Economia & Lavoro
Sicurezza sul lavoro: Friuli-Venezia Giulia riduce le vittime del 50%
Friuli Venezia Giulia dimezza le vittime di incidenti sul lavoro nel 2024, posizionandosi tra le regioni più sicure d’Italia
TRIESTE – Sono sei le vittime di incidenti mortali sul lavoro in Friuli Venezia Giulia nei primi sei mesi del 2024, quasi dimezzate rispetto alle 11 dello stesso periodo del 2023. Questo significativo miglioramento ha portato la nostra regione a collocarsi nella ‘zona bianca’, con un’incidenza infortunistica inferiore del 75% alla media nazionale. I dati sono stati divulgati dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering di Mestre.
Trieste: capoluogo sicuro
Quest’anno, Trieste non ha registrato alcuna vittima sul lavoro, posizionandosi come la provincia più sicura della regione. Al pari di altre 19 province italiane, Trieste si trova all’89esimo posto, l’ultimo in Italia per numero di incidenti mortali. Questo rappresenta un netto miglioramento rispetto all’anno precedente, quando un lavoratore portuale 58enne perse la vita a febbraio.
Le altre province del FVG
Pordenone ha registrato tre vittime nei primi sei mesi del 2024, il numero più alto tra le province del Friuli Venezia Giulia, conferendole la ‘maglia nera’ e collocandola al 27esimo posto in Italia. Tuttavia, questo rappresenta un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2023, quando la provincia era settima con cinque decessi.
Gorizia è rimasta stabile con una vittima, mantenendo la sua posizione nella ‘zona arancione’. Udine, invece, ha visto un calo significativo, passando da quattro vittime nel primo semestre del 2023 a due nel 2024, entrando così nella ‘zona bianca’.
Il contesto nazionale
A livello nazionale, la situazione resta preoccupante. Nei primi sei mesi del 2024, si sono registrate 469 vittime sul lavoro, 19 in più rispetto al 2023, segnando un aumento del 4,2%. Una vittima su cinque era straniera, un dato che evidenzia le difficoltà di integrazione e sicurezza per i lavoratori immigrati.
Le regioni con l’incidenza più alta di incidenti mortali includono Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Campania, Emilia-Romagna e Umbria, tutte in ‘zona rossa’. Il settore delle costruzioni si conferma come quello con più vittime.
La suddivisione in zone
La suddivisione in zone è basata sull’incidenza infortunistica, ovvero il numero di infortuni mortali per ogni milione di occupati. Con un’incidenza media nazionale di 15,5, cinque punti in più rispetto allo scorso anno, le regioni in ‘zona rossa’ superano il 125% di questa media, evidenziando le aree più a rischio.
Un segnale di speranza
Nonostante il contesto nazionale drammatico, i dati del Friuli Venezia Giulia offrono un segnale di speranza. La riduzione degli incidenti mortali nella nostra regione dimostra che le misure di sicurezza e prevenzione possono fare la differenza. È fondamentale continuare su questa strada, investendo in formazione e sicurezza per proteggere la vita dei lavoratori.
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