sul 2022 e di uno stabile 9.6 per cento rispetto al 2019. Si conti peraltro che Udine è attraversata da ben due ciclovie regionali, la FVG 1 e la FVG 4 che la tagliano da nord a sud e da est a ovest, e grazie alla sua posizione centrale costituisce un checkpoint ideale per la sosta delle cicloturiste e dei cicloturisti.
“Le potenzialità della nostra città ci impongono di pensare in grande, con investimenti mirati al suo sviluppo come punto accentratore dei flussi, tanto per quanto riguarda la mobilità sostenibile, quanto per tutto ciò che gravita intorno agli spazi della Cultura di cui Udine è fortunatamente ricca”, ricorda il vicesindaco. “Per ragionare in questo modo, è necessario prima di tutto considerare davvero Udine come capoluogo di un territorio vasto, ma anche prevedere la pianificazione e lo stanziamento di investimenti importanti”, afferma Venanzi. “Maggiori capacità di investimento sul turismo permettono di ragionare in senso europeo”, conclude. Senso europeo che Udine mira a trasmettere già con le iniziative invernali di quest’anno. La città ospiterà in piazza Primo Maggio una pista di pattinaggio tra le più grandi d’Italia e d’Europa, con l’obiettivo, in prospettiva, di creare e diffondere una nuova immagine di sé”.
Per rispondere ai numeri in crescita del turismo e per iniziare un processo di sviluppo dell’offerta turistica che ponga Udine allo stesso livello delle grandi città mitteleuropee, nel bilancio previsionale per il 2024 presentato la scorsa settimana l’amministrazione guidata da Alberto Felice De Toni ha previsto l’adozione dell’imposta di soggiorno, a carico dei turisti che intendono trascorrere più di un giorno nella nostra città. A partire dall’ottobre 2024 chi visiterà Udine pagherà un massimo di 2 euro al giorno per pernottare nelle strutture ricettive presenti in città. Per le casse del Comune, dal 2025 a seguire, si parla invece di 650 mila euro in più ogni anno da poter reinvestire nel comparto turistico (il 65 per cento) e in quello della mobilità e delle infrastrutture (il restante 35 per cento) legate al turismo.
“Udine è ancora uno dei pochi capoluoghi di provincia a non prevedere una tariffa di soggiorno per i pernottamenti”, spiega l’assessore a Tributi e Smart City Gea Arcella. “Era necessario un adeguamento a quanto accade ormai in tutta Italia. Si tratta di un’imposta di scopo – continua Arcella – che crea di fatto un’enorme opportunità di reinvestimento in ambito turistico e infrastrutturale, grazie a cui sarà possibile alzare lo standard della qualità dell’offerta di Udine, ascoltando le richieste e tenendo conto di quali sono nel concreto le necessità degli operatori del settore”.
L’imposta riguarderà tutti i tipi di pernottamento, comprendendo tanto le strutture ricettive quanto le case vacanze o gli affitti brevi, e non interesserà chi starà a Udine per motivi di salute o di studio, i minori, le persone con disabilità, le forze di polizia e i volontari della Protezione Civile. “Lo sforzo dell’amministrazione, infatti – spiega l’Assessore ai Tributi Arcella è stato soprattutto improntare la nuova imposta a criteri di equità e sostenibilità, includendo ogni tipo di struttura ed escludendo allo stesso tempo chi pernotta in città per motivi di necessità”.
“Udine ha iniziato un percorso molto virtuoso di ripensamento della propria mobilità”, evidenzia invece l’assessore alla Mobilità e Opere Pubbliche Ivano Marchiol. “Abbiamo già realizzato una serie di vie ciclabili che attraversano il tessuto urbano e si tratta solo dell’inizio di un percorso di miglioramento che riguarderà l’intera città che per le sue caratteristiche e la sua morfologia si presta a raggiungere i migliori livelli in termini di mobilità sostenibile. Tra i progetti – aggiunge Marchiol – ci sarà certamente l’ottimizzazione e la piena valorizzazione della ciclovia Alpe Adria attraverso collegamenti efficaci alla rete stradale cittadina, grazie ai quali renderemo i percorsi sicuri, comodi e accessibili a tutte e a tutti, attrattivi sia per i cittadini che per il cicloturismo”.
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