Seguici su

Economia & Lavoro

Trieste: leader nell’occupazione regionale e nazionale

Trieste emerge come un esempio di eccellenza nell’occupazione, sia a livello regionale che nazionale, con dati che evidenziano un impegno costante verso una crescita economica inclusiva.

Avatar

Pubblicato

il

Donna al lavoro
Donna al lavoro (© Depositphotos)

Trieste si conferma ai vertici per l’occupazione, sia a livello regionale che nazionale. I dati più recenti del 2023 evidenziano un tasso di occupazione del 71,5%, posizionando la città al primo posto in Friuli Venezia Giulia e al nono su 106 province italiane. Questo risultato straordinario distacca nettamente altre città come Udine, Pordenone e Gorizia, con Trieste che si piazza anche al quarto posto in Italia per occupazione femminile con un impressionante 67,2%. Tale successo è attribuito al lavoro sinergico tra istituzioni e aziende locali.

Crescita costante degli occupati a Trieste

Il capoluogo giuliano ha visto una costante crescita nel numero di occupati, registrando un incremento dell’1,5% rispetto al 2022 e del 2,5% rispetto al 2018. Questo significa che, in soli cinque anni, gli occupati sono passati da 98.114 a 100.695, evidenziando una robusta e sostenuta tendenza positiva nel mercato del lavoro locale.

L’occupazione in regione

Se Trieste brilla per la sua eccellenza occupazionale, la situazione in Friuli Venezia Giulia è un mix di risultati positivi e sfide da affrontare. Mentre la provincia di Trieste segna record positivi, il numero totale di occupati nella regione ha registrato una leggera flessione del 0,1% rispetto al 2022, con circa 600 occupati in meno. Tuttavia, va sottolineato che questa diminuzione segue un periodo di crescita significativa, indicando una situazione complessiva ancora solida.

Fattori di declino e sfide da affrontare

Il responsabile regionale dell’osservatorio del mercato del lavoro, Carlos Corvino, attribuisce la riduzione dell’occupazione in FVG a diversi fattori, inclusa un’economia incerta causata da eventi internazionali come le guerre. In particolare, si nota una riduzione significativa dell’occupazione nell’industria, con una perdita di oltre 5.000 lavoratori dal 2022, segnalando una diminuzione del 4%. Questa tendenza negativa è ulteriormente evidenziata dal calo degli occupati maschi e dall’incremento delle lavoratrici donne.

Approccio proattivo e politiche attive

Tuttavia, le istituzioni regionali non rimangono passive di fronte a queste sfide. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sottolinea la necessità di adattare l’offerta di lavoro alle esigenze produttive del territorio. Il focus si sposta quindi sull’abbinare la domanda e l’offerta di lavoro per massimizzare le opportunità economiche.

Politiche per la crescita

Le politiche attive del lavoro svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere in crescita l’occupazione. L’assessore al lavoro, Alessia Rosolen, evidenzia l’aumento dell’occupazione femminile e degli impieghi a tempo indeterminato come risultati positivi del 2023. Questi successi sono attribuiti agli incentivi alle aziende per le assunzioni e alle politiche di welfare territoriale, specialmente focalizzate sui giovani e sulle donne.

Il calo demografico e le sue implicazioni

Tuttavia, la regione deve affrontare anche sfide demografiche. Il calo della popolazione giovanile ha creato uno squilibrio tra domanda e offerta di lavoro, accelerando l’invecchiamento della forza lavoro e minando la competitività complessiva. È evidente che il tasso di occupazione crescente è in parte una risposta a questo declino demografico, che sottolinea l’importanza di politiche mirate per incentivare la crescita e il mantenimento della popolazione attiva sul mercato del lavoro.

Continua a leggere le notizie di Diario FVG e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

You must be logged in to post a comment Login

Tu cosa ne pensi?