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Aria e inquinamento in FVG: stufe domestiche e moto dominano le emissioni del 2021

Il report Arpa FVG svela le principali fonti di inquinamento: stufe domestiche, forni a legna e veicoli al centro delle emissioni

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Due ragazzi in moto
Due ragazzi in moto ( © Pexels)

È stato recentemente pubblicato l’Inventario delle Emissioni in Atmosfera (INEMAR) del Friuli-Venezia Giulia, uno strumento fondamentale per monitorare la qualità dell’aria nella regione e stimare le emissioni di inquinanti atmosferici suddivisi per macroaree. Lo studio, condotto dall’Arpa FVG e riferito ai dati del 2021, offre un quadro dettagliato delle principali fonti di inquinamento, dalle abitazioni alle attività commerciali, passando per il trasporto su strada.

La metodologia dello studio

L’analisi delle emissioni è stata realizzata seguendo la nomenclatura europea SNAP 97 (Selected Nomenclature for sources of Air Pollution), che suddivide le fonti di emissioni in diversi livelli: macrosettori, settori e attività specifiche. Questo approccio consente di ottenere una fotografia accurata delle emissioni dei principali inquinanti, come il monossido di carbonio (CO) e il particolato PM10, entrambi rilevanti per la salute pubblica e la qualità dell’aria nelle aree urbane.

I risultati del report, pubblicato a settembre 2024, rappresentano una sintesi complessiva di dati che richiedono tempo e risorse per essere rilevati, analizzati e verificati.

Le abitazioni, principali fonti di inquinamento

Uno dei dati più allarmanti che emerge dall’INEMAR è l’impatto delle abitazioni e dei locali commerciali sulle emissioni di inquinanti atmosferici. Nel 2021, le abitazioni hanno prodotto oltre 23mila tonnellate di monossido di carbonio, rappresentando la stragrande maggioranza delle emissioni domestiche. Tra le principali cause troviamo l’uso di stufe, caldaie, camini e cucine. Questi impianti contribuiscono significativamente al peggioramento della qualità dell’aria, soprattutto durante i mesi invernali.

Particolarmente interessante è l’impatto degli esercizi commerciali, in particolare le pizzerie: il 99,49% delle emissioni di CO dai locali è dovuto all’uso di forni a legna, con una stima di quasi 4000 tonnellate di CO prodotte ogni anno.

Il trasporto su strada: seconda causa di inquinamento

Nonostante l’impatto preponderante delle abitazioni, il trasporto su strada rimane la seconda causa di emissioni di CO nella regione, con oltre 12mila tonnellate prodotte nel 2021. Sorprendentemente, le moto risultano essere la categoria di veicoli più inquinante, con una stima di 6631 tonnellate di CO emesse, seguite dalle auto, che hanno contribuito con 4883 tonnellate nello stesso anno.

La maggior parte delle emissioni stradali si concentra nelle aree urbane, dove si registra il 92% delle emissioni totali di CO, rispetto al 3% delle strade extraurbane.

Le polveri sottili: PM10

Le polveri sottili, note come PM10, rappresentano un altro problema critico per la qualità dell’aria. Anche in questo caso, le abitazioni e gli esercizi commerciali sono i principali responsabili delle emissioni, con 3612 tonnellate annue stimate nel 2021. Al contrario, il trasporto su strada contribuisce con 444 tonnellate, di cui 264 tonnellate prodotte dalle auto.

L’analisi conferma come la combustione domestica sia una delle fonti principali di particolato, a causa dell’uso intensivo di impianti non efficienti o obsoleti per il riscaldamento.

Le emissioni nelle principali province del Friuli-Venezia Giulia

Analizzando i dati su scala provinciale, emerge che Trieste è la città con il maggior impatto in termini di emissioni di CO e PM10. Le abitazioni e i locali commerciali della città hanno generato 2606 tonnellate di CO nel 2021, seguiti dai veicoli con 1924 tonnellate. Particolarmente rilevante è il contributo del settore marittimo, che ha prodotto 347 tonnellate di CO.

Per quanto riguarda le polveri sottili a Trieste, le emissioni principali derivano sempre dagli impianti domestici e commerciali, con 357 tonnellate prodotte ogni anno. Le altre sorgenti mobili, legate in particolare alle attività portuali, contribuiscono con 131 tonnellate.

Udine e Pordenone: due scenari simili

A Udine, le abitazioni hanno prodotto 1300 tonnellate di CO nel 2021, mentre il traffico su strada ha contribuito con 952 tonnellate. Anche qui, le polveri sottili sono dominate dagli impianti residenziali, con 174 tonnellate all’anno, seguite dalle auto e moto che hanno emesso 29 tonnellate.

La situazione a Pordenone riflette dinamiche simili: le abitazioni hanno prodotto 671 tonnellate di CO, seguite dal traffico stradale con 539 tonnellate. Per quanto riguarda il PM10, sono le abitazioni a produrre la maggior parte delle emissioni, con 90 tonnellate all’anno, mentre il trasporto su strada contribuisce con 19 tonnellate.

Un invito alla riflessione

I dati dell’Inventario delle Emissioni in Atmosfera del Friuli-Venezia Giulia offrono una panoramica chiara e preoccupante sulla qualità dell’aria nella regione. L’impatto delle abitazioni e degli esercizi commerciali, in particolare per quanto riguarda le emissioni di monossido di carbonio e polveri sottili, è evidente, e richiede politiche più incisive per migliorare l’efficienza energetica degli impianti domestici e promuovere l’uso di tecnologie più pulite.

Parallelamente, il trasporto su strada, seppur in secondo piano rispetto alle abitazioni, continua a rappresentare una fonte significativa di inquinamento, soprattutto nelle aree urbane. Risulta quindi necessario rafforzare le iniziative per la mobilità sostenibile e la riduzione delle emissioni nei centri abitati.

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