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Economia & Lavoro

Sostenibilità e decarbonizzazione, il Friuli-Venezia Giulia in prima linea

Il Friuli-Venezia Giulia rappresenta un esempio virtuoso per le politiche di sostenibilità. Le azioni intraprese dimostrano che è possibile raggiungere obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione, preservando al contempo il tessuto economico e sociale del territorio

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Sostenibilità e decarbonizzazione, il Friuli Venezia Giulia in prima linea con la legge FVgreen
Sostenibilità (© Depositphotos)

La Regione Friuli Venezia Giulia (FVG), su piano della sostenibilità, si distingue a livello nazionale e internazionale per aver anticipato di cinque anni gli obiettivi del Green Deal europeo, fissati per il 2040. Con una serie di azioni concrete e mirate, il FVG dimostra come la sostenibilità possa essere integrata efficacemente nelle politiche regionali.

Un impegno concreto per il futuro con la legge FVgreen

L’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile ha sottolineato come le misure adottate siano frutto di valutazioni approfondite e non di semplici calcoli teorici. Durante la discussione sul Dossier della IV Commissione – Sessione Europea 2024, l’assessore ha evidenziato come il FVG sia già in avanzato stato di attuazione delle politiche di decarbonizzazione e prestazione energetica edilizia, centrali nel dossier elaborato dall’ufficio Affari europei del Consiglio regionale.

Un anno fa, la regione ha introdotto la legge Fvgreen, anticipando le direttive europee. Questa mossa è stata motivata dalla crescente sensibilità ambientale maturata nel corso dell’ultimo decennio. La chiusura dell’area a caldo della ferriera di Servola, la conversione della centrale A2A di Monfalcone e l’istituzione della Valle dell’idrogeno verde sono solo alcune delle iniziative chiave.

Iniziative nel settore energetico, nella gestione delle risorse idriche e del verde urbano

Tra le altre azioni concrete, per la decarbonizzazione del territorio, il FVG ha promosso:

  • Elettrificazione delle banchine del porto per ridurre le emissioni delle navi.
  • Croceristica con motori ibridi, favorendo un turismo più sostenibile.
  • Incentivi contro il “turismo del pieno”, per ridurre il traffico transfrontaliero legato al rifornimento di carburante.
  • Incentivi al fotovoltaico e contributi per la mobilità sostenibile.

La regione ha anche investito nel recupero delle acque meteoriche e nella creazione di polmoni verdi urbani, oltre a promuovere la sostituzione di stufe e caminetti in un’ottica di lotta all’inquinamento domestico.

Un modello di sostenibilità per il Friuli-Venezia Giulia

L’assessore ha rimarcato che queste misure sono state realizzate con una tempistica e un impatto economico tali da essere accolti favorevolmente dalla popolazione e dalle imprese. La visione del FVG si distingue così dagli scenari europei più radicali, come il divieto di vendita di veicoli a benzina, diesel e biocarburanti dal 2035, che potrebbero avere effetti negativi sull’occupazione e risvolti geopolitici legati alla produzione di batterie e veicoli elettrici.

Infine, l’assessore ha espresso perplessità sulla direttiva europea “case green”, che potrebbe avere un impatto negativo significativo in Italia, dove gran parte del patrimonio edilizio è centenario o millenario e richiederebbe interventi di ristrutturazione complessi e costosi.

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