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Economia & Lavoro

Albi professionali per educatori, la Regione chiede una fase transitoria

L’assessore Rosolen chiede una fase transitoria per i nuovi Albi professionali degli educatori in Friuli-Venezia Giulia, evidenziando rischi di carenza di personale e sovrapposizione di competenze

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Educatrice professionale - Albi professionali per educatori, la Regione chiede una fase transitoria
Educatrice professionale (© Depositphotos)

L’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Famiglia, Alessia Rosolen, ha sollevato preoccupazioni riguardo l’implementazione della nuova legge 55/2024. Questa normativa, che definisce le professioni in ambito pedagogico ed educativo, introduce due nuovi Albi professionali: quello dei pedagogisti e quello degli educatori professionali socio-pedagogici. Tuttavia, la sua attuazione potrebbe generare incertezze e criticità per i servizi educativi in Friuli-Venezia Giulia.

Le preoccupazioni della Regione

L’assessore Rosolen ha evidenziato che la nuova legge, sebbene rappresenti un importante riconoscimento formale per le professioni pedagogiche, potrebbe non tener conto della complessità e diversità dei servizi educativi regionali. “La norma potrebbe aggravare la carenza di personale qualificato”, ha dichiarato Rosolen, sottolineando l’importanza di una fase transitoria per permettere un’adeguata adattamento del sistema.

Sovrapposizione di competenze e incertezze

Un punto cruciale di discussione è la sovrapposizione di competenze tra le autorità regionali e nazionali. Mentre i servizi educativi per la prima infanzia rientrano tra le competenze regionali, la regolamentazione delle professioni è una competenza concorrente. Questa situazione potrebbe creare confusione e incertezza per le istituzioni pubbliche e i gestori privati dei servizi.

La necessità di un intervento emendativo

Rosolen ha chiesto alla Conferenza delle Regioni di intervenire presso il legislatore per proporre modifiche urgenti alla legge. La richiesta principale è l’introduzione di una fase transitoria che permetta di chiarire i confini delle nuove professioni e riconoscere le competenze acquisite sul campo dai professionisti già operativi. “È essenziale evitare che la mancanza di chiarezza porti a una paralisi dei servizi educativi, ha ribadito l’assessore.

In attesa di un intervento legislativo che chiarisca questi aspetti, la Regione Friuli-Venezia Giulia si trova in una situazione di incertezza. La formazione degli Albi professionali potrebbe rappresentare un significativo passo avanti per la qualità dei servizi educativi, ma solo se attuata con attenzione e gradualità. La richiesta di una fase transitoria appare quindi essenziale per garantire una transizione ordinata e priva di impatti negativi sui servizi.

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