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Crisi degli Agenti di Commercio in FVG: mille persi in dieci anni

In dieci anni, il Friuli Venezia Giulia ha perso mille agenti di commercio, una crisi che riflette una tendenza nazionale e mette in difficoltà le PMI locali

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Agente di commercio
Agenti di commercio ( © Depositphotos)

Il numero di agenti e rappresentanti di commercio in Friuli Venezia Giulia è in forte calo. Secondo i dati forniti da Massimiliano Pratesi, presidente regionale e provinciale di Udine di Confcommercio Fnaarc, negli ultimi dieci anni la regione ha perso circa un migliaio di agenti. Questo trend negativo non è limitato solo al Friuli Venezia Giulia, ma riflette una tendenza nazionale, con una diminuzione di 4.000 agenti all’anno in Italia.

Un presidio importante del mercato

Gli agenti e rappresentanti di commercio svolgono un ruolo cruciale nell’economia italiana. Nonostante l’ascesa delle vendite online, questi professionisti rappresentano una preziosa barriera contro la concorrenza delle aziende estere. La loro attività permette alle piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana, di mantenere una presenza commerciale forte e competitiva.

Un ricambio generazionale difficile

Uno dei problemi principali segnalati da Pratesi riguarda il ricambio generazionale. Il settore è gravato da un fisco oneroso e costi di gestione elevati, che scoraggiano i giovani dall’intraprendere questa professione. Inoltre, le condizioni contrattuali spesso non rispettano gli accordi economici collettivi, creando ulteriori difficoltà per gli agenti di commercio.

Il ruolo cruciale degli agenti di commercio

Gli agenti di commercio intermediano il 70% del PIL del Paese, dimostrando la loro importanza nell’economia italiana. Essi sono fondamentali per le PMI, che grazie al lavoro degli agenti riescono a vendere i propri prodotti e servizi. Gli agenti, spesso plurimandatari, gestiscono più mandati contemporaneamente, il che permette loro di sostenere i costi della propria attività e garantire una presenza commerciale anche a chi non potrebbe permettersela.

La situazione attuale in Italia

Attualmente, in Italia ci sono circa 209.000 agenti di commercio, di cui 18.000 prossimi alla pensione. Questo dato evidenzia ulteriormente la necessità di un ricambio generazionale. Inoltre, solo il 15% degli agenti di commercio è composto da donne, una percentuale che indica una scarsa rappresentanza femminile nel settore. Gli agenti plurimandatari rappresentano il 74% del totale, mentre il 26% sono monomandatari.

Le proposte di Confcommercio Fnaarc

Per contrastare questa crisi, è fondamentale un maggiore supporto da parte delle aziende. Pratesi e il presidente nazionale di Confcommercio Fnaarc, Alberto Petranzan, sottolineano l’importanza di agevolazioni fiscali e contrattuali che possano incentivare i giovani ad entrare nel settore. Le imprese devono collaborare attivamente per rendere la professione più attrattiva e sostenibile.

L’Impatto sulle imprese

La diminuzione degli agenti di commercio ha un impatto significativo anche sulle aziende che si avvalgono del loro operato. Le PMI, in particolare, rischiano di perdere una figura professionale chiave, essenziale per la loro crescita e competitività sul mercato. Le grandi aziende, seppur con maggiori risorse, dipendono anch’esse dagli agenti per l’intermediazione e la gestione delle reti commerciali.

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