Cronaca & Attualità
Monte Croce Carnico, entro l’anno la riapertura della statale 52 bis
L’intervento prevede innanzitutto la demolizione controllata delle masse instabili e la riconfigurazione del costone roccioso
TOLMEZZO – “Per accelerare il più possibile la riapertura della SS 52 bis in corrispondenza del passo di Monte Croce Carnico lungo la SS 52 bis Carnica, la Regione Friuli Venezia Giulia si è immediatamente attivata per individuare unitamente all’Anas, gestore dell’infrastruttura stradale, la soluzione più rapida per garantire la riapertura in sicurezza dell’importante valico transfontaliero con l’Austria. Ripristinare la strada, interessata dalla frana di 45.000 mc di materiale con massi anche di oltre 50 mc, è l’unica via per poter riattivare il valico che riveste una grande importanza in termini di turismo e per l’economia locale. Il progetto verrà completato entro il mese di marzo e, ad aprile, sarà siglato il protocollo di intesa Regione-Anas per avviare l’iter di acquisizione delle autorizzazioni e concludere i lavori entro l’anno”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, rispondendo ad un’interrogazione a risposta immediata oggi in Aula ribadendo la rilevanza del tema “che sarà trattato anche nella già calendarizzata commissione consiliare di aprile per fare una disamina dei lavori messi in sicurezza”.
Sul progetto di messa in sicurezza del fronte roccioso, Amirante ha spiegato come “l’intervento prevede innanzitutto la demolizione controllata delle masse instabili, la riconfigurazione del costone roccioso, la realizzazione di nuove barriere paramassi ad alto impatto, reti fermaneve e realizzazione di un sistema di monitoraggio predittivo mediante sensoristica avanzata ‘early warning’ già adottato con successo in più parti d’Italia. Queste attività, unitamente al ripristino delle parti strutturali danneggiate e il prolungamento delle gallerie artificiali esistenti garantiranno nuovamente il transito in sicurezza della strada statale”.
“E’ un’operazione – ha sottolineato l’esponente della Giunta Fedriga – che consente la riapertura della strada ma è anche l’unica soluzione che permetterà di realizzare una strada in via definitiva. La messa in sicurezza è indispensabile per qualsiasi successivo intervento, fino a quando non si demolirà quella parte di montagna fragile qualunque altra soluzione è impercorribile”.
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