Economia & Lavoro
Acs Capital: 43 licenziamenti a Tavagnacco e chiusura degli uffici di Milano e Roma
Acs Capital ha annunciato 66 licenziamenti, di cui 43 nella sede di Tavagnacco, e la chiusura degli uffici di Milano e Roma. I sindacati si oppongono e coinvolgeranno le istituzioni locali per tutelare i lavoratori.
La Acs Capital, società di gestione dei crediti deteriorati controllata dal fondo statunitense Bain Capital, ha annunciato un drastico piano di riorganizzazione che prevede il licenziamento di 66 dei 76 dipendenti, oltre alla chiusura degli uffici di Milano e Roma.
La decisione è stata comunicata durante un incontro con le organizzazioni sindacali, in seguito ai 50 licenziamenti collettivi effettuati nel 2023. La nuova ondata di tagli include ulteriori 43 dipendenti della sede di Tavagnacco, portando a un totale di 66 licenziamenti.
Le motivazioni dell’azienda
Secondo quanto riportato dai rappresentanti sindacali Guido Fasano (Fabi), Gennaro Manco (First Cisl), e Andrea Rigonat (Fisac Cgil), la decisione sarebbe giustificata dall’azienda a causa del recesso dei contratti di servicing sui portafogli in gestione ad Acs. La società si concentrerà ora esclusivamente sull’attività di master servicing, determinando la chiusura degli uffici non colpiti dai tagli precedenti.
La reazione dei sindacati
I sindacati hanno immediatamente reagito, annunciando che metteranno in atto tutte le azioni possibili per contrastare la decisione della proprietà. Hanno inoltre dichiarato che coinvolgeranno le istituzioni locali per cercare di tutelare i lavoratori e approfondire le ragioni di questa scelta, presa a meno di un anno dalla conclusione della precedente procedura di licenziamento.
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