Pordenone
Incendio notturno in Casera Ferron: giovani in pericolo a Cimolais
Otto ragazzi in pericolo a Cimolais: un incendio scoppia nella notte nella casera Ferron. Intervengono i Vigili del Fuoco
Nella notte del 2 settembre, un gruppo di otto ragazzi che stava trascorrendo una serata in una casera di montagna a Cimolais, in provincia di Pordenone, ha vissuto momenti di grande paura. Il tetto della casera Ferron ha preso fuoco, obbligando i giovani a un’improvvisata operazione di emergenza per evitare una tragedia.
L’incendio scoppia all’alba
L’incendio si è sviluppato attorno alle 4:30 del mattino, quando la maggior parte dei ragazzi stava dormendo all’interno della casera. Le fiamme hanno avuto origine nel punto in cui passava la canna fumaria, suggerendo che una scintilla o un surriscaldamento avessero innescato il fuoco. In pochi istanti, il tetto dell’edificio era in fiamme e l’interno era invaso dal fumo. L’odore acre del legno bruciato e la densità del fumo hanno svegliato i giovani, che si sono immediatamente resi conto della gravità della situazione.
Il tentativo di spegnere le fiamme
Senza perdere tempo, i ragazzi hanno cercato di contrastare le fiamme con i mezzi a loro disposizione. Utilizzando l’acqua della fonte situata all’esterno della struttura, hanno tentato di spegnere l’incendio. Tuttavia, i loro sforzi si sono rivelati insufficienti contro l’intensità del rogo. Due di loro, dimostrando grande lucidità e coraggio, si sono allontanati dalla casera per raggiungere una zona con copertura telefonica e chiamare i soccorsi. Questa decisione si è rivelata cruciale per l’esito positivo della vicenda.
L’intervento dei vigili del fuoco
Ricevuta la chiamata d’emergenza, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Maniago si è messa immediatamente in movimento. Utilizzando i mezzi in dotazione, i soccorritori hanno percorso la strada forestale fino a dove era possibile arrivare con i veicoli, dopodiché hanno proseguito a piedi. Il tragitto a piedi, durato circa 40 minuti, è stato affrontato con determinazione dai Vigili del Fuoco, che trasportavano estintori idrici, motoseghe e una termocamera per rilevare eventuali focolai nascosti.
Le operazioni di bonifica e spegnimento
Una volta raggiunta la casera, i Vigili del Fuoco hanno iniziato immediatamente le operazioni di bonifica e minuto spegnimento delle parti bruciate. Grazie alla termocamera, i soccorritori hanno potuto verificare la presenza di eventuali focolai ancora attivi all’interno del tetto e dell’edificio. Dopo alcune ore di lavoro intenso, attorno alle 9:00, è stato confermato che l’incendio era stato completamente domato e che non vi erano più focolai attivi.
Un lieto fine
Fortunatamente, tutti i ragazzi sono rimasti illesi grazie alla loro prontezza e all’efficace intervento dei Vigili del Fuoco. La casera Ferron, nonostante i danni subiti, non ha riportato crolli strutturali, e i giovani hanno potuto lasciare la zona senza conseguenze fisiche. Questa vicenda, seppur con un lieto fine, richiama l’attenzione sull’importanza della sicurezza nelle strutture montane e sulla necessità di effettuare controlli regolari, soprattutto in luoghi isolati come le casere di montagna.
La prevenzione resta essenziale
L’incendio alla casera Ferron mette in luce la vulnerabilità degli edifici rurali, specialmente quelli utilizzati saltuariamente. Una manutenzione regolare e una verifica costante delle condizioni delle canne fumarie e delle strutture in legno sono fondamentali per prevenire situazioni simili. La prontezza di riflessi dei ragazzi e l’efficienza dei Vigili del Fuoco hanno evitato una possibile tragedia, ma è essenziale che episodi del genere servano da monito per aumentare la consapevolezza e le misure di prevenzione.
In conclusione, la vicenda di Cimolais sottolinea l’importanza di essere preparati anche nelle situazioni di emergenza meno prevedibili. La fortuna, unita al coraggio dei ragazzi e alla rapidità di intervento dei Vigili del Fuoco, ha permesso che tutto si risolvesse senza conseguenze gravi. Un promemoria per tutti noi: la sicurezza non è mai troppa, specialmente in ambienti isolati e lontani dai centri abitati.
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