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Educare con la natura: gli orti slow food trasformano le scuole triestine

Scopri come gli Orti Slow Food a Trieste hanno trasformato l’educazione alimentare nelle scuole dal 2021 al 2024

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Verdura fresca
Verdura fresca (© Depositphotos)

TRIESTE – Nel cuore di Trieste, presso numerose scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, si è concluso un importante triennio di educazione ambientale e alimentare. Il progetto degli Orti Slow Food, promosso dall’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia del Comune di Trieste in collaborazione con Slow Food Trieste Aps, ha rappresentato un’esperienza formativa unica per migliaia di bambini e ragazzi.

L’importanza dell’orto come strumento didattico

L’orto non è stato solo un luogo per la coltivazione di piante, ma un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Qui, gli studenti hanno imparato non solo a seminare e a prendersi cura delle piante, ma anche a comprendere i cicli stagionali, l’importanza dell’agricoltura sostenibile e le implicazioni della biodiversità.

Dal tema dei legumi allo spreco alimentare

Nel corso dell’ultimo anno, il focus si è spostato verso una tematica cruciale: lo spreco alimentare. Questo argomento ha stimolato riflessioni profonde tra gli studenti di diverse fasce d’età, promuovendo attività didattiche mirate e incoraggiando una maggiore consapevolezza sul cibo che consumiamo.

Coinvolgimento delle scuole e dei docenti

Con l’adesione di 25 scuole e la partecipazione di 60 insegnanti, il progetto ha toccato molte anime della comunità scolastica triestina. Docenti e studenti hanno lavorato insieme, condividendo esperienze e conoscenze, e integrando l’orto nel curriculum scolastico in modo innovativo.

Una tradizione educativa che continua a crescere

L’esperienza triestina con gli Orti Slow Food è diventata un esempio di buone pratiche a livello nazionale. Grazie alla collaborazione con Slow Food e al supporto delle istruzioni operative di ASUGI, le scuole hanno potuto non solo utilizzare i prodotti dell’orto in classe, ma anche consumarli nella mensa scolastica, assicurando un’alimentazione sana e naturale.

I benefici per lo sviluppo dei giovani

L’educazione tramite gli Orti Slow Food ha permesso agli studenti di sviluppare competenze sensoriali, stimolare la curiosità scientifica e la consapevolezza ambientale. Questo percorso educativo ha insegnato loro non solo la teoria, ma anche l’importanza della pratica, del lavoro di squadra e del rispetto per l’ambiente.

Conclusioni e prospettive future

Concludendo il triennio con l’incontro alla Sala Bazlen di Palazzo Gopecvich, il progetto “Un’aula a cielo aperto” ha dimostrato il valore dell’educazione che va dall’orto alla tavola. Guardando al futuro, il successo di questa iniziativa suggerisce l’importanza di continuare a investire nell’educazione alimentare e ambientale delle giovani generazioni, per costruire un mondo più sostenibile e consapevole.

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