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Settimana Europea della Mobilità 2024: Trieste ripensa la città

Trieste ospita la Settimana Europea della Mobilità 2024: eventi e iniziative per ripensare gli spazi urbani e promuovere la sostenibilità

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Presentazione Settimana Europea della Mobilità
Presentazione Settimana Europea della Mobilità

Dal 12 al 27 settembre 2024, Trieste ospiterà la 23° edizione della Settimana Europea della Mobilità (SEM), un evento imperdibile che ogni anno coinvolge città e cittadini di tutta Europa nella promozione della mobilità sostenibile. Questa manifestazione rappresenta un’importante occasione per ripensare e migliorare l’uso degli spazi pubblici e per avviare un cambiamento culturale verso uno stile di vita più ecologico e vivibile.

La presentazione dell’evento

Questa mattina, nella Sala Tergeste, l’assessore alle Politiche del Territorio Michele Babuder ha introdotto l’evento, sottolineando l’importanza della manifestazione. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti di enti, associazioni e società che collaborano con il Comune di Trieste, tra cui ASUGI, Trieste Trasporti, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Automobile Club Trieste.

Babuder ha dichiarato che l’adozione di una mobilità sostenibile è cruciale per ridurre il consumo di risorse, migliorare la qualità della vita urbana e restituire agli spazi pubblici un utilizzo più equilibrato e meno dominato dal traffico veicolare. Questo approccio è particolarmente necessario in un contesto in cui oltre il 70% degli europei vive in aree urbane, aumentando la necessità di rivedere e riorganizzare le città per una convivenza armoniosa tra persone, mezzi di trasporto e attività quotidiane.

Obiettivi e temi dell’edizione 2024

Il tema dell’edizione di quest’anno è “La condivisione degli spazi pubblici”. Questo tema mette in luce quattro obiettivi fondamentali:

  1. Ripensare l’uso degli spazi pubblici: promuovere la riconversione di aree urbane in spazi che favoriscano la socializzazione e le attività ricreative.
  2. Riqualificare lo spazio urbano: migliorare la qualità e l’attrattività degli ambienti cittadini attraverso interventi mirati.
  3. Creare percorsi sicuri per la mobilità attiva: sviluppare infrastrutture che garantiscano la sicurezza di pedoni e ciclisti.
  4. Progettare strade più sicure per tutti: adottare soluzioni che riducano il rischio di incidenti e migliorino la sicurezza stradale.

Babuder ha enfatizzato che queste azioni sono fondamentali per ridurre l’inquinamento e migliorare la sicurezza stradale. L’aumento dei visitatori a Trieste, infatti, ha un impatto diretto sul traffico e sulla pianificazione urbana, rendendo urgente l’adozione di soluzioni innovative che rendano gli spostamenti un’esperienza piacevole anziché fonte di stress.

Eventi e iniziative locali

Tra gli eventi più significativi della SEM 2024, il 24 e 25 settembre si svolgeranno due giorni di Open Day presso il nuovo polo sportivo Trieste Campus. L’amministratore delegato Andrea Razzi ha espresso il suo entusiasmo per l’iniziativa, sottolineando l’importanza del partenariato pubblico-privato nella promozione della sostenibilità. Durante questi giorni, le scuole e i ricreatori locali avranno l’opportunità di partecipare a diverse attività sportive, contribuendo così a una maggiore consapevolezza e a uno stile di vita più attivo e sano.

La sicurezza stradale e l’impegno per il futuro

Uno degli aspetti cruciali della SEM è il focus sulla sicurezza stradale, particolarmente rilevante dato che il 70% delle vittime di incidenti stradali mortali in aree urbane sono utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti. Per affrontare questa problematica, è essenziale dare priorità alla mobilità attiva e sviluppare infrastrutture di qualità che migliorino la sicurezza delle persone più vulnerabili.

Il tema di quest’anno si inserisce nel contesto più ampio degli obiettivi europei, come il Green Deal e REPowerEU, che mirano a ridurre le emissioni e migliorare la sostenibilità urbana. Con i trasporti rappresentanti il secondo settore più inquinante in Europa, l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050 richiede uno sforzo congiunto tra città, amministrazioni e cittadini.

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