Cronaca & Attualità
Imposta di soggiorno in Friuli-Venezia Giulia: 2023 da record
Il 2023 ha segnato un record per l’imposta di soggiorno in Friuli-Venezia Giulia, con un gettito di 6 milioni di euro, in aumento del 17,3%. Comuni come Tarvisio e Palmanova hanno contribuito a questo risultato.
Il 2023 ha segnato un anno storico per l’imposta di soggiorno nei Comuni del Friuli-Venezia Giulia. Con un gettito totale di 6 milioni di euro, la regione ha visto un incremento significativo del 17,3% rispetto ai 5,1 milioni del 2022. Questo risultato non solo riflette il crescente interesse turistico verso la regione, ma anche l’espansione dell’applicazione dell’imposta a nuovi comuni.
Crescita e nuovi comuni
Il record del 2023 è il risultato di una combinazione di fattori. La crescita del movimento turistico nella regione ha contribuito notevolmente, con un aumento della domanda e della spesa da parte dei visitatori. A questo si aggiunge l’introduzione dell’imposta di soggiorno in nuovi Comuni come Tarvisio, Muggia, Cividale e Palmanova, elevando il numero totale dei comuni che applicano questa tassa a 14. È importante notare che, mentre i comuni come Duino Aurisina hanno sospeso l’imposta fino al 2024, altri hanno adottato la misura con risultati positivi.
Trieste e Lignano: leader nel gettito dell’imposta
Trieste si conferma come il principale beneficiario dell’imposta di soggiorno, con un gettito di 2.148.000 euro e una crescita del 27,1% rispetto all’anno precedente. Questo notevole aumento ha permesso al capoluogo di superare Lignano, che ha visto un incremento più modesto (+1,8%), raggiungendo 2.136.000 euro. Grado, altro importante centro turistico, ha registrato una crescita del 5,3%, superando abbondantemente il milione di euro.
Le nuove aree e i risultati iniziali
L’introduzione dell’imposta in Tarvisio e Palmanova ha dato buoni risultati nei loro primi anni di applicazione. Tarvisio ha raccolto circa 186.000 euro, mentre Palmanova ha incassato 143.560 euro. Anche i comuni più piccoli come Forni di Sopra e Muggia hanno contribuito in modo significativo, rispettivamente con circa 63.000 euro e 55.000 euro. Questi risultati mostrano come anche le località meno turistiche possano beneficiare dell’imposta.
Le previsioni per il 2024
Guardando al futuro, le stime per il 2024 suggeriscono un gettito di quasi 5,8 milioni di euro, sebbene i bilanci finali potrebbero superare i 6 milioni. I bilanci preventivi indicano che Trieste e Lignano continueranno a generare i maggiori introiti, con previsioni di circa 2 milioni di euro ciascuno. Grado dovrebbe incassare circa 1 milione di euro, mentre Tarvisio prevede 210.000 euro e Aquileia 145.000 euro.
Il ruolo cruciale del dialogo tra comuni e operatorii turistici
Antonio Simeoni, vice presidente della Fondazione Think Tank Nord Est, sottolinea l’importanza del dialogo tra Comuni e operatori turistici. Secondo Simeoni, le risorse ottenute dall’imposta di soggiorno sono fondamentali per garantire servizi di qualità e per gestire in modo efficiente il sistema di accoglienza. È essenziale che tali risorse siano utilizzate non solo per migliorare l’infrastruttura e i servizi, ma anche per stimolare l’attrattività delle destinazioni e promuovere gli investimenti delle imprese locali.
Un strumento prezioso per lo sviluppo regionale
L’imposta di soggiorno si conferma come uno strumento prezioso per lo sviluppo turistico e economico del Friuli Venezia Giulia. L’aumento del gettito e l’espansione dell’applicazione nei diversi Comuni sono segnali positivi della crescita del settore turistico regionale. Tuttavia, è fondamentale che l’impiego delle risorse raccolte sia gestito con trasparenza e efficacia, per garantire che i benefici siano condivisi tra residenti, imprese e visitatori.
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