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30 milioni di euro per il Tagliamento: investimenti e controversie ambientali

Il Friuli Venezia Giulia riceve 30 milioni per la sicurezza del fiume Tagliamento, ma le associazioni ambientaliste sollevano preoccupazioni

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Fiume Tagliamento
Fiume Tagliamento ( © Depositphotos)

Il Friuli-Venezia Giulia riceverà un importante finanziamento di oltre 30 milioni di euro destinato alla gestione del rischio idrogeologico del fiume Tagliamento. Questo intervento, annunciato dal Vice Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Vannia Gava, mira a migliorare la sicurezza e la gestione delle acque del fiume, garantendo una maggiore protezione contro le piene e i rischi idrogeologici associati.

Il ruolo della nuova traversata di Dignano

Tra le opere previste, una particolare attenzione è riservata alla traversa di Dignano. Questa struttura ha suscitato polemiche significative da parte degli ambientalisti, che temono che l’opera possa avere un impatto negativo sull’ecosistema del fiume. Tuttavia, il governo sostiene che la traversa rappresenti una componente essenziale per la gestione delle piene e la protezione delle aree circostanti, contribuendo a evitare danni economici e ambientali più gravi in caso di eventi estremi.

La messa in sicurezza del bacino idrografico

Il decreto prevede finanziamenti per la costruzione di una nuova struttura con bacino di laminazione, progettata per assorbire e gestire le piene del fiume Tagliamento. Questa infrastruttura è considerata cruciale per la protezione delle comunità locali e la prevenzione di danni alle proprietà e alle infrastrutture. La nuova struttura è concepita per ottimizzare la gestione delle acque e migliorare la sicurezza idraulica, rispondendo alle crescenti preoccupazioni legate ai cambiamenti climatici e all’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi.

Le preoccupazioni degli ambientalisti

Nonostante i benefici dichiarati, le associazioni ambientaliste esprimono forti preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale della nuova infrastruttura. Secondo i critici, l’intervento potrebbe interrompere la continuità e l’integrità del fiume, con conseguenze negative per l’ambiente e il paesaggio. Le modifiche al corso naturale del Tagliamento potrebbero avere effetti a monte e a valle, influenzando negativamente gli habitat acquatici e le specie che vi abitano.

Gli ambientalisti sostengono che tali opere potrebbero compromettere i benefici ecologici e paesaggistici che il fiume Tagliamento offre alla regione. Essi chiedono alternative che minimizzino l’impatto ambientale, enfatizzando l’importanza di soluzioni sostenibili che rispettino l’ecosistema del fiume.

Prossimi passi e collaborazione regionale

Il decreto è stato trasmesso al presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, per l’acquisizione dell’intesa necessaria. Questo passaggio è fondamentale per l’avvio effettivo dei lavori e per garantire che l’opera possa procedere senza intoppi burocratici. Il governo regionale avrà quindi il compito di coordinare le attività e di dialogare con le parti interessate, inclusi i gruppi ambientalisti e le comunità locali, per garantire che il progetto risponda alle esigenze di sicurezza e protezione, senza compromettere il patrimonio naturale della regione.

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