Gorizia
Ricciardi (Azione): «I cittadini prendano posizione a difesa del Servizio sanitario nazionale”
Ad aggravare la situazione, un dato allarmante: l’81% del personale sanitario ha subito comportamenti irrispettosi, minacciosi o violenti
GORIZIA – Il servizio sanitario nazionale in un mondo in tempesta. E’ questo il titolo della riflessione portata avanti a Gorizia dal professor Walter Ricciardi, responsabile sanità di Azione, assieme alla dottoressa Roberta Chersevani, presidente dell’Ordine dei Medici di Gorizia. Davanti alla sala piena al Pastor Angelicus, Ricciardi e Chersevani hanno dipinto il quadro della situazione del servizio sanitario nazionale e regionale, paragonandolo alla situazione dei paesi dell’Unione Europea e dell’area Ocse.
A moderare l’incontro Marco Rota, segretario provinciale di Gorizia del partito, dopo il gradito saluto dell’Assessore comunale alla Capitale Europea della Cultura Patrizia Artico. Il quadro dipinto da Ricciardi, responsabile nazionale sanità di Azione, non è affatto confortante. Nonostante la salute sia tutelata dall’art. 32 della costituzione, sostiene Ricciardi, è evidente che non c’è la volontà politica di investire nel comparto sanità. Il dato è drammatico, perché il tema della tutela della salute dovrebbe essere trasversale fra tutte le forze politiche.
Eppure l’Italia è in fondo alla classifica dei paesi occidentali per spesa sanitaria pro capite, è fra gli stati con la minor disponibilità di posti letto ospedalieri in Europa e gli stipendi dei professionisti della sanità sono molto più bassi che negli altri paesi europei (gli infermieri, per esempio, guadagnano in Italia circa il 40% in meno che in Germania) e il personale sanitario italiano è l’unico in Europa a veder calare il potere d’acquisto del proprio salario nel tempo, motivo per cui è il più colpito dal fenomeno delle dimissioni volontarie. Ad aggravare il problema, un dato allarmante: l’81% del personale sanitario ha subito comportamenti irrispettosi, minacciosi o violenti.
Il punto di vista della dottoressa Roberta Chersevani non è più incoraggiante se declinato sul territorio isontino: negli ultimi 4 anni il numero dei medici di base si è praticamente dimezzato, i medici ospedalieri sostengono turni pesantissimi senza alcuna garanzia di riposo, i giovani medici scelgono di andare a lavorare all’estero.
Se la malattia del sistema sanitario è grave e profonda, allora, quali sono le soluzioni? Secondo Ricciardi, le vie sono due, una preminentemente politica, l’altra eminentemente sociale. La via politica prevede una pacificazione sul tema fra le varie forze politiche e soprattutto fra i vari livelli territoriali della pubblica amministrazione, un piano di investimenti da 5 miliardi l’anno per 5 anni per l’ammodernamento delle strutture e un piano straordinario di assunzioni. Si pensi che dal 2020 in Italia si sono spesi a vario titolo più di 500 miliardi (di cui 146 per il superbonus!); sostenere che non si riescano a trovare 25 miliardi da spendere in sanità nei prossimi 5 anni è ridicolo! Ma la principale responsabilità del cambiamento delle politiche sanitarie, secondo Ricciardi, è in mano ai cittadini: davanti a una politica che decide di non investire sulla sanità, sono i cittadini a dover prendere posizione e a far sentire la propria voce. In fin dei conti, il tema della salute tocca tutti, trasversalmente per ceto e censo, sta quindi anche all’opinione pubblica riportare il tema al centro del dibattito.
Azione è un partito che fra i suoi pilastri fondativi nel 2019 ha messo la gestione della sanità, e da allora ha organizzato un tavolo progettuale permanente con l’obiettivo di fornire risposte concrete e non ideologiche ai problemi. Il risultato del lavoro, fin qui, è nella creazione di 21 schede analitiche, una per regione e provincia autonoma, da consegnare alle organizzazioni territoriali del partito. Azione, in Friuli Venezia Giulia, ha già organizzato il tavolo tematico della Sanità, coordinato da Bruno Serli. “Davanti alla situazione attuale del servizio sanitario nazionale e di quello regionale” dice la segretaria regionale di Azione Daniela Rossetti, “è nostro dovere di cittadini indignarci. La salute è un tema di tutti, sul quale Azione c’è sempre stata fina dalla fondazione. La nostra missione è creare consapevolezza nella società del problema, e spingere l’amministrazione regionale a cambiare rotta, finanziare correttamente la sanità e potenziare il servizio.”
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