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Assegnati i premi Friul-Etica 2023 a chi promuove i valori dell’etica comportamentale

Inclusività, altruismo, coraggio, tenacia nel perseguire i propri sogni, questi gli stilemi etici e comportamentali che hanno guidato la scelta dei quattro premiati.

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Assegnati i premi Friul-Etica 2023 a chi promuove i valori dell'etica comportamentale
Assegnati i premi Friul-Etica 2023 a chi promuove i valori dell'etica comportamentale

UDINE – L’associazione Euretica, in collaborazione con il Comitato Friul Tomorrow e con il Patrocinio dell’Associazione don Gilberto Pressacco di Udine ha consegnato nella sala Amici del Benedetti del PalaBenedetti i quattro premi Friul-Etica, di cui uno alla memoria. Premi che l’associazione Euretica assegna dal 2008 a persone che abbiano fatto dell’etica, del fair play, dell’altruismo un elemento rilevante per le proprie attività.

Davanti a una platea attenta, partecipe e a tratti commossa, il presidente di Euretica Alessandro Grassi, il professor Flavio Pressacco rappresentante dell’Ateneo di Udine e dell’associazione don Gilberto Pressacco, l’assessore allo Sport e Impianti sportivi Chiara Dazzan, hanno premiato quattro persone che, con il loro vissuto esemplare, ben rappresentano i valori di “etica comportamentale” promossi dall’associazione. 

Il primo a essere premiato è stato Alessandro Canu di San Lorenzo Isontino che, a soli 16 anni, con grande sangue freddo e coraggio ha salvato la vita di un compagno di squadra durante una partita di calcio liberandogli le vie aeree. Scanu ha praticato sul compagno di squadra le nozioni di primo soccorso apprese a scuola, il Liceo scientifico con indirizzo sportivo “Buonarroti” di Monfalcone “Una manovra per niente semplice, che richiede coraggio, responsabilità, calma e autocontrollo” sottolinea il Presidente Grassi, medico dello sport “In pratica, tutto quello che richiediamo ai corsisti di pronto intervento e che colpisce trovare in un ragazzo di 16 anni. Questo è l’esempio di comportamento che vorremmo venisse sempre seguito perché significa salvare vite umane. Auspico sia un’ispirazione per i coetanei di Alessandro e non solo”. Il sogno di Alessandro? Proseguire con il calcio e diventare fisioterapista, al servizio di altri atleti.

Momento toccante la premiazione alla memoria del grande Marcello Zoratti, il padre della pesistica in Friuli-Venezia Giulia. Il Professor Flavio Pressacco si è detto “Particolarmente lieto di conferire questo premio alla memoria di Zoratti proprio nel palazzetto che è stato la sua seconda casa per oltre 60 anni. La casa che lo ha visto vivere e lavorare con instancabile generosità, grande esempio di onestà e dedizione. Ispirazione per i giovani e per tutti i veri sportivi”. La sua condotta altruistica e cristallina, la dedizione e l’impegno profuso nella promozione della pesistica lo ha reso un punto di riferimento non solo nello sport.

Classe ’39, Zoratti fu uno dei principali promotori della Pesisitica Udinese nel 1963, per poi assumerne la presidenza nel 1967 fino alla sua scomparsa. Atleta, tecnico, dirigente: grazie alla sua infaticabile e polivalente presenza, sotto la sua guida la pesistica italiana ha raggiunto vette impensabili. Zoratti, nella sua lunga carriera, ha ricoperto svariati ruoli di grande rilievo. Citiamo, a mero titolo di esempio, la sua presidenza dei Comitati organizzatori di due memorabili edizioni dei campionati del mondo juniores svoltisi a Lignano; la nomina nel 1987 a vicepresidente della Federazione europea e la partecipazione nel 2004 alle Olimpiadi di Atene come ufficiale di gara designato dalla federazione mondiale.

“Vorrei sottolineare ancora alcuni aspetti della personalità di Marcello” aggiunge Pressacco “la fedeltà ai propri obiettivi unita alla inesauribile fantasia professionale; il rigore intransigente innanzitutto verso sé stesso e di conseguenza verso i propri collaboratori, il tutto per il raggiungimento di una reale armonia olimpica. L’ultima, grande, intuizione di Marcello fu la comprensione della crescente necessità di progettare un grande impianto sportivo nel centro della città destinato non solo a ospitare i mega eventi, ma soprattutto disponibile per la comunità. Un centro per tutte le età, polivalente, che potesse ospitare più discipline sportive. Marcello comprese subito che per un’ottimale gestione dell’impiantistica sarebbe stato necessario instaurare una collaborazione con le istituzioni (Comune, Regione ma anche le fondazioni e le varie associazioni sportive) e affiancare la funzione sportiva dell’impianto a quella culturale. Questa è una delle grandi eredità che Marcello ci ha lasciato”. Stella d’oro del CONI, Commendatore della Repubblica italiana, Zoratti è stato anche vicepresidente della sezione udinese dell’Associazione nazionale azzurri d’Italia. 

Etica, inclusione, aggregazione: questi i valori fondanti dell’Associazione Zio Pino Baskin Udine, rappresentata dal Presidente Alberto Andriola che ha ricevuto la terza targa. “Sono molto felice di parlare di baskin, perché nel mio lavoro vedo tantissime persone avvicinarsi a questa disciplina” afferma il Presidente Grassi “e questo è un bene: oggi nel mondo dello sport, dove la competizione spesso assume toni esasperati, vedere che esiste un valore come l’inclusione è molto importante. Nel baskin si va oltre la semplice competizione, si abbraccia l’uguaglianza e l’accoglienza. È una nuova disciplina che da però un’indicazione precisa: riflettere il valore inclusivo dello sport.”

Cosa è il baskin? È una disciplina nata a Cremona all’inizio degli anni 2000 che si ispira al basket ma che trova la propria identità modificandone le regole in modo da permettere a normodotati e disabili – con qualsiasi tipo di disabilità psicomotoria – di giocare nella stessa squadra composta da ragazze e ragazzi. Il successo dipende da tutti: soggetti diversi coesistono e collaborano, ognuno con le proprie caratteristiche e abilità e che insieme si impegnano per uno scopo comune. Nessun pietismo: ogni atleta contribuisce con le proprie caratteristiche al successo della propria squadra.

L’associazione Zio Pino Baskin Udine ha come obiettivo la sensibilizzazione allo sviluppo e all’organizzazione di attività sportive inclusive, partecipative, nonché la promozione dello sport per tutti. “Per tutti questi motivi abbiamo ritenuto di conferire il premio Euretica all’associazione Zio Pino Baskin” conclude Grassi.

Ultima, ma certamente non ultima, Giulia Mazza, trentasettenne di Martignacco, non udente dalla nascita. Giulia è non udente dalla nascita, ma suona magistralmente il violoncello. Lei dice sempre “mai desistere” ed è per questo che ti premiamo, Giulia. Perché sei un esempio per tutti noi: ci sproni a non mollare mai.”  Giulia è riuscita a coltivare la sua passione per la musica grazie a una musicoterapeuta di Bergamo, Giulia Cremaschi Trovesi; riuscendo a percepire le vibrazioni più basse ha scelto di dedicarsi al violoncello. L’Assessora Dezzan ha consegnato il premio Friul-Etica a Giulia Mazza.

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