Eventi & Cultura
Presentato il festival vicino/lontano 2024: la parola chiaverà sarà “metamorfosi”
Oltre 100 gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e proiezioni, che coinvolgeranno più di 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione
UDINE – È “metamorfosi” la parola-chiave della 20esima edizione del festival vicino/lontano, in programma a Udine da martedì 7 a domenica 12 maggio, con eventi di anteprima già dal fine settimana precedente.
Oltre 100 gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e proiezioni, che coinvolgeranno più di 200 personalità dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione, per continuare – ancora una volta – a ragionare insieme, affrontando tematiche di stringente attualità che, lo si voglia o no, attraversano le vite di ognuno di noi, talvolta ci disorientano e sempre ci interrogano.
Fra gli ospiti dell’edizione 2024 di vicino/lontano: Lucio Caracciolo, Nadia Urbinati, Domenico Quirico, Francesca Mannocchi, Fabrizio Gatti, Marco Magnani, Paula Montero, Fabio Chiusi, Paola Caridi, Edouard Firmin Matoko, Paolo Rumiz, Giuseppe Antonelli, Marino Sinibaldi, Dino Pešut, Tomaso Montanari, Valerio Pellizzari, Pier Aldo Rovatti, Damir Ovċina, Alessandro Aresu, Luciana Castellina, Angelo Floramo, Pier Aldo Rovatti, Stefano Allievi, Atish Dalbhokar.
La serata per la premiazione del vincitore del Premio letterario internazionale Tiziano Terzani sarà, come ogni anno, il momento centrale del festival. Sempre molto attesa dal pubblico, è in programma sabato 11 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore / la vincitrice dell’edizione 2024 – che segna anche il ventennale dalla scomparsa del giornalista e scrittore fiorentino – verrà annunciato da Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, il prossimo 22 aprile. Ai Weiwei per Mille anni di gioie e dolori (Feltrinelli), Sally Hayden per E la quarta volta siamo annegati (Bollati Boringhieri), Benjamín Labatut per Maniac (Adelphi), Leila Mottley per Passeggiare la notte (Bollati Boringhieri) e Damir Ovčina per Preghiera nell’assedio (Keller) sono i cinque finalisti della ventesima edizione.
Vicino/lontano 2024 si realizza grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine e della Fondazione Friuli, con il contributo della Camera di Commercio di Udine e Pordenone, di Confindustria Udine, di Confartigianato Udine e con il supporto degli sponsor Banca di Udine Credito Cooperativo, Ilcam, Amga Energia & Servizi, Coop Alleanza 3.0, Legacoop Friuli Venezia Giulia,Farmacia Antonio Colutta, Studio associato Romanelli & Partners, Me.La Servizi, Eps oltre che del contributo spontaneo di privati cittadini sotto forma di “erogazione liberale”.
Il festival gode del patrocinio di Confcommercio e del supporto di numerosi sponsor tecnici, espressione dell’imprenditoria del territorio. È infine particolarmente gratificante per gli organizzatori poter nuovamente contare sulla media partnership di Rai Radio3 e della sede Rai Friuli Venezia Giulia, con collegamenti in diretta dal festival.
LOCATION E PROGRAMMA. Il festival occuperà anche quest’anno il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici – la chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, l’Oratorio del Cristo, la Galleria fotografica Tina Modotti, Piazza Libertà – tutti messi come sempre a disposizione dal Comune di Udine. Parte del programma 2024 verrà ospitato nella medievale Torre di Santa Maria, recentemente interessata da un progetto di ristrutturazione finanziato da Confindustria Udine, e a Palazzo Antonini-Stringher, nuova sede della Fondazione Friuli, anch’essa recentemente aperta alla città. Non mancheranno gli appuntamenti nelle librerie, che da sempre supportano il festival ospitando molti eventi e curando il bookshop della manifestazione, gestito anche quest’anno dalle Librerie Einaudi, Moderna e Tarantola.
Il programma di vicino/lontano 2024 ha la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano, di cui fanno parte: Sergia Adamo, Stefano Allievi, Beatrice Bonato, Michele Bonino, Lucio Caracciolo, Guglielmo Cevolin, Fabio Chiusi, Guido Crainz, Giovanni Leghissa, Antonio Massarutto, Michele Morgante, Massimiliano Panarari, Pier Aldo Rovatti, Andrea Staid. Quasi tutti, anche quest’anno, coinvolti di persona negli eventi del festival. È doveroso ricordare che senza il loro generoso impegno e il loro contributo di competenza e affidabilità scientifica il festival non avrebbe potuto mantenere in questi 20 anni il suo impegno e la sua fisionomia: un luogo di incrocio di saperi e un osservatorio aggiornato sul mondo che cambia. Un apporto fondamentale viene dato dalla sempre più ampia rete di partner e collaborazioni che caratterizza il festival fin dalla prima edizione.
Anche per questa edizione si conferma la curatela a tre del programma, con Paola Colombo e Franca Rigoni nuovamente affiancate da Àlen Loreti,biografo ufficiale di Tiziano Terzani, oltre che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere.
Resta sempre centrale nel festival il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano Terzani, che si è sempre realizzato con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e che ha registrato una ancor più massiccia adesione da parte delle scuole dell’intera regione. L’iniziativa – che ha l’obiettivo di stimolare percorsi di riflessione e di creatività che portino a sviluppare, nelle nuove generazioni, atteggiamenti consapevoli e comportamenti socialmente responsabili – nel 2024 e nel 2025 verrà realizzata a sostegno di GO!2025. Quest’anno le scuole, per l’elaborazione dei progetti, hanno pertanto lavorato sulle seguenti parole: muri, conflitti, confini, patti, confronti, amicizia. I vincitori saranno comunicati a breve dalla giuria del Concorso – di cui è responsabile, per vicino/lontano, la professoressa Doris Cutrino – e saranno premiati da Folco Terzani e dalla moglie, Geia Laconi, sabato 11 maggio, la mattina, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Nell’ambito della mattinata verrà proposto lo spettacolo “Il muro, attraverso” per la regia di Claudio de Maglio, direttore della Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, con gli allievi del primo anno di corso. Si esibiranno anche gli studenti del gruppo New Faboulouse Circus Copernicus del Liceo scientifico Copernico di Udine e gli studenti Scuola secondaria di I grado a indirizzo musicale Feruglio dell’Istituto comprensivo di Tavagnacco, scuola capofila di questa edizione del Concorso.
I GIOVANI. Oltre un migliaio di ragazzi hanno poi partecipato nel corso di tutto l’anno scolastico al progetto Il piacere della legalità? Mondi a confronto, promosso da una ampia rete di istituti superiori non solo di Udine. Coordinata da Liliana Mauro e Chiara Tempo, l’iniziativa è quest’anno dedicata allo studente Lorenzo Parelli. I risultati dell’articolato percorso formativo, giunto alla sua XVII edizione, verranno presentati ancora una volta all’interno del festival, che è partner del progetto, come sempre nella mattinata del venerdì, il 10 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Interverranno, tra gli altri: Valentina Parelli, Simmaco Perillo, Gaetano Paesano, Giorgia Pappalardo, Marco Omizzolo e Dj Tubet.
Un’importante novità rivolta ai giovani caratterizza l’edizione 2024 di vicino/lontano: è il progetto “Isole nell’arcipelago della città”, curato dall’associazione giovanile di promozione sociale Get Up. Ha lo scopo di creare – il sabato mattina – degli spazi di discussione per i ragazzi delle scuole superiori coinvolti in un percorso propedeutico in classe. In Piazzetta Belloni, nel cortile di Palazzo Morpurgo, sotto la Loggia di San Giovanni, sotto il porticato di Palazzo D’Aronco e in piazzetta Marconi verranno realizzate cinque “isole” all’aperto, dove i ragazzi discuteranno alla pari, con la moderazione di un peer educator, con l’attivista climatico Giorgio Brizio, la scrittrice e attivista esperta di tecnologia e diritti umani Irene Doda, l’educatore e scrittore Michele Arena, l’autrice, content creator e attivista per la parità di genere e giustizia sociale Federica Fabrizio, in arte Federippi, e la fondatrice, insieme al fratello Pasquale, dell’associazione Anime Invisibili, nata per aiutare vittime di violenza e orfani di femminicidio Annamaria Guadagno.
METAMORFOSI. Ogni anno vicino/lontano sceglie una lente di osservazione privilegiata attraverso cui guardare i fenomeni importanti del nostro tempo. È“metamorfosi” la parola-chiave scelta per l’edizione 2024. In questi venti anni di vita del festival il mondo ha subito grandi trasformazioni: in campo ambientale innanzitutto – con l’impennata della crisi climatica che impone un cambiamento radicale al nostro modo di abitare la Terra -, in campo geopolitico, economico-sociale, tecnologico-scientifico, demografico, antropologico. Sono processi in divenire che rischiano di rendere irriconoscibile il mondo che conoscevamo, e obsolete o inadeguate le nostre categorie di analisi e di giudizio. Processi sui quali rimane urgente e necessario continuare a interrogarsi. E questo è il senso della scelta del direttivo, condivisa con il comitato scientifico, e la ragion d’essere di vicino/lontano.
Apre il calendario di vicino/lontano 2023 l’inaugurazione, alla Stamperia d’arte Albicocco (venerdì 3 alle 18.00), di “La metamorfosi tra inchiostri e anatomie”, mostra personale di Giuseppe Zigaina, a cura di Francesca Agostinelli e Gianluca Albicocco, che fa parte delle iniziative di “Zigaina 100. Anatomia di una immagine”, un progetto di Francesca Agostinelli e Vanja Strukelj, promosso dal Comune di Cervignano del Friuli con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. Sarà visitabile fino al 29 giugno. Make Spazio espositivo sarà sede, fino al 12 maggio, della mostra fotografica diFabiana Cioni “Verso l’Angelo Pavone. Viaggio in Kurdistan insieme alla comunità ezida” (inaugurazione sabato 4 maggio, alle 18.30, conFabiana Cioni, il ricercatore. Federico Venturini e letture di Francesca Ria).
Lunedì 6 maggio, alle 18.30, verrà inaugurata alla Galleria fotografica Tina Modotti “Ritorno in città. Il futuro dei borghi urbani udinesi”: in mostra i progetti degli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Architettura dell’Università di Udine, a cura di Alberto Cervesato. Sarà visitabile fino al 12 maggio. Dal 7 al 12 maggio sarà ben visibile nel cuore di Udine, in Piazza Libertà, un messaggio consegnato dal festival a tutti i cittadini: l’installazione dell’artista e attivista Gianluca Costantini, “Amori senza paradiso”, una “Spoon river” artistica dedicata alle vittime di femminicidio in Italia: con diametro di 20 metri, la struttura circolare progettata da Alberto Cervesato custodirà al suo interno i ritratti delle molte, troppe donne che hanno dolorosamente fatto parlare di sé, da Giulia Cecchettin a tante altre vittime delle quali non ricordiamo nemmeno il nome. L’installazione vuole spingerci a riflettere sulle drammatiche conseguenze della violenza di genere. Un appello militante affinché si trovi il modo di porre fine a questa piaga – che è sociale e culturale -, cosicché ogni donna, nella consapevolezza dei propri diritti, possa vivere libera dalla paura e dalla subordinazione alla forza della violenza maschile.
TERZANI. L’edizione 2024 segna anche il ventennale dalla scomparsa di Tiziano Terzani. E il festival apre la sua 20esima edizione, dopo l’inaugurazione con le autorità, nel suo ricordo, proiettando in chiesa di San Francesco (martedì 7 maggio, alle 19.30) “Tiziano Terzani: il viaggio della vita”, film documentario di Mario Zanot che attraverso filmati, foto, illustrazioni e animazioni ripercorre la vita del grande giornalista e scrittore. E grazie alle registrazioni audio inedite realizzate dal figlio Folco, è lo stesso Terzani a raccontare la sua vicenda umana e professionale, con la sua inconfondibile voce.
“Da Pacem Domine. Musica di pace” è il titolo del concerto (mercoledì 8 maggio, Chiesa di San Francesco) che vedrà impegnati i maestri dell’Orchestra Giovanile Filarmonici Friulani, diretti da Felix Hornbacher, un opportuno, accorato appello in musica per chiedere la pace e la concordia tra i popoli in guerra. Eseguiranno Metamorphosen, studio per 23 archi solisti composto da Richard Strauss, nel marzo 1945, all’indomani del bombardamento sul Teatro dell’Opera di Vienna e Da Pacem Domine, di Arvo Pärt, che commemora la strage alla stazione di Madrid del marzo 2004.
Al Cinema Visionario (mercoledì 8, alle 20.00), in collaborazione con il CEC-Centro Espressioni Cinematografiche e Multiverso, preceduto da un intervento di Sergia Adamo, docente di Lingue e letterature comparate e Teoria della letteratura all’Università di Trieste, dove coordina il Centro di ricerca per gli studi di genere, verrà proposto il docufilm di Paul B. Preciado “Orlando. My Political Biography”, potente ritratto della rivoluzione di genere in corso. Un secolo dopo la pubblicazione di Orlando. Una biografia (1928) di Virginia Woolf, Paul B. Preciado, filosofo e attivista trans, grazie a un cast di 25 persone trans e non binarie, dagli 8 ai 70 anni, moltiplica la voce del personaggio immaginario protagonista del romanzo della scrittrice britannica. E mentre gli attori raccontano la propria vita, evocano alcuni degli “Orlando” del passato e la loro comune lotta per il riconoscimento e la visibilità.
Al Teatro Palamostre, in collaborazione con il CSS-Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, per la stagione Contatto 42 (venerdì 10, alle 20.30), sarà di scena “Stai Zitta”, per la regia di Marta Dalla Via, con Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque. Tratto dall’omonimo libro militante di Michela Murgia, lo spettacolo racconta con graffiante ironia come, se si è donna, in Italia si muoia anche di linguaggio. È una morte civile, che non per questo fa meno male. È con le parole che le donne vengono troppo spesso fatte sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie. Di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la possibilità di essere pienamente sé stesse.
Al Teatro San Giorgio (domenica 12, ore 10.00) avrà luogo “L’Assemblea Straordinaria”, prima chiamata pubblica per il laboratorio preparatorio allo spettacolo di teatro partecipato ideato e diretto da Rita Maffei con Ada Delogu, Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino e con le donne che parteciperanno al laboratorio. Un invito aperto a tutte le donne, a 50 anni dal referendum abrogativo della legge sul divorzio voluta dall’udinese Loris Fortuna, per riflettere sulla capacità che tutte e tutti abbiamo di accettare e affrontare la possibilità di lasciarsi, senza per questo rischiare la vita. E per riflettere sul modo di intendere ogni rapporto di coppia, di ogni genere, al di là dell’equivoco del possesso.
In Loggia del Lionello (mercoledì 8, alle 21.00) sarà di scena lo spettacolo multimediale di Mattia Cason e Alessandro Conte “Sui trois pe Europe”con Mattia Cason, Alessandro Conte e il poeta e scrittore siriano, ora esule a Lubiana, Muhammad ‘Abd Al-Mun’im, un invito a pensare un’Europa più afro-asiatica, più unita, più Europa. Lo spettacolo verrà proposto in friulano (traduzione a cura dell’ARLef) e replicato, in italiano, al Centro Balducci di Zugliano (venerdì 10, alle 20.30). “Sui sentieri per l’Europa” è parte integrante del “progetto e” – di cui vicino/lontano è capofila – che si realizzerà in estate in 20 tappe, dal 26 giugno al 30 agosto, tra Austria, Italia, Slovenia e Croazia, nell’ambito delle iniziative ufficiali di GO!2025. Verrà presentato in tedesco, italiano, friulano, sloveno, croato.
Sarà dedicato all’Europa, in collaborazione con Dedica Festival, il racconto “Patria comune” (domenica 12, ore 16.00, chiesa di San Francesco), un viaggio a tappe attraverso le sue esperienze e le pagine dei suoi molti libri in tema, dalla voce dello scrittore, giornalista e formidabile narratore Paolo Rumiz, protagonista di “Dedica 2021” e tra i fondatori del Premio Terzani, della cui giuria ha fatto parte per anni. Il pubblico del festival avrà il privilegio di ascoltare in anteprima, dalla voce del suo stesso autore, nella sua veste attoriale di grandissima suggestione, anche alcuni passi del suo ultimo pamphlet, non ancora in libreria, Verranno di notte, in uscita il 21 maggio, dedicato al “ritorno della barbarie” nel nostro mondo.
Tornerà a vicino/lontano un vincitore del Premio Terzani, il giornalista e scrittore Fabrizio Gatti, premiato nel 2008 per il suo Bilal, straordinario, toccante racconto del suo viaggio da infiltrato sulle rotte dei migranti verso l’Europa. A vicino/lontano 2024 (domenica 12, ore 20.30, chiesa di San Francesco), chiuderà il percorso di riflessione di questa edizione del festival con “Chi abiterà l’Italia dopo di noi?”. Ripercorrendo le rotte della sua vita di giornalista, con racconti, immagini e letture tratte dalle sue inchieste e dai suoi libri, ci suggerirà una possibile risposta all”’inverno demografico” che riguarda in modo particolare il nostro Paese.
Sempre legato al Premio Terzani sarà l’intervento di uno dei cinque finalisti dell’edizione 2024, lo scrittore cileno Benjamín Labatut, autore per Adelphi di Maniac. Il libro prende il nome dal calcolatore universale concepito da János Lajos Neumann, matematico, fisico e informatico ungherese, poi naturalizzato statunitense con il nome di John von Neumann. Quel congegno rivoluzionario non solo schiuse dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, ma lo condusse sull’orlo dell’estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare. Labatut ci sprofonda nei sogni grandiosi e insieme negli incubi tremendi scaturiti dal genio di von Neumann, lasciando la parola a un coro di voci: delle grandi menti matematiche del tempo, ma anche di familiari e amici che furono testimoni della sua inarrestabile ascesa. Al festival verrà proiettata (domenica 12, ore 16, chiesa di San Francesco) una stimolante intervista preregistrata a Labatut, sui temi del suo libro, di Furio Honsell, che la presenterà dal vivo. Laureatosi in Matematica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, titolare della Cattedra di Teoria degli Automi all’Università di Udine, della quale è stato Rettore (2001-2008), Honsell è stato Visiting Professor presso l’École Normale Supérieure, Stanford e Parigi VII, ma anche Sindaco di Udine dal 2008 al 2018.
Non poteva mancare, in questa edizione, il ricordo di un grande giornalista, inviato di guerra per il Corriere della Sera, Ettore Mo, mancato lo scorso ottobre. È stato tra i fondatori del Premio Terzani, della cui Giuria ha fatto parte fino alla fine. Vicino/lontano gli dedica la lettura scenica “Ma nemmeno malinconia” (domenica 12, ore 17.30, Oratorio del Cristo), di e con Massimo Somaglino. Un ricordo affettuoso, accompagnato dalla proiezione delle immagini di Danilo De Marco, che ripercorrerà la sua storia umana e professionale a partire dalla sua autobiografia.
“Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita” è il titolo del documentario, per la regia di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi, che verrà proiettato al festival, in collaborazione con MSF (giovedì 9, ore 18.00, chiesa di San Francesco). A vent’anni dalla scomparsa, il documentario ripercorre la vita di Carlo Urbani, medico dell’OMS e di MSF – di cui è stato presidente -, che per primo identificò il virus della SARS nel corso dell’epidemia esplosa in Vietnam nel 2003, bloccandone la diffusione, impegno pagato con la vita stessa.
E infine un regalo per il ventesimo compleanno di vicino/lontano. Il cantautore e polistrumentista Jvan Moda dedica un omaggio al festival, nella sua serata conclusiva: si esibirà (domenica 12 maggio, ore 21.30, Oratorio del Cristo), proponendo la sua recentissima produzione venata di rock, che si guarda dentro pur non smettendo mai di tenere aperta una finestra sul mondo. Sarà supportato da una nuova band di musicisti e collaudati compagni di viaggio: Pietro Sponton, Paolo Paron e Alessandro Larocca.
LE RIFLESSIONI. Senza aver la pretesa di essere esaustivo o di fornire delle facili risposte, ma con l’ambizione di funzionare come una sorta di bussola che ci permetta di orientarci dentro la complessità del mondo, il festival proporrà una articolata serie di riflessioni grazie al contributo di studiosi delle diverse discipline e di prestigio internazionale, invitati a condividere il proprio sapere e le proprie competenze con il pubblico del festival.
In uno scenario internazionale drammaticamente segnato dai conflitti e dal rischio di scivolare nella guerra totale, vicino/lontano 2024 aprirà (mercoledì 7 alle 19.30) nel segno della geopolitica. “L’Italia nella Guerra Grande” è il titolo dell’appuntamento che vedrà l’intervento del più autorevole esperto italiano, il direttore di LiMes Lucio Caracciolo, intervistato da Paolo Possamai, direttore editoriale del Gruppo Nem. Con Fabrizio Maronta, responsabile delle relazioni internazionali di LiMes e curatore di “Heartland-Eurasian Review of Geopolitics”, Caracciolo presenterà al festival, nel pomeriggio, il volume n°3/2024 di LiMes “Mal d’America”, con la moderazione di Guglielmo Cevolin, professore aggregato di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Udine. Entrambi gli appuntamenti si realizzano in collaborazione con Historia e con il LiMes Club Pordenone-Udine-Venezia. Di “Crisi delle civiltà e disordine del mondo” parleranno il docente di Geopolitica e Geopolitica delle religioni alla Paris School of International Affairs di SciencesPo e alla Sorbona Manlio Graziano, l’antropologa brasiliana Paula Montero, il consigliere speciale per l’Africa dell’Unesco Eduard Firmin Matoko, il sinologo Maurizio Scarpari, moderati da Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano. L’appuntamento si realizza in collaborazione con èStoria. Del significato e di come “Raccontare i conflitti oggi”, in un tempo saturo di notizie e immagini che scorrono troppo velocemente, è il tema dell’intervento della giornalista Francesca Mannocchi, che privilegia sempre nei suoi memorabili reportage dai teatri di guerra le storie delle persone. Centrale, in tema di pace in un periodo di guerre, l’evento dedicato a “Lettere contro la guerra”, la raccolta di interventi di Tiziano Terzani ripubblicata quest’anno in una nuova edizione con la prefazione dello storico dell’arte Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena e convinto pacifista. L’appuntamento, che prevede la proiezione di filmati in cui Terzani interviene sul tema, sarà moderato dal biografo e curatore editoriale dell’opera di Terzani Àlen Loreti. Porterà la sua testimonianza di medico impegnato nei contesti di guerra la vicepresidente di Medici Senza Frontiere Elda Baggio. Ancora su conflitti e popoli assediati: ieri a Sarajevo, Bejrut, Aleppo; oggi a Gaza e in Ucraina. E quanti altri conflitti lontani dai nostri riflettori? “Popoli sotto assedio” è il titolo del confronto che vedrà impegnati la giornalista e saggista Paola Caridi, il giornalista Domenico Quirico, Premio Terzani 2019 per il suo “Succede ad Aleppo” e lo scrittore bosniaco Damir Ovċina, autore per Keller Editore di “Preghiera nell’assedio”, finalista del Premio Terzani 2024. Modererà l’appuntamento la giornalista Rai, tra gli ideatori della trasmissione Radio3 Mondo, Anna Maria Giordano. Paola Caridi presenterà al festival la nuova edizione, rivista e aggiornata di “Hamas: Dalla resistenza al regime” in dialogo con il giornalista Gianpaolo Carbonetto, mentre Domenico Quirico presenterà il suo ultimo libro nell’incontro “Kalashnikov o bandiera bianca?” conversando con un altro grande inviato di guerra, il giornalista Valerio Pellizzari, membro fondatore del Premio Terzani, della cui Giuria ha a lungo fatto parte. Nell’ambito della mostra fotografica “Verso l’Angelo Pavone” di Fabiana Cioni avrà luogo un incontro che si realizza in collaborazione con UdineperNûdem e che riprende il filo delle questioni sollevate da No Sleep Till Shengal di Zerocalcare, Premio Terzani 2023. De “La resistenza del popolo ezida a Shengal” parleranno la fotografa e attivista Fabiana Cioni, che in quell’area ha a lungo lavorato, e il medico e studioso di geopolitica Riccardo Pinosa, che ha operato come volontario a Shengal, moderati dall’artista visiva, scrittrice ed editrice Angela Galli.
Sarà l’insigne economista Marco Magnani, docente alla Luiss di Roma e alla Cattolica di Milano e Senior Fellow alla Harvard Kennedy School, a riprendere un tema con cui questo festival vent’anni fa ha iniziato il suo percorso di ricognizione dei grandi fenomeni di trasformazione del mondo: “Globalizzazione al capolinea?” è il titolo dell’incontro/intervista, realizzato in collaborazione con Friuli Storia, che sarà introdotto da un intervento dello storico dell’Università di Udine e presidente della giuria scientifica del Premio nazionale di Storia contemporanea Friuli Storia Tommaso Piffer. Magnani dialogherà con il direttore di Ansa Fvg Francesco De Filippo.
“Quanto capitalismo possiamo ancora sopportare?” è il tema di discussione tra il docente di Economia solidale e sostenibilità all’Università di Torino, fondatore e presidente dell’Associazione per la decrescita Marco Bonaiuti, la docente di Economia alla New School for Social Research di New York Clara E. Mattei, sollecitati dal giornalista e scrittore Marco Pacini, ideatore del festival vicino/lontano.
Di quale possa essere il significato della parola liberalismo oggi, e soprattutto in futuro, parleranno in “Libertà contro libertà” il saggista, storico dell’economia e docente universitario Emanuele Felice e il docente di Storia delle dottrine politiche all’Università Iulm di Milano, Alberto Mingardi, moderati dal docente di Scienza delle finanze all’Università di Udine e Research Fellow del Centro di ricerca Green all’Università Bocconi di MilanoAntonio Massarutto.
Con tutta evidenza almeno da alcuni anni è in atto anche un ripensamento sul senso e sul ruolo da attribuire al lavoro nella nostra quotidianità. “Quale lavoro?” è il tema dell’appuntamento che metterà a confronto l’attivista, esperto di innovazione, lavoro e industria, e coordinatore nazionale di Base Italia Marco Bentivogli, la sociologa, docente alla SUPSI (Svizzera), esperta di lavoro e diseguaglianze Francesca Coin e l’ordinario di Diritto comparato alla Sapienza di Roma Alessandro Somma, moderati dall’economista dell’Università di Udine Paolo Ermano.
Vicino/lontano ospiterà anche quest’anno le serata-evento al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (venerdì 10 maggio) per la Graduation del Master in Business Administration, organizzato dall’Università di Udine in collaborazione con Confindustria Udine. Il programma, oltre alla consegna dei diplomi, prevede la lectio magistralis “Dieci mosse per affrontare il futuro” dell’imprenditore Oscar Farinetti.
È accertato che il nostro modello di sviluppo economico abbia causato la crisi climatico-ambientale in atto. “Crisi climatica, Transizione o metamorfosi?” è il tema del confronto che vedrà impegnati il fisico climatologo e primo ricercatore al Cnr Antonello Pasini, l’antropologo Mauro Ivo Van Aken e lo scrittore e giornalista Marco Pacini, moderati dalla giornalista esperta di questioni ambientali e climatiche Elisabetta Ambrosi. Di “Acqua e cambiamento climatico” parleranno il geografo e docente all’Università di Udine Francesco Visentin, la ricercatrice all’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale Chiara Scaini e la ricercatrice in Geografia dell’Università di Udine, esperta in progetti di cooperazione internazionale ed educazione alla cittadinanza globale Anna Brusarosco, moderati dalla giornalista Elisa Cozzarin, autrice di numerosi libri in tema di acqua.
SCIENZA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE. Nel corso del 2024 più di quattro miliardi di persone saranno chiamate alle urne: dagli Stati Uniti all’Europa, dall’India a parecchi dei Paesi africani. Tuttavia la democrazia, di cui le libere elezioni sono per definizione un fondamento, ha ben poco da festeggiare. Solo l’8% della popolazione mondiale infatti vive in una democrazia piena: “L’enigma della democrazia” è il titolo del confronto a cui parteciperanno la professoressa di Teoria politica alla Columbia University di New York Nadia Urbinati, il professore di Storia dell’Asia meridionale all’Università di Torino Tommaso Bobbio e il professore di Letteratura italiana e di Letteratura contemporanea e letterature comparate all’Università di Roma Tre Gabriele Pedullà, moderati dall’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano.
Ed è proprio nell’anno di elezioni fondamentali in tutto il mondo, che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale si è spinto molto oltre le regole in vigore. Come neutralizzare le nuove potenti “armi” automatiche e generative a disposizione, a un costo irrisorio, di chiunque voglia manipolare il gioco della politica nei paesi democratici, e mettere in atto visioni illiberali o autoritarie? Ne parleranno in “Come si salva (se si salva) la democrazia dall’IA?” il consigliere scientifico di LiMes Alessandro Aresu, la giornalista freelance, scrittrice e attivista esperta di tecnologie e diritti umani Irene Doda, il docente di Media Studies all’Università della Svizzera italiana Gabriele Balbi, sollecitati dal giornalista, poeta, ricercatore e docente universitario, autore di diversi saggi su culture, politiche e conseguenze sociali del digitale e dell’intelligenza artificiale Fabio Chiusi. “Per molti anni da domani” è l’appuntamento dedicato ai giovani, alla vigilia delle elezioni europee. L’evento, che si terrà in lingua inglese, vedrà coinvolto il curatore dell’omonimo libro – in uscita il 9 maggio, Giornata dell’Europa – Giovanni Brizio, attivista climatico, insieme ad altre due giovani attiviste tra le autrici del libro, che raccoglie i contributi di 27 giovani, uno per ogni paese della UE, Karolina Fabianova ed Emma Reynolds.
Quali sono le nuove tecniche di persuasione adatte a sedurre un elettorato sempre più immerso nella cultura social? “La politica è teatro? Come cambia il discorso pubblico” è il titolo del confronto che vedrà coinvolti l’autorevole linguista, professore di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia Giuseppe Antonelli e la divulgatrice e ideatrice di perlaretorica.it, il primo sito italiano dedicato alla retorica in chiave contemporanea, Flavia Trupia, moderati dal professore di Sociologia della comunicazione all’Università di Modena e Reggio Emilia Massimiliano Panarari. “Dentro le parole” è il titolo della tradizionale lezione del filosofoo Pier Aldo Rovatti, direttore della rivista “aut aut” e della Scuola di filosofia di Trieste, che metterà a fuoco, nella varietà delle trasformazioni, delle metamorfosi, che il linguaggio comune ci presenta nelle sue apparenze quotidiane, il significato dello scrivere tra due virgolette alcune parole decisive per il nostro modo di pensare, come “libertà” o “verità.
Non mancherà a vicino/lontano il consueto appuntamento con la scienza, coordinato dal genetista Michele Morgante, docente dell’Università di Udine e accademico dei Lincei, che nel confronto “Ridurre i divari fra Nord e Sud del mondo. La scienza ci prova” discuterà con il fisico teorico, direttore del Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam-Ictp di Trieste Atish Dabholkar, il professore di Genetica agraria alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Mario Enrico Pè e Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la Salute del Bambino, esperto di linee-guida per l’assistenza pediatrica nei Paesi in via di sviluppo, già direttore scientifico dell’Irccss Burlo Garofolo di Trieste. Michele Morgante parteciperà anche alla presentazione del libro “La rivoluzione dell’hamburger” del giornalista economico Marco Panara, che sarà moderata dalla giornalista Maura Delle Case.
Il calo della natalità, il progressivo invecchiamento della popolazione nel nostro Paese e le conseguenze negative di questo trend sul sistema di welfare, dei servizi e dell’economia in generale e di come invertire la rotta, saranno il tema del confronto “Inverno demografico. Un destino ineluttabile?” che vedrà coinvolti il professore di Demografia e Rettore dell’Università Bocconi di Milano Francesco Billari e il sociologo all’Università di Padova ed esperto di migrazioni in Europa, analisi del cambiamento culturale e pluralismo religioso Stefano Allievi, moderati dal giornalista, direttore del Festival e della Fondazione Diritti Umani di Milano Danilo De Biasio. De L’”avventura ambigua” della migrazione”, incontro a cura della Società Filosofica Italiana-Sezione Fvg, discuteranno, dal punto di vista dell’etnopsichiatria, il docente di Antropologia culturale all’Università di Torino e fondatore del Centro Frantz Fanon Roberto Beneduce e Simona Taliani, docente all’Università di Napoli L’Orientale e coordinatrice del Laboratorio di Antropologia critica delle migrazioni all’Università di Torino, moderati dalla filosofa e presidente della SFI Fvg Beatrice Bonato.
DONNE E TESTIMONIANZE. Alle donne, al loro ruolo nel mondo – che stenta a trovare adeguata legittimazione – e alla loro fatica, vicino/lontano dedica l’evento “Un mondo di donne in cammino”, a partire dall’omonimo libro fotografico, edito da Forum Editrice, del fotografo indipendente Danilo De Marco, che dialogherà con la giornalista e scrittrice Luciana Castellina, ancora in prima linea sulle questioni del femminismo, e l’insegnante, storico medievista, scrittore e intellettuale Angelo Floramo, accompagnati dal canto di Nicole Coceancig e dalla fisarmonica di Paolo Forte. Condurrà l’evento la critica letteraria e direttrice artistica della Notte dei Lettori di Udine Martina Del Piccolo. “Feminis. Talenti da non sprecare” è il titolo dell’incontro, in collaborazione con La Patrie dal Friûl, che affronterà il tema del peso delle donne nella società e che vedrà coinvolte le professoresse Cristiana Compagno, docente di Economia e Gestione delle imprese all’Università di Udine, di cui è stata Rettrice, e Roberta Nunin, docente di Diritto del Lavoro all’Università di Trieste, moderate dalla giornalista Erika Adami. Ancora in tema, l’incontro “EmpowerHer”, a cura del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine provinciale dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Udine, sarà dedicato all’importanza di sconfiggere insicurezze e difficoltà delle donne nel ricoprire ruoli storicamente appannaggio degli uomini. Vi parteciperanno Grazia Garlatti Costa, ricercatrice e docente di Organizzazione aziendale e Gestione delle risorse umane all’Università di Trieste, Luisa De Marco, consulente aziendale, presidente e amministratrice delegata di diverse società pubbliche e private, Federica Parri Psicologa psicoterapeuta, moderate da Alida Cimarosti dottoressa commercialista, consulente del lavoro e revisore legale.
Storie e testimonianze innervano da sempre il programma del festival. Alla memoria di un grande testimone del nostro tempo Pierluigi Di Piazza, a due anni dalla scomparsa, sarà dedicato l’evento “La profezia del quotidiano. In ascolto di profeti e testimoni” per la presentazione dell’omonimo libro postumo del fondatore del Centro Balducci. Vi parteciperanno il fratello Vito Di Piazza e la teologa e pastora battista Lidia Maggi, moderati daPaolo Mosanghini, vice direttore del Messaggero Veneto. Della dimensione “plurale” cui la politica dovrebbe aspirare, parleranno in “Amore e politica. Alla ricerca del noi” la giornalista e scrittrice, cofondatrice de il manifesto Luciana Castellina e l’avvocato e scrittore Niccolò Nisivocciacon la moderazione della vicepresidente del Circolo Arci MissKappa di Udine, da sempre impegnata nell’associativismo del terzo settore Antonella Fiore.
A vicino/lontano 2024 racconterà la sua esperienza di metamorfosi personale, da ingegnere che progettava e produceva mine antiuomo a sminatore nei Balcani con l’Ong Intersos, Vito Alfieri Fontana, che dialogherà con Antonio Sanfrancesco, coautore del suo libro, che dà anche il titolo all’incontro (in collaborazione con l’associazione Stazioni_Postaje) “Ero l’uomo della guerra”. Modererà Martina del Piccolo. In collaborazione con Libera-Udine e con il progetto “Il piacere della legalità?”, porteranno la loro esperienza di riscatto di un territorio, che su alcuni terreni confiscati alla camorra della provincia di Caserta ha visto nascere la cooperativa sociale Al di là dei sogni, il suo presidente Simmaco Perillo e Gaetano Paesano, socio lavoratore della cooperativa, in passato protagonista di esperienze drammatiche. Saranno introdotti dal referente per la provincia di Udine di Libera Francesco Cautero. Sempre grazie a Libera-Udine sarà al festival il docente di Socio-politologia delle migrazioni alla Sapienza di Roma Marco Omizzolo, che porterà la sua esperienza di lavoro come bracciante infiltrato per studiare lo sfruttamento dei migranti da parte delle agromafie nel Pontino e della successiva organizzazione di uno sciopero che ha coinvolto 4mila migranti. Vive sotto scorta per le minacce ricevute. Dialogherà con la giornalista Anna Dazzan. Lo scrittore, drammaturgo di fama internazionale e poeta croato Dino Pešut racconterà in “Figlio di papà” la sua storia emozionante di giovane trentenne gay che cerca il suo posto nel mondo, diventata libro. L’incontro, realizzato in collaborazione con l’editore, Bottega Errante, per il progetto “Voci a Est”, con Arcigay Udine – FÛR! e con il DILL, Dipartimento Lingue e Letterature, comunicazione, formazione e società dell’Università di Udine, vedrà l’intervento della traduttrice del libro Sara Latorre e sarà moderato da Sergia Adamo, docente di Letterature comparate e Teoria della letteratura all’Università di Trieste, dove coordina il Centro di ricerca per gli studi di genere. Di “Scrivere di sé come terapia” parlerannocon Francesca Cerno, scrittrice, poetessa, sceneggiatrice, Silvia Orso psicologa e psicoterapeuta, e Pasquale Guadagno, figlio di una vittima di femminicidio, che ha scritto un libro per raccontare la sua storia e ha fondato l’associazione Anime Invisibili per aiutare vittime di violenza e orfani di femminicidio. Modererà Maddalena Bosio, avvocata del Foro di Udine che si occupa a livello nazionale e internazionale di diritti umani, in particolare diritto d’asilo, diritti delle donne, violenza di genere e diritto di famiglia. Introdurrà Alice Boeri specializzata in diritto del lavoro e vice presidente dell’associazione IoTuNoiVoi Donne Insieme, che ha curato l’incontro nell’ambito del progetto “Dovremmo essere tutti/e femministi/e – sognare e progettare un mondo diverso”. “La notte dell’Antimafia” è il titolo dell’appuntamento in cui verrà raccontato dall’autore dell’omonimo libro, il giornalista di Repubblica Lucio Luca, il più grande scandalo dell’Antimafia siciliana. Dialogherà con il presidente della Camera Penale Friulana Raffaele Conte. In un incontro a cura di ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, il suo direttore William Cisilino e il docente, traduttore e scrittore Flavio Santi racconteranno “Una splendida favella. L’avventurosa storia della lingua friulana e della sua letteratura”. In collaborazione con Artetica e dio Onde Furlane e in occasione della Settimana della cultura friulana, verrà presentato l’audiodocumentario dedicato alla figura dell’intellettuale carnico Giorgio Ferigo. All’incontro “in forma di peraulas” parteciperanno l’autore dell’audiodocumentario, l’attore, musicista e improvvisatore Renato Rinaldi, il medico e operatore culturale Guglielmo Pitzalis, l’antropologo Gian Paolo Gri, introdotti dal giornalista radiofonico Paolo Cantarutti. Nel tradizionale seminario a cura della Scuola Lacaniana di psicoanalisi-Udine gli psicologi e psicoterapeuti Gelindo Castellarin, Domenico Cosenza e Laura Martini affronteranno il tema della “impasse del soggetto”. Tiziano Possamai, docente di Antropologia culturale all’Accademia di Belle Arti di Venezia e Psicologia dell’arte a Brera, in conversazione con Gino Colla rifletterà su come “Diventare altro da sé”.Giovanni Leghissa professore di Filosofia e Scienze dell’educazione all’Università di Torino dialogherà con Luca Taddio, professore di Estetica all’Università̀ di Udine, dove dirige il Master in Filosofia del digitale e coordina il corso di laurea triennale in Filosofia e Trasformazione digitale. “Metamorfosi del virtuale” è il titolo dell’incontro dedicato al suo saggio Maurice Merleau-Ponty. L’apparire del senso.
Il programma completo del festival sarà online sul sito vicinolontano.it.
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