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Collegamento marittimo Trieste-Monfalcone: l’opinione di Walter Zalukar

Il collegamento marittimo Trieste-Monfalcone: un progetto finanziato con milioni ma con una media di soli 11 passeggeri per viaggio

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Walter Zalukar
Walter Zalukar

Il collegamento marittimo tra Trieste e Monfalcone, inaugurato il 4 giugno scorso, è stato recentemente definito un fallimento da Walter Zalukar, rappresentante dell’associazione Costituzione 32. Le sue dichiarazioni pongono in luce una serie di criticità che mettono in discussione la gestione e l’efficacia di questo progetto, finanziato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia con un imponente investimento di un milione e mezzo di euro.

Un servizio con presenza scarsissima

Dall’avvio del servizio, la situazione è stata di gran lunga al di sotto delle aspettative. Secondo Zalukar, ogni viaggio ha visto una presenza media di soli 11 passeggeri su una capacità di 300 posti. Questo corrisponde a una percentuale di occupazione del 3%, evidenziando un livello di utilizzo estremamente basso. Con costi di gestione e di mantenimento così elevati, il progetto sembra aver fallito nel raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità e di attrattiva per i viaggiatori.

Costi e benefici: un disequilibrio evidente

Zalukar ha messo in evidenza che ogni passeggero trasportato da Trieste a Monfalcone costa alla Regione 189 euro, mentre il biglietto per il viaggio è venduto a solo 8 euro. Questo dislivello tra il costo del servizio e il prezzo pagato dai passeggeri rappresenta una spesa insostenibile per le finanze regionali. Il milione e mezzo di euro investito nel progetto appare così come un investimento non giustificato dai risultati ottenuti.

Il confronto con altri servizi essenziali

Zalukar ha poi lanciato una provocazione ancora più forte, sottolineando che i fondi utilizzati per il collegamento marittimo avrebbero potuto essere destinati ad altri servizi essenziali. In particolare, ha ricordato che Monfalcone è stata privata dell’automedica, un servizio fondamentale per le emergenze mediche. Con il milione e mezzo di euro speso per il trasporto marittimo, sarebbe stato possibile mantenere attivo il servizio di automedica a Monfalcone per due anni, 24 ore su 24. Questo confronto mette in evidenza una scelta di priorità discutibile e solleva interrogativi su come vengono allocati i fondi pubblici.

Le dichiarazioni dell’ex sindaco Cisint

L’ex sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, aveva fortemente sostenuto la realizzazione del collegamento marittimo. Alla luce delle recenti critiche e dei dati negativi, ha dichiarato che era importante ripartire e che i criteri di valutazione non possono essere basati esclusivamente sulla “media numerica”. Tuttavia, Zalukar risponde con durezza, affermando che i soldi dei contribuenti sarebbero stati meglio spesi in servizi vitali come l’automedica piuttosto che in un servizio di trasporto marittimo scarsamente utilizzato.

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