Economia & Lavoro
San Giuseppe, grande festa per gli artigiani friulani a Sedegliano
A più riprese durante la mattinata è stato toccato il tema dell’innovazione e dell’intelligenza artificiale
SEDEGLIANO – Un forte abbraccio alla grande famiglia degli artigiani friulani, riunita ieri al teatro Clabassi di Sedegliano, questo è stata la festa di San Giuseppe Artigiano, organizzata da Confartigianato-Imprese Udine nel piccolo comune del medio Friuli anche per ricordare la figura, del resto indimenticabile, di uno dei suoi cittadini più illustri, Diego Di Natale, che dell’associazione datoriale è stato il fondatore nel 1945.
Ad aprire e chiudere la cerimonia sono stati come d’abitudine gli interventi istituzionali, compreso quello del presidente di Confartigianato nazionale, Marco Granelli, che non potendo partecipare in presenza ha inviato un video. Seduti in prima fila invece, il ministro per i Rapporti con il parlamento, Luca Ciriani, l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, il sindaco di Sedegliano, Dino Giacomuzzi, e Filippo Meroi in rappresentanza della Cciaa di Pordenone Udine.
Ma i veri protagonisti della festa di San Giuseppe, condotta in tandem da Bettina Carniato e Claudio Moretti, sono stati gli artigiani premiati: 31 in tutto, ai quali se ne sono aggiunti tre del premio speciale Pmi per chiudere con il premio Donne Impresa. Sotto i riflettori della sala teatrale sono sfilati volti, storie, territori da tutto il Friuli restituendo in un colpo d’occhio la ricchezza e l’eterogeneità di cui il mondo artigiano è portatore. «L’artigianato – ha esordito il sindaco di Sedegliano, Dino Giacomuzzi, seguito sul palco dal presidente della zona del Friuli occidentale di Confartigianato, Paolo Bressan – costituisce la trama essenziale nel tessuto economico e sociale della nostra comunità».
Una comunità che come detto ha potuto contare, tra i suoi concittadini, su personalità di spicco come quella di Diego Di Natale, del senatore Tiziano Tessitori, di padre David Maria Turoldo, ricordati uno dopo l’altro dal presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti. «Siamo qui anche per ricordare Diego Di Natale, che oltre ad aver fondato Confartigianato nel 1945 è stato anche l’ideatore della Fiera di Udine e insieme al presidente Berzanti dell’Esa, un uomo insomma che ha lasciato un segno profondo in tutta l’economia friulana, animato da passione e visione».
Motori che oggi il presidente Tilatti ha auspicato possano muovere verso l’autoimprenditorialità anche i giovani. «Proviamo ad aiutarli» ha rilanciato all’indirizzo di rappresentanti delle istituzioni seduti in platea, «abbiamo bisogno di buona politica, capace di infondere coraggio a tutti. In Regione negli ultimi anni l’abbiamo avuta, ora finalmente ci ascolta anche il Governo, dal quale i nostri imprenditori si aspettano segnali concreti: misure strutturali di riduzione della pressione fiscale, semplificazione degli adempimenti burocratici, facilitazione per l’accesso ai nuovi strumenti di finanza d’impresa».
Richieste che hanno incontrato l’attenzione del ministro Ciriani e dell’assessore Bini. «Stiamo facendo una riforma profonda del sistema fiscale, non abbiamo la pretesa di fare miracoli, ma la volontà di far capire che questo è un governo amico di chi lavora – ha assicurato il ministro -. Il concordato fiscale preventivo va in questa direzione, è un patto che chi vorrà potrà firmare con l’Agenzia delle Entrate per stimare insieme un reddito presunto e poi esser certo che per gli anni successivi non avrà controlli del fisco. Mi pare una bella rivoluzione».
Un’altra l’ha annunciata l’assessore Bini: «Entro il 2025 andremo a licenziare un nuovo testo unico per il commercio e l’artigianato. Da 6 anni a questa parte abbiamo triplicato le risorse messe a disposizione per il mondo dell’artigianato: siamo passati da 4 a 12 milioni l’anno. La promessa che vi faccio è che con il nuovo testo unico, oltre ad approvare nuove norme che andranno a regolamentare il nostro agire quotidiano, andremo ad aumentare anche le provviste che a voi dedicate. Perché voi avete una grande capacità: di mettere a terra con grande velocità e capacità i denari pubblici».
A più riprese durante la mattinata è stato toccato il tema dell’innovazione e dell’intelligenza artificiale. A metterlo nel mirino è stato soprattutto il presidente onorario di Confartigianato nazionale, Ivano Spallanzani, ravvisando nella transizione un’occasione per il mondo artigiano. «Otto milioni e mezzo di lavoratori rischiano di restare senza occupazione per le applicazioni dell’intelligenza artificiale – ha detto -. Ora, come nel dopoguerra gli operai licenziati dalle fabbriche per l’ammodernamento tecnologico diventarono in misura massiccia artigiani e autonomi, i professionisti intellettuali licenziati dall’IA hanno l’opportunità di mettersi in proprio. Confartigianato deve aiutarli a diventare imprenditori».
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