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Inaugurata la nuova Tomografia Ottica al presidio ospedaliero di Tolmezzo

Il presidio ospedaliero di Tolmezzo ha ricevuto una nuova tomografia oculare computerizzata grazie a una donazione. L’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, ha sottolineato la necessità di riformare il sistema sanitario regionale per rispondere alle nuove esigenze demografiche

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Equipe medica - Salute in Friuli-Venezia Giulia, nuove tecnologie e necessità di cambiamento. Donata una nuova tomografia oculare computerizzata all'ospedale di Tolmezzo
Equipe medica (© Depositphotos)

Il presidio ospedaliero di Tolmezzo ha recentemente accolto una nuova tomografia oculare computerizzata grazie alla generosità di un gruppo di imprenditori della Carnia, coordinati dall’associazione “Apollo Prometeo & Walter Candoni”. Questo evento rappresenta un importante passo avanti per la sanità locale e regionale, potenziando le capacità diagnostiche e riducendo i tempi di attesa per i pazienti.

Benefici della nuova tomografia oculare computerizzata

La tomografia ottica computerizzata (Oct) è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere scansioni della cornea e della retina, fondamentale per la diagnosi e il follow-up di numerose patologie oculari. Con un valore di circa 36 mila euro, il nuovo macchinario non solo arricchisce la strumentazione presente, ma consente di ridurre le liste di attesa e di offrire nuove prestazioni.

Alla cerimonia erano presenti varie autorità locali, tra cui il direttore medico del presidio ospedaliero di Tolmezzo, Loris D’Orlando, il sindaco di Tolmezzo, Roberto Vicentini, e il presidente della Comunità di montana della Carnia, Ermes Antonio De Crignis. Questa donazione evidenzia la concreta generosità della comunità e la collaborazione tra istituzioni e cittadini per migliorare i servizi sanitari locali.

Le parole dell’assessore alla salute

Durante la cerimonia, l’assessore alla Salute del Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha sottolineato la necessità di una riforma del sistema sanitario, ormai obsoleto e non più in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze delle comunità. Ha dichiarato: “Una macchina di ultima generazione, frutto di ricerca scientifica e di conquiste tecniche un tempo inimmaginabili, oggi è nelle disponibilità dei nostri professionisti della salute che operano nel campo delle patologie legate all’occhio. Con la nuova strumentazione, le persone affette da questo genere di malattie vedranno potenziata la diagnosi precoce, aumentata la non invasività degli esami e accorciati i loro percorsi di attesa. Un traguardo importante che racconta della concreta generosità di chi vive quotidianamente il proprio territorio e al quale va il grazie dell’Amministrazione regionale che, dal suo canto, sta lavorando con costanza e determinazione per offrire le migliori cure di prossimità anche in zone complesse come quelle della montagna”.

Necessità di cambiamenti strutturali nel sistema sanitario

Riccardi ha evidenziato l’importanza di cambiare l’impianto del sistema sanitario, fermo a 30 anni fa. Ha parlato di un mondo in cui si vive molto di più ma si nasce molto di meno, sottolineando la necessità di scelte strutturali per rispondere alle dinamiche demografiche e sociali attuali. “Per modificare questo modello, a fronte di dinamiche demografiche profondamente modificate, in un mondo in cui si vive molto di più ma si nasce molto di meno, vanno fatte scelte strutturali: questo non significa chiudere i nostri punti di salute ma trasformarli, razionalizzando e specializzando le loro competenze, tenendo conto delle componenti che stanno emergendo con grande evidenza, dalla solitudine all’emarginazione, in un’alleanza tra centro e periferia dove la risposta ospedaliera rappresenta solo una parte della domanda di salute globale”, ha aggiunto.

Riccardi ha anche parlato delle sfide attuali del sistema sanitario, inclusi l’aumento della spesa, la carenza di personale e la gestione della cronicità sul territorio, concludendo con un invito a una riflessione condivisa e alla necessità di decisioni coraggiose per il futuro della sanità regionale.

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