Il Friuli-Venezia Giulia si prepara a diventare una destinazione centrale per il turismo storico legato alla Guerra Fredda. Venerdì 11 ottobre a Udine, presso la sede della Fondazione Friuli, si terranno gli Stati Generali del Turismo Storico della Guerra Fredda, un evento di rilevanza nazionale organizzato dall’Università di Udine e dall’associazione Friuli Storia.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare il ricco patrimonio storico lasciato dalla Guerra Fredda nel territorio, con particolare attenzione alle oltre 1300 strutture difensive, tra cui bunker e caserme dismesse, che oggi rappresentano delle “cicatrici” storiche di grande interesse culturale e turistico.
Un viaggio nella storia recente
Il Friuli-Venezia Giulia è una regione che si distingue per la sua storia complessa e densa di eventi, e le tracce della Guerra Fredda ne sono una testimonianza significativa. L’evento di Udine offrirà una panoramica completa delle risorse esistenti sul territorio e delle strategie per integrarle in un network turistico e culturale.
La giornata di incontri e discussioni sarà suddivisa in due sessioni principali. La prima, dedicata alla mappatura e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare della Guerra Fredda, vedrà la partecipazione di esperti come Adele Camassa e Valentina di Bella dell’Agenzia del Demanio, e Nicola Revelant di PromoTurismo FVG. Si parlerà di come questi luoghi, oggi in molti casi abbandonati, possano diventare punti di riferimento per i visitatori, contribuendo allo sviluppo economico della regione.
I progetti di valorizzazione in corso
Nella seconda sessione, verranno presentati alcuni dei progetti già avviati sul territorio. Tra questi, spiccano il progetto Soglia di Gorizia e il progetto Frontiera Est, che coinvolgono strutture difensive adattate dalla NATO negli anni Cinquanta. Questi progetti mirano a recuperare e rendere accessibili ai turisti diverse fortificazioni, come il Bunker San Michele a Savogna d’Isonzo e lo sbarramento di Monte Croce Carnico.
La narrazione di questi luoghi sarà arricchita dal progetto divulgativo Viaggiatori nel Tempo, una produzione realizzata in collaborazione con Telefriuli, che esplora il Friuli-Venezia Giulia come un vero e proprio compendio del XX secolo.
Un network internazionale
Oltre ai progetti locali, gli Stati Generali del Turismo Storico offriranno uno sguardo internazionale sulle iniziative di turismo legate alla Guerra Fredda. Piero Zin, dell’Università di Udine, presenterà un focus sul Museo del confine di Nova Gorica, mentre Curti Covi del Bunker Museum di Dobbiaco interverrà via Zoom per raccontare l’esperienza di valorizzazione turistica nel Trentino-Alto Adige.
La presenza di contributi internazionali dimostra come il Friuli-Venezia Giulia possa inserirsi in un contesto europeo, con l’obiettivo di attrarre non solo visitatori locali, ma anche un pubblico internazionale interessato alla storia del Novecento e ai suoi segni sul territorio.
Un futuro per il turismo storico
Il Friuli-Venezia Giulia, con i suoi bunker, caserme e musei, ha tutte le carte in regola per diventare una destinazione di riferimento per il turismo storico legato alla Guerra Fredda. Tuttavia, come sottolineato dagli esperti, è fondamentale che queste risorse vengano adeguatamente recuperate e inserite in un sistema strutturato.
Gli Stati Generali del Turismo Storico rappresentano un importante punto di partenza per creare una rete di collaborazione tra enti, associazioni e istituzioni locali e internazionali. Grazie all’impegno dell’Università di Udine, di Friuli Storia e di Promoturismo FVG, il Friuli potrà trasformarsi in una macchina del tempo in grado di raccontare le grandi vicende del secolo breve, offrendo al contempo un’esperienza culturale e formativa unica ai visitatori.
L’appuntamento è fissato per venerdì 11 ottobre, una giornata che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il turismo culturale in Friuli-Venezia Giulia.
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