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Il futuro di Trieste: la rigenerazione del Porto Vecchio

Trieste presenta il progetto Porto Vivo: una vasta rigenerazione urbana per il Porto Vecchio con focus su sostenibilità e innovazione

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Progetto Porto Vivo
Progetto Porto Vivo ( © portovivotrieste.it)

Questa mattina, nel Salotto Azzurro del Municipio di Trieste, è stato presentato il progetto di rigenerazione urbana per il Porto Vecchio, conosciuto come Porto Vivo. L’incontro ha visto la partecipazione del Sindaco Roberto Dipiazza e dell’Assessore al Porto Vivo Everest Bertoli, che hanno illustrato i dettagli della proposta progettuale del Gruppo Costim. Questa iniziativa rappresenta un passo cruciale per il futuro della città e promette di trasformare radicalmente un’area storica di Trieste.

Un progetto ambizioso per Trieste

Il progetto presentato da Costim mira a rigenerare una vasta area del Porto Vecchio, con una superficie di circa 6 ettari e 200.000 metri quadrati. Questa operazione di riconversione urbanistica comprende sia spazi pubblici che privati, con un focus su sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Il Sindaco Dipiazza ha definito l’iniziativa come una “grande opportunità” per Trieste, invitando tutte le forze politiche a collaborare per la sua realizzazione.

Le fasi del progetto e le opportunità di gara

L’Assessore Bertoli ha spiegato che il progetto, già conforme al Piano Regolatore e agli indirizzi comunali, passerà prossimamente in Giunta comunale e successivamente al Consiglio Comunale. Dopo l’analisi della Conferenza dei Servizi, il progetto verrà messo a gara, offrendo così l’opportunità ad altre società di partecipare. Tuttavia, è previsto che tutte le proposte debbano aderire ai criteri stabiliti da Costim.

Un patto pubblico-privato per la rigenerazione

La proposta di Costim, presentata nell’agosto 2023, prevede un partenariato pubblico-privato (PPP) che include la concessione di aree per 50 anni. La parte pubblica comprende la realizzazione di infrastrutture sportive e di benessere, come un centro sportivo, una marina e impianti tecnologici avanzati. La parte privata, invece, prevede la trasformazione di edifici comunali in residenze, uffici e spazi commerciali, nonché centri di ricerca e incubatori culturali.

Sostenibilità e innovazione: gli obiettivi del progetto

Il progetto mira a raggiungere tre obiettivi fondamentali: ambiente, sociale e regia. Dal punto di vista ambientale, si prevede l’adozione di certificazioni come LEED e WELL, e l’implementazione di una strategia energetica avanzata per la riduzione dei consumi e la produzione di energia pulita. La dimensione sociale del progetto punta a coinvolgere le comunità locali e promuovere la socializzazione tra diverse generazioni. Infine, la regia pubblica garantirà che il Comune di Trieste mantenga il controllo sullo sviluppo dell’area.

Un impatto positivo per la comunità

Il progetto prevede la creazione di una serie di servizi e infrastrutture destinate a migliorare la qualità della vita a Trieste. Tra le principali innovazioni ci sono uno studentato con circa 300 posti letto, residenze multifamiliari, alloggi per anziani e un hotel con 200 camere. Inoltre, saranno realizzati parcheggi privati e pubblici, una marina con circa 500 posti barca, e un centro velico. La parte pubblica del progetto includerà anche 3 chilometri di sviluppo urbano, piste ciclabili, e nuove aree verdi.

La tempistica e le prossime fasi

I lavori di costruzione inizieranno nel 2025, con la restituzione delle prime aree alla città prevista per il 2026-2027. Il progetto è concepito per avere un impatto duraturo e positivo su Trieste, ripensando e riqualificando un’area storica e in disuso da anni. La centralità della sostenibilità e della partecipazione comunitaria sono al cuore di questa ambiziosa iniziativa, che mira a fare di Trieste un modello di città vivibile e innovativa.

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