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Salute

Investire nei giovani per superare la crisi degli infermieri: il caso del Friuli Venezia Giulia

L’Italia sta affrontando una grave carenza di infermieri, con un deficit di 60.000 unità necessario per raggiungere gli standard nazionali e ben 140.000 per allinearsi alla media europea

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Infermieri
Infermieri ( © Depositphotos)

La carenza di personale sanitario non è un problema nuovo in Italia, ma negli ultimi anni ha raggiunto livelli allarmanti. Non sono solo i medici a mancare, ma anche gli infermieri, figura essenziale per il funzionamento del sistema sanitario. Secondo i dati riportati da Nurse Times, sul territorio nazionale sono registrati poco più di 332.000 infermieri, un numero ben al di sotto degli standard nazionali ed europei.

La carenza e i numeri necessari

Per garantire un’assistenza sanitaria adeguata, in Italia servirebbero almeno altri 60.000 infermieri, ma per raggiungere la media europea ne occorrerebbero ben 140.000 in più. Questa situazione rappresenta una sfida significativa per il settore sanitario italiano, che deve affrontare non solo la carenza di personale, ma anche l’invecchiamento degli infermieri attualmente in servizio.

Investire sui giovani

Una possibile soluzione per contrastare questa carenza è investire sui giovani. Recentemente, si è concretizzata un’iniziativa in questa direzione con un aumento del numero di posti disponibili nelle università per il corso di laurea in infermieristica. Nell’ultimo anno accademico, i posti sono aumentati, arrivando a un totale di 20.000 posti per regione.

Posti vacanti e difficoltà persistenti

Nonostante l’aumento dei posti disponibili nelle università, i risultati non sono stati così sorprendenti. Molti posti rimangono vacanti, e la mancanza di personale giovane, qualificato e fresco di studi continua a influenzare negativamente l’assistenza sanitaria attuale. Questo porta a condizioni lavorative sempre più complesse, anche a causa dell’invecchiamento del personale infermieristico esistente.

Le retribuzioni: un ostacolo importante

Uno dei motivi principali di questa carenza è rappresentato dalle retribuzioni degli infermieri italiani, che sono al di sotto della media europea. Nel 2021, lo stipendio medio di un infermiere in Italia era meno di 40.000 dollari lordi, rispetto ai 50.000 dollari della media europea. Questa disparità salariale spinge molti giovani infermieri a emigrare verso paesi con salari più elevati, come il Belgio (quasi 90.000 dollari), la Germania (60.000 dollari) e la Danimarca (65.000 dollari). Una ricerca dell’Osservatorio CPI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha evidenziato questa tendenza migratoria.

La situazione in FVG

In un contesto nazionale problematico, il Friuli Venezia Giulia presenta un leggero miglioramento rispetto ad altre regioni. Secondo i dati di Ansa, la regione ha registrato un incremento significativo nella selezione e nel potenziamento del personale infermieristico. Con quasi 7 infermieri ogni 1000 abitanti e un recente concorso pubblico per il reclutamento di 338 infermieri nel gennaio 2024, il Friuli Venezia Giulia dimostra un impegno concreto per migliorare la situazione.

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