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Canapa industriale: Confagricoltura FVG chiede il ritiro dell’emendamento

L’emendamento al DDL Sicurezza minaccia il settore della canapa industriale, mettendo a rischio aziende, posti di lavoro e investimenti

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Fiore di Cannabis sativa - canapa industriale
Fiore di Cannabis sativa

L’emendamento al DDL Sicurezza approvato lo scorso 31 luglio ha suscitato forti reazioni da parte del mondo agricolo, in particolare da Confagricoltura FVG. La proposta, che renderebbe illegali le infiorescenze della canapa industriale e i suoi derivati, potrebbe avere gravi conseguenze per l’intero comparto produttivo. Questo provvedimento rischia di mettere in difficoltà un settore che, solo in Italia, dà lavoro a 10.000 persone e che registra una crescita continua dal 2019.

Un settore in espansione che coinvolge i giovani

La coltivazione di canapa industriale ha avuto un ruolo determinante nel rinnovamento generazionale in agricoltura, attirando molti giovani verso il mondo agricolo. Più del 65% delle aziende operanti nel settore, infatti, è gestito da under 40, con una significativa rappresentanza femminile. “La canapa industriale sta contribuendo a riportare gli under 40 nelle campagne, spesso come primo passo verso altri investimenti agricoli”, spiegano i Giovani di Confagricoltura FVG.

Il dinamismo del settore è evidente non solo in Friuli-Venezia Giulia, ma in tutto il territorio nazionale. Molte delle imprese agricole che si dedicano alla coltivazione della Cannabis sativa hanno diversificato le loro attività, trovando nella canapa un’opportunità per rilanciare l’economia rurale e promuovere l’innovazione. La canapa industriale, infatti, è utilizzata non solo in ambito alimentare, ma anche nei settori tessile ed edile, contribuendo alla nascita di nuove filiere produttive.

I rischi dell’emendamento: colpo duro per le imprese

L’entrata in vigore dell’emendamento rappresenterebbe un colpo durissimo per il settore della canapa industriale. La norma prevede l’inclusione della Cannabis sativa nelle leggi che regolano gli stupefacenti e le sostanze psicotrope, nonostante le sementi certificate a livello europeo siano prive di qualsiasi effetto drogante. Le associazioni di categoria, tra cui Confagricoltura, evidenziano come questo provvedimento rischi di colpire un’intera filiera basata su prodotti sicuri e regolamentati.

Il blocco della produzione avrebbe ripercussioni immediate non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. L’Italia, grazie all’eccellenza delle sue produzioni agricole, è tra i principali esportatori europei di prodotti a base di canapa, con oltre il 70% della produzione destinata all’estero, verso paesi come Svizzera, Germania, Spagna, Francia e Austria. Il settore sta inoltre giocando un ruolo sempre più importante nell’ambito del “Made in Italy” agroindustriale, grazie alla crescente domanda di prodotti di alta qualità. L’emendamento potrebbe indurre le imprese a delocalizzare la produzione all’estero, con gravi conseguenze per il comparto agroalimentare italiano.

Un’opportunità per la diversificazione agricola

Il mercato della canapa industriale in Europa è in forte espansione e, secondo le previsioni, potrebbe raggiungere un valore di 2,2 miliardi di euro entro il 2024. Il Friuli-Venezia Giulia, con il suo tessuto agricolo dinamico, ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo di primo piano in questo settore. Molte aziende agricole della regione stanno già esplorando la coltivazione della canapa come parte delle loro strategie di diversificazione, grazie ai numerosi utilizzi della pianta in ambito alimentare, tessile, edile e cosmetico.

Oltre ai benefici economici, la coltivazione della canapa porta con sé vantaggi ambientali significativi, grazie alla capacità della pianta di rigenerare i terreni e di richiedere un uso limitato di pesticidi. Questo rende la canapa una risorsa preziosa anche in termini di sostenibilità, un tema sempre più centrale per il futuro dell’agricoltura regionale e nazionale.

Appello al Governo: ritiro dell’emendamento per salvare il settore

Alla luce di queste considerazioni, Confagricoltura FVG e le altre associazioni di categoria lanciano un appello al Governo italiano affinché ritiri l’emendamento e avvii un dialogo costruttivo per salvaguardare le imprese agricole che hanno investito nella canapa industriale. Il settore, cresciuto di oltre il 200% negli ultimi quattro anni, rappresenta una risorsa fondamentale per l’economia rurale e per il rilancio delle aree agricole del Friuli-Venezia Giulia.

Il ritiro dell’emendamento è visto come un passo necessario per garantire stabilità e crescita a un comparto che, oltre a creare posti di lavoro, favorisce lo sviluppo di nuove tecnologie e l’adozione di pratiche agricole più sostenibili. Solo così sarà possibile preservare un settore che non solo contribuisce al rilancio del “Made in Italy”, ma che rappresenta anche una speranza per il futuro delle giovani generazioni agricole.

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