Cronaca & Attualità
Despar contro lo spreco: recuperate e donate alle associazioni 200 tonnellate di cibo
Nel corso del 2023, Despar (Aspiag Service), in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market, ha destinato i prodotti invenduti a beneficio delle persone in difficoltà
UDINE – Anche nel 2023, Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha continuato a contrastare lo spreco alimentare, combinando con successo i principi della sostenibilità ambientale con quelli dell’assistenza alle persone in situazioni di difficoltà. L’impegno dell’azienda ha portato, infatti, al recupero di considerevoli quantità di cibo invenduto, che sono state poi distribuite a coloro che ne hanno maggiormente bisogno, attraverso una solida rete di associazioni e organizzazioni benefiche nelle regioni in cui l’azienda opera.
Nello specifico, sono state raccolte 385 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti presso i punti vendita a gestione diretta del Friuli-Venezia Giulia. Questi prodotti sono stati rimessi in circolo, consentendo la preparazione di oltre 850 mila pasti destinati a coloro che si trovano in situazioni di maggiore necessità. Un’azione resa possibile in Veneto grazie alla collaborazione con Fondazione Banco Alimentare e Last Minute Market che ha permesso di attivare una rete robusta e sinergica con le organizzazioni di volontariato della regione.
3 milioni di pasti per le persone più bisognose
L’iniziativa attivata in Friuli-Venezia Giulia è parte di un progetto che l’azienda porta avanti in tutti i territori in cui è presente e che ha consentito di raggiungere traguardi importanti: nel solo 2023 nelle cinque regioni in cui è operativa, Despar (Aspiag Service) ha recuperato alimenti appartenenti a diverse tipologie di prodotti per un totale di 1.460 tonnellate che hanno permesso di realizzare oltre 3milioni di pasti destinati alle persone più bisognose. L’iniziativa ha coinvolto tutti i punti vendita diretti del marchio dell’Abete in Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, attraverso l’abbinamento dei negozi con almeno un’associazione di riferimento che, con cadenza regolare, ha raccolto e redistribuito i prodotti ancora commestibili ma non più idonei alla commercializzazione.
Il progetto promosso da Despar non solo contribuisce a creare un circolo virtuoso con impatti positivi dal punto di vista sociale, ma genera anche un forte impatto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi. In Friuli-Venezia Giulia, la quantità complessiva di merce recuperata ha prodotto una diminuzione dei rifiuti aziendali pari a 370 tonnellate, equivalenti a oltre 822 cassonetti. Inoltre, l’iniziativa ha evitato lo spreco di oltre 1 milione di tonnellate di emissioni di CO2 e quasi 8oo mila metri cubi di acqua, equivalente di circa 25o piscine olimpiche, utilizzata per la produzione degli alimenti riportati in circolo.
Le parole di Fabrizio Cicero, direttore regionale Despar
“Il nostro impegno contro lo spreco alimentare in Friuli-Venezia Giulia continua a segnare progressi significativi – afferma Fabrizio Cicero, direttore regionale Despar ( Aspiag Service ) per il Friuli Venezia Giulia – . La sinergia con Fondazione Banco Alimentare, Last Minute Market e le associazioni di volontariato non si limita soltanto a contribuire significativamente alla riduzione degli sprechi alimentari, ma sta anche tessendo legami sempre più solidi con le comunità in cui operiamo”.
“I dati accurati relativi al recupero dei prodotti in eccedenza non solo hanno consentito di offrire un aiuto concreto alle persone più bisognose, ma hanno altresì prodotto un impatto sostanziale sulla sostenibilità ambientale. Infatti, rispetto all’anno precedente, il 2022, siamo lieti di evidenziare un ulteriore calo delle emissioni di CO2, dimostrando chiaramente il nostro impegno tangibile per uno sviluppo più responsabile del nostro territorio. Questo costante impegno riflette la nostra determinazione a essere non solo un motore economico, ma anche un attore attivo nel promuovere pratiche sostenibili e solidali nel tessuto delle comunità che abbracciamo con orgoglio.”
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