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Cronaca & Attualità

Una stele dedicata a Lorenzo Parelli al parco Moretti

Il sindaco De Toni: “Il valore del lavoro non può essere associato al rischio. La sicurezza sul lavoro alle fondamenta della sicurezza sociale”

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UDINE – “Lo spazio in onore di Lorenzo Parelli inaugurato oggi è il simbolo di una presa di coscienza dell’urgenza del tema della sicurezza negli ambienti di lavoro. La grande cornice che ha racchiuso questo momento, con la presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali, delle forze dell’ordine e del mondo delle associazioni, porta con sé la volontà condivisa di modificare uno scenario che ad oggi racconta di 3 incidenti mortali al giorno sul posto di lavoro, 1041 nel 2023”, queste le parole del sindaco Alberto Felice De Toni, dopo lo svelamento della panchina e della targa commemorativa in onore di Lorenzo Parelli, morto nel corso del suo ultimo giorno di stage per l’alternanza scuola-lavoro nel gennaio del 2022. “La scomparsa di Lorenzo – ha continuato il sindaco – la cui vita è stata spezzata a 18 anni come spezzata è la colonna che ne porta il ricordo qui al Parco Moretti, continua ad interrogarci sull’esperienza del lavoro e su quella scolastica. Non dimentichiamoci mai che Lorenzo era prima di tutto ancora uno studente. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto, una necessità; assicurarla è un dovere inderogabile. Il valore del lavoro non può essere associato al rischio. La sicurezza sul lavoro si trova alle fondamenta della sicurezza sociale, cioè del valore fondante di una società contemporanea. Come si legge sulla Costituzione, il lavoro è la base su cui è vive la Repubblica. Ma troppo spesso è svilito: è precario, è irregolare, talvolta varca il limite dello sfruttamento. E molto spesso, come nel caso di Lorenzo, non è sicuro. La Carta di Lorenzo è comunque un segno di speranza e io voglio essere vicino a tutti i ragazzi presenti, li ringrazio per la loro fraternità”, ha concluso De Toni rivolgendosi ai numerosi studenti presenti alla commemorazione.

La mattinata è poi proseguita in Salone del Popolo, presso Palazzo d’Aronco, con la Tavola rotonda “Nel terzo millennio si può ancora tollerare di morire per il lavoro?”, organizzata dalla sede di Udine dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi da lavoro (Anmil), che ha visto la presenza del vicesindaco Alessandro Venanzi a introdurre l’incontro e dell’assessore a Istruzione, Cultura e Università Federico Pirone. “Nella giornata di oggi in memoria di Lorenzo Parelli, dedicata soprattutto ai ragazzi degli istituti professionali, si sono affrontati temi fondamentali come la sicurezza sul posto di lavoro e la formazione a riguardo, della cui importanza ci accorgiamo spesso solo davanti a incidenti mortali come quello che ha coinvolto Lorenzo”, ha detto il vicesindaco Venanzi.  “Dopo l’Abruzzo, il Friuli Venezia Giulia è la regione italiana in cui nel 2023 si è registrato il maggior incremento di infortuni mortali sul lavoro. Sono stati 12 in più rispetto al 2022. Ecco allora che incontri come questo non devono solo essere solo occasioni solo per lasciare delle parole ma tappe del percorso sulla formazione in tema di sicurezza sul lavoro, che prossimamente andrà in Parlamento, ma che nel nostro territorio ha trovato una spinta importante grazie all’impegno della famiglia Parelli”

L’assessore Pirone ha sottolineato la necessità di partire dalla cultura della persona e non da quella del profitto a tutti costi. “Adriano Olivetti lo diceva già qualche decennio fa: ‘Penso alla fabbrica per l’uomo e non l’uomo per la fabbrica’”, ha ricordato Pirone. “Gli enti locali possono e devono fare la loro parte. I comuni, molto spesso senza personale, gestiscono appalti e cantieri, sarebbe importante che venissero incentivate quelle imprese che pagano dignitosamente i lavoratori e investono in formazione e in sicurezza. La spirale dei subappalti va interrotta perché ne va della qualità del lavoro, inoltre sia i giovani sia gli stranieri vanno preparati e formati alla sicurezza, anche da un punto di vista dell’accessibilità linguistica. La carta di Lorenzo è un passo molto positivo, è importante che attorno ad essa si realizzi la più alta convergenza possibile del mondo del lavoro, anche dei comuni, a partire da quello di Udine”.

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