Cronaca & Attualità
Ritrovato il corpo di Cristian Molnar nel fiume Natisone
Il corpo di Cristian Molnar è stato ritrovato nel fiume Natisone dopo 20 giorni di ricerche. Il fratello Radu Petru lo ha identificato. Il sindaco di Premariacco annuncia una statua in memoria dei tre giovani scomparsi.
Nel corso della mattinata di oggi, domenica 23 giugno, nel fiume Natisone, è stato ritrovato il corpo di Cristian Molnar, giovane di 25 anni disperso dal 31 maggio. La conferma dell’identità è arrivata nel pomeriggio, quando il fratello, Radu Petru, ha riconosciuto il corpo.
Petru, dopo la tragedia che ha coinvolto Cristian e le sue due amiche, Patrizia Cormos (20 anni) e Bianca Doros (23 anni), si era trasferito lungo il Natisone per seguire da vicino le ricerche, che sono proseguite senza sosta per 20 giorni.
Dinamiche del ritrovamento
Il corpo di Cristian è stato ritrovato in una zona già battuta diverse volte, ma difficile da raggiungere a causa delle condizioni dell’acqua. Il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ha spiegato: “Il corpo di Cristian Molnar era sott’acqua, in una zona che era stata battuta diverse volte in queste settimane. È quasi impossibile entrare in quei posti, in quelle forre, quando l’acqua ha certe portate”.
Il livello dell’acqua, recentemente calato, ha permesso al gruppo fluviale dei vigili del fuoco di individuare il corpo, coperto da un grande masso e da legname.0
Il commento del Sindaco
Il sindaco De Sabata ha dichiarato ai giornalisti di aver suonato le campane a morto e fissato per il giorno successivo il lutto cittadino a Premariacco. Ha poi aggiunto: “Vi comunico che deve essere ancora riconosciuto dal fratello, ma io ho potuto vedere alcune cose: è lui”. Concludendo, il sindaco ha detto: “Chiudiamo una delle pagine più tristi della nostra piccola comunità. Il nostro compito era quello di restituire un corpo ai familiari e oggi l’operazione è stata portata a termine”.
“Una statua che li rappresenti abbracciati”
In onore dei tre ragazzi, il sindaco De Sabata ha annunciato il progetto di una statua che li rappresenti abbracciati. “Non mi interessa fare lapidi ai caduti”, ha detto De Sabata, “ma vorrei che a chiunque passi da qui arrivi il senso di quell’abbraccio tra i tre ragazzi, un segnale straordinario che porta via il cuore. Io quell’abbraccio lo voglio cristallizzare”. La comunità romena di Premariacco sostiene questo progetto, che rappresenta un ultimo regalo simbolico dei ragazzi prima di scomparire tra i flutti.
Il telefono ritrovato
Nel frattempo, è in corso un accertamento tecnico non ripetibile sul cellulare di Patrizia Maria Cormos, ritrovato sulle sponde del fiume Natisone. L’PM Letizia Puppa ha disposto che nel Laboratorio di informatica forense di Udine venga effettuata una copia forense del dispositivo, incluse le schede SIM e le schede di memoria. Questo accertamento è necessario per evitare il possibile deperimento del cellulare e garantirne l’utilizzabilità in caso di processo.
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