Cronaca & Attualità
Uso improprio di una Mustang: meccanico condannato a due anni e sei mesi
Scandalo a Trieste: Meccanico condannato per aver usato la Mustang del cliente per una notte di festa con gli amici
TRIESTE – Un episodio che ha dell’incredibile ha visto protagonista un meccanico cinquantenne di Trieste il quale ha utilizzato l’auto di un cliente per andare a bere con gli amici. La vicenda si è conclusa con una condanna a due anni e sei mesi di carcere, senza sospensione condizionale della pena, per appropriazione indebita. Il giudice del Tribunale penale Francesco Antoni ha emesso la sentenza, confermando la richiesta del pubblico ministero Andrea la Ganga.
Il riconoscimento
La storia inizia nel marzo 2022, quando la sorella del proprietario della Mustang 2005 cabrio riconosce l’auto parcheggiata in modo anomalo vicino al bar Stella. “Mi è sembrato strano,” ha testimoniato la donna, sottolineando come suo fratello fosse estremamente attento alla cura della vettura. Dopo averlo chiamato, ha scoperto che l’auto era stata portata dal meccanico appena un giorno prima.
L’intervento dei testimoni
Accompagnata da un amico, la sorella del proprietario ha chiesto agli avventori del bar chi fosse uscito dall’auto. Gli è stato indicato un gruppo di cinque persone sedute a un tavolo esterno. Uno di loro ha inizialmente dichiarato di essere il proprietario della Mustang, ma successivamente, sotto le insistenti richieste dei testimoni, l’uomo ha ammesso di essere il meccanico, consegnando le chiavi e dileguandosi prima dell’arrivo della polizia. In aula, è stato sottolineato come il cinquantenne sembrasse in stato di ebbrezza al momento dell’incidente.
La sentenza del giudice
La condanna a due anni e sei mesi di carcere è stata emessa senza la sospensione condizionale della pena, in quanto il meccanico aveva precedenti penali per reati simili commessi meno di cinque anni prima. Oltre alla pena detentiva, il meccanico dovrà pagare un’ammenda di 2500 euro e un risarcimento di 3000 euro, più le spese legali, al proprietario dell’auto, un trentenne residente a Trieste, rappresentato dall’avvocato Silvia Piemontesi (sostituita in aula dall’avvocato Caterina Masoli).
Le testimonianze in aula
Durante l’udienza, sono stati ascoltati i testi della parte civile, inclusa la sorella del proprietario e un suo amico, oltre agli agenti di polizia intervenuti. Le loro testimonianze hanno fornito un quadro chiaro della serata in questione e del comportamento inappropriato del meccanico. La difesa, rappresentata dall’avvocato Antonio Santoro, ha annunciato la possibilità di ricorso in appello, ritenendo la pena troppo severa.
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