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Gorizia

Il mondo non ha confini!

Dhafer Youssef e Eivind Aarset in concerto al Castello di Kromberk il 30 luglio per la rassegna Specchi di Confine = Zrcala Meje. Le interviste al musicista tunisino e al suo fonico, il friulano Giulio Gallo

Massi Boscarol

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foto: ©Monia Pavoni. Dhafer Youssef e Eivind Aarset. Saranno in concerto al Castello di Kromberk il 30 luglio per la rassegna Specchi di Confine = Zrcala Meje

GORIZIA, NOVA GORICA – prima edizione del Festival Specchi di Confine = Zrcala Meje che si interseca con la sesta edizione di Musiche dal Mondo = Glasbe Sveta, rassegne che si prefiggono di tramandare le esperienze, il folklore e le tradizioni musicali del passato declinandole con linguaggi contemporanei. Tra gli altri protagonisti The Vegetable Orchestra (26 luglio, Villa De Nordis), Biréli Lagrène (27 luglio, Villa De Nordis), Bombino (1 agosto, Kromberk), Richard Galliano (3 agosto, Kromberk) e naturalmente Dhafer Youssef & Eivind Aarset martedì 30 luglio sempre al Castello di Kromberk.

“Ho conosciuto the great Giulio tramite un grandissimo amico nonché musicista straordinario che si chiama Ferenc Snetberger” ci racconta Dhafer Youssef, icona dell’ethno jazz, in attesa del live del 30. “Sono passati quasi dieci anni e a quel tempo stavo cercando un valido tecnico del suono, bravo professionalmente e che, entrando a tutti gli effetti nella mia band, avrebbe dovuto esser per forza anche also a friend, perchè questa è la mia filosofia. Ferenc mi disse testualmente – non c’è nessuno come lui! Ci siamo incontrati a Lione per una tre giorni di concerti molto impegnativa con musicisti ai massimi livelli internazionali come Dave Holland e ci siamo capiti al volo tuffandoci assieme in quel nuovo suono che io stavo cercando e che lui mi ha dato, perchè la musica che lui “vede” è davvero unica”.

Artisti ECM, Cristicchi, Antonella Ruggiero, l’Arena di Verona, la reunion leggendaria di Albano e Romina, gli inizi col mago del suono, Stefano Amerio: per enunciare tutte le collaborazioni di Giulio Gallo, friulano di Galleriano di Lestizza (come lui stesso sottolinea orgogliosamente!) ci sarebbe da redigere un articolo a parte.

“Nel mio modo di lavorare, davanti a tutto c’è sempre il rapporto umano” ci confida schietto GG, intercalando “e con alcuni c’è un rapporto davvero speciale. Ferenc sicuramente, Valter Sivilotti e naturalmente Dhafer che non è solo DY ma tutto il suo entourage che lui chiama la famiglia… e che è diventata anche la mia di famiglia. Con lui diventi un fratello, con lui c’è qualcosa di speciale, è palese: mi riconosce inoltre come parte della band e il mio diventa un lavoro creativo, non solo un “accendi i microfoni e vai!” Entrare nel mood, seguire il brano, entrarci dentro, viverlo: in nove anni non ho mai fatto un concerto che fosse identico – ma neanche simile! – al precedente e solo questa è una particolarità che in pochi musicisti hanno e che mi fa essere oltre che un amico ed un fratello, il primo dei suoi fans. Ai suoi live non succede mai che io non venga presentato, questo è un grande orgoglio per me.”

“Dhafer inoltre è un cittadino del mondo” sottolinea con una certa emozione Gallo “e si batte nel suo piccolo per le ingiustizie di questo pianeta e come il sottoscritto è avulso alle barriere, perchè sono finte, sono state costruite dall’uomo, dagli interessi, dalla politica, perchè il mondo non ha confini, e nella musica – nella sua musica in particolare – questo è palpabile. Tunisino, ha vissuto a Vienna, in Italia, a Parigi, a NY, ovunque mi vien da dire, è un cosmopolita che ha conosciuto diverse realtà che poi sa riunire come con un filo di seta. Ma sopra ogni cosa, e questa per me è la sua più grande qualità, è capace di leggere tra le righe e sa riconoscere la bellezza: delle persone, delle cose e naturalmente della musica.”

“Il FVG è un luogo molto importante per me perchè è la casa di Giulio, my brother. E naturalmente amo il vino bianco che qui si produce e poi mi piace la polenta perchè in Tunisia abbiamo un piatto abbastanza simile. Sì, amo gli asparagi e questa terra che è di confine ma… che non ha confini” conclude Youssef con il giusto mix di leggerezza e profondità.

E così il virtuoso dell’oud, oltre che cantante e compositore si esibirà in duo con Eivind Aarset, chitarrista ed altro amico di vecchia data, in un ponte cromatico che dal Mediterraneo arriva alla Norvegia, caleidoscopio di suoni tra jazz, elettronica e radici etniche. Un’esperienza di avanguardia e ricerca ancestrale dal carattere sahariano-scandinavo nella direzione di un futuro antico, ovviamente senza confini.

Programma completo della rassegna e biglietti su Circolo Controtempo

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