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Il Tagliamento: il re dei fiumi alpini sotto minaccia

Il Tagliamento, ultimo fiume naturale delle Alpi, è minacciato da nuove opere: appello degli ambientalisti per la sua tutela

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Fiume Tagliamento
Fiume Tagliamento ( © Depositphotos)

Il Tagliamento, noto come il “Re dei fiumi alpini”, rappresenta un patrimonio naturale unico non solo per il Friuli-Venezia Giulia, ma per l’intera Europa. Questo fiume, che attraversa il cuore del Friuli, è considerato l’ultimo fiume naturale delle Alpi, conservando caratteristiche ecologiche che altrove sono ormai perdute. A sottolineare l’importanza di questo corso d’acqua sono le principali associazioni ambientaliste, come Legambiente, WWF, Lipu e l’associazione Foce del Tagliamento odv, che pongono l’attenzione sull’importanza di preservare l’integrità del Tagliamento per le generazioni future.

Un patrimonio ecologico di inestimabile valore

Il medio corso del Tagliamento è stato oggetto di studio da parte di università ed enti di ricerca sia italiani che stranieri, grazie alla sua elevata qualità ambientale. Questo fiume rappresenta un esempio raro di ambiente fluviale che ha mantenuto intatte le sue dinamiche naturali, offrendo servizi ecosistemici di grande valore, come la purificazione delle acque, la regolazione del microclima, la conservazione della biodiversità e la protezione dai fenomeni di erosione. Tali caratteristiche rendono il Tagliamento un simbolo di sostenibilità ambientale e un modello da preservare e promuovere.

Le proposte controverse della regione

Nonostante l’evidente valore ambientale del Tagliamento, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Autorità di Bacino propongono la realizzazione di nuove infrastrutture proprio nel medio corso del fiume. Queste opere, secondo le associazioni ambientaliste, rischiano di interrompere la continuità ecologica del fiume, con conseguenze irreversibili sull’ambiente, sul paesaggio e sugli stessi benefici economici legati alla presenza di un fiume libero di scorrere.

L’investimento della Regione in fondi europei per il ripristino dei Magredi nell’area protetta della rete Natura 2000 sembra entrare in contrasto con la proposta di nuove opere, sollevando dubbi sulla coerenza delle politiche di gestione del territorio.

La legge europea sul ripristino della natura

L’entrata in vigore della Nature Restoration Law, una legge europea che mira a ripristinare la continuità fluviale per 25.000 chilometri di corsi d’acqua nell’Unione Europea, aggiunge ulteriore peso alla questione. Le associazioni ambientaliste sottolineano come le proposte di nuove opere sul Tagliamento vadano in netto contrasto con questa normativa, mettendo a rischio l’ultimo fiume dell’Europa occidentale che ancora conserva una continuità fluviale naturale. Tale disallineamento non solo solleva preoccupazioni a livello locale, ma rischia di minare la credibilità della regione nella gestione sostenibile delle risorse naturali.

Un invito al dialogo e alla partecipazione

Secondo le associazioni, la questione del Tagliamento non può essere affrontata esclusivamente attraverso la logica delle grandi opere, ma richiede un approccio integrato che consideri tutte le componenti dell’ecosistema fluviale. È necessario esplorare alternative che vadano oltre la semplice riduzione del rischio di alluvioni, valutando attentamente gli impatti su scala locale e globale.

Le comunità rivierasche, storicamente e culturalmente legate al fiume, devono essere coinvolte in un processo di partecipazione e dialogo per garantire che ogni decisione sia condivisa e rispecchi le reali esigenze del territorio.

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